Mafie: stiamo facendo abbastanza?

Il presidente Mattarella, fratello del compianto Piersanti, presidente della Regione Siciliana e vittima di mafia, ha affermato che è realmente possibile sconfiggere la criminalità organizzata. Posizione del tutto condivisibile ma l’impegno nella lotta alle devianze deve essere quotidiano. Qual è il modo per sconfiggere Cosa Nostra & Company?

Roma – È prioritario che la mafia torni ad essere un tema affrontato con decisione e continuità nelle sedi istituzionali. Oggi, complici gli sviluppi degli ultimi anni tra conflitti armati e pandemia, la classe politica appare nel migliore dei casi distratta, se non addirittura assente.

Il presidente Sergio Mattarella ha affermato che la mafia si può sconfiggere

È necessario che il cosiddetto “doppio binario“, ovvero la normativa specificamente antimafia che il mondo ci invidia, non venga messa in discussione, piuttosto rafforzata. In particolare il cosiddetto 41 bis che isola i mafiosi non collaboranti, il 416 bis ovvero l’associazione a delinquere mafiosa, e il 416 ter che riguarda il voto di scambio. Più volte sono giunte, specie dall’estero, critiche a questo sistema millantando incostituzionalità e lesività dei diritti umani. Con i mafiosi, è giusto ricordarlo, non va applicato alcun buonismo. Tantomeno tolleranza.

Occorre inoltre colpire il patrimonio dei mafiosi italiani, sparso per il mondo e pari a circa tremila miliardi di euro. Anche solo all’interno dei nostri confini nazionali assistiamo quotidianamente a sequestri e confische da svariati milioni di euro, eppure sembra che gli sforzi in tale direzione non bastino mai. Le mafie sono ben radicate nelle nostre realtà territoriali, ancor più di quanto sia evidente e si possa immaginare.

Il ricordo è doveroso, e bisogna agire nella speranza che la Storia non si ripeta

Questi sono i punti chiave su cui intervenire se veramente esiste ancora la volontà concreta di combattere la mafia. È giusto che ogni anno si tengono manifestazioni in tutta Italia. Ma da soli cortei e commemorazioni non bastano per assicurare alla giustizia gli efferati criminali che speculano sul disagio dei più deboli e prosperano dietro l’inadempienza dei corrotti. Giustissima anche la retorica della responsabilità del singolo individuo, per la quale ognuno di noi deve dare il massimo affinché l’ingiustizia mafiosa venga estirpata dalla società. Ma questa non può diventare una scusa per rendere accettabile l’assenza dello Stato in numerose realtà dimenticate.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa