L’erosione del ghiaccio marino accelera: un segnale allarmante per il pianeta

L’estensione del ghiaccio marino ai minimi storici: l’Artico e l’Antartico registrano livelli preoccupanti. Quali sono le conseguenze per l’ambiente e l’umanità?

Il ghiaccio marino si sta erodendo a vista d’occhio! Il cambiamento climatico ha prodotto una serie di criticità tra cui alluvioni, frane e innalzamento della temperatura. Il mese di febbraio ha registrato una temperatura media globale superiore alla soglia di 1,5°C, che come è noto, è la quota da non superare secondo l’Accordo di Parigi sul clima del 2015.

Ad allarmare gli scienziati sono le condizioni dei ghiacci marini che hanno segnalato livelli molto bassi in entrambi i poli. Nell’Artico, l’ampia regione geografica dell’emisfero boreale della Terra e che circonda il Polo Nord, nel mese di febbraio si è registrata un’estensione giornaliera dei ghiacci inferiore dell’8% alla media del periodo. Nell’Antartico, il continente circostante il polo sud e opposto all’Artide, situato nell’emisfero australe della Terra e quasi interamente compreso entro il circolo polare antartico, l’estensione dei ghiacci è stata del 26% sotto la media. Mai erano stati registrati livelli così bassi.

A preoccupare maggiormente è il livello di estensione dei ghiacci dell’Antartide, perché il processo continua dal 2017 e l’anomalia negativa potrebbe continuare.

Non si tratta di dati campati in aria, ma di quelli diffusi dall’Unione Europea (UE) attraverso il programma di osservazione della Terra Copernicus, volto a monitorare il pianeta e il suo ambiente. Utilizza l’osservazione satellitare della Terra e dati non spaziali. A preoccupare maggiormente è il livello di estensione dei ghiacci dell’Antartide, perché il processo continua dal 2017 e l’anomalia negativa potrebbe continuare nei prossimi mesi. Malgrado nell’artico la tendenza segua un andamento più lento, sono, comunque, tre mesi che l’estensione è più bassa in rapporto al periodo di riferimento.

In dettaglio, i valori più bassi della media sono stati segnalati nell’artico europeo, nel Canada orientale e nel pacifico. Secondo gli esperti la temperatura del mese di febbraio è stata la terza più calda, considerando la media del periodo preindustriale. Ora la temperatura media globale è stata pari a 13.36°C, mentre l’anomalia è stata di 1,59°C sopra la media. Vale a dire che su 20 mesi, 19 hanno registrato una temperatura media superiore a 1,5°C, che, come abbiamo visto, era la soglia da non superare secondo l’Accordo sul clima di Parigi, che si può dire essere stato gettato alle ortiche. Nel senso che ci si è liberati di qualcosa a cui non si è più interessati. O meglio, rinunciare malamente a proseguire in un’attività. Le ortiche sono infatti delle piante che crescono dappertutto laddove ci sia abbandono, indicando così un luogo dimenticato ed inabitato.

La riduzione dei ghiacci marini artici minaccia animali come i trichechi e gli orsi polari

Il Centro Europeo per le previsioni a medio termine, ECMWF, ha diramato un comunicato in cui si sostiene che è l’aumento delle temperature a determinare un abbassamento della copertura di ghiaccio marino, come mai nella storia dell’umanità.

La riduzione dei ghiacci marini artici minaccia animali come i trichechi e gli orsi polari, compromettendo le loro aree di caccia, alimentazione, riproduzione e riposo. Il riscaldamento provoca anche una più rapida erosione delle coste artiche. Inoltre, il ghiaccio artico, riflettendo la luce solare, contribuisce a mantenere il pianeta più fresco. La sua riduzione implica una maggiore esposizione dell’oceano scuro, che assorbe più calore, alimentando un circolo vizioso di ulteriore riscaldamento.

La classe politica europea e mondiale è consapevole di quello che sta succedendo? I fatti dicono il contrario, in quanto non sono nemmeno in grado di rispettare accordi da loro stessi stipulati e poi, attualmente sono in altre faccende affaccendati, tipo il riarmo dell’Europa. Stiamo freschi!

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