Le scimmie si ammazzano per fame. Presto anche gli esseri umani

Il tragico fenomeno è accaduto in Thailandia dove centinaia di scimmie si sono menate di brutto per fame sotto gli occhi attoniti degli automobilisti. Gli animali, senza cibo per mancanza di turisti tenuti distanti dalla pandemia, si sono scatenati sfogando tutta la loro aggressività verso i propri simili. Potrebbe succedere anche fra gli esseri umani.

E’ sembrato di assistere ad uno degli episodi della saga Il pianeta delle scimmie, tratto dal romanzo dello scrittore francese Pierre Boulle del 1963, in seguito diventato un franchise cinematografico di grande successo che dura da più di cinquant’anni. Nel nostro caso non si tratta, come nell’opera letteraria, di distopie o situazioni simili, ma di due vere e proprie bande di scimmie che se le sono suonate di santa ragione.

Il fatto è avvenuto per strada, sotto lo sguardo tra lo sbalordito e l’atterrito degli automobilisti, che sono rimasti bloccati nelle loro auto, nel bel mezzo della carreggiata. Finora nelle città metropolitane è capitato di assistere a scontri tra baby gang di quartieri diversi per affermare il proprio predominio sul territorio o a mega raduni di musica rave nelle periferie cittadine, spesso in vecchi capannoni industriali abbandonati. Ma di scontri tra scimmie, sinceramente, a memoria d’uomo, non ne abbiamo mai avuto sentore.

L’incredibile episodio è accaduto in Thailandia, precisamente nella città di Lopburi. Dai video che sono circolati in rete, facendo la felicità dei curiosi, si sono notate le due bande rivali che si sono affrontate in un incrocio trafficato e gli automobilisti che presi da panico si sono barricati nelle loro auto. Lo scontro è durato circa cinque minuti.

Le scimmie guerriere si sono prima schierate davanti alle rovine di un antico tempio buddista, poi un gruppo di esse è stato allontanato dai rivali e spinto verso una strada vicina. Alcuni testimoni, che si trovavano in un edificio accanto al tempio, hanno spiegato di aver sentito prima le scimmie strillare e poi le hanno viste correre in strada e darsele di santa ragione.

Che cosa sarà successo mai alle malcapitate per andare in escandescenze? Colpo di sole o problemi mentali? Niente di tutto ciò. La spiegazione è più semplice di quanto si possa immaginare. Di solito le scimmie sono ben nutrite da turisti e visitatori, ma la pandemia che tutti noi conosciamo, ha bloccato le visite ed il turismo, causando una vera e propria carestia di cibo per gli animali.

Le autorità locali hanno cercato di dare una spiegazione dello strano accadimento. Una delle due bande era solita aggirarsi nella zona circostante l’antico tempio per ricevere cibo dai turisti. L’altro gruppo, mai apparso in precedenza, si dev’essere avvicinato nella stessa zona spinto dai morsi della fame.

In città, che si trova a circa 100 miglia a nord della capitale Bangkok, prima della pandemia, era facile trovare turisti in visita. Poiché sono ben volute dalla popolazione, durante questi mesi, la gente del posto ha cercato di fornire cibo alle scimmie. Ma l’ennesimo blocco dovuto all’aumento dei contagi, ha reso sempre più complicate le possibilità di farlo.

I veterinari i ed i responsabili della zona hanno anche tentato di tenere sotto controllo il loro numero con un programma di sterilizzazione di massa, allo scopo di evitare un sovrappopolamento nella zona con palesi conseguenze.

Le scimmie si erano abituate ad essere nutrite dai turisti, anche perché l’urbanizzazione della zona non offre lo spazio necessario per badare a sé stesse in modo autonomo. Quindi, la carenza di cibo dovuta alla mancanza di turisti per i noti motivi, ha reso le scimmie più aggressive.

Spinti dalla fame e dalle carestie

Addirittura stanno invadendo gli edifici, provocando la fuga della gente del posto dalle loro case. Dai filmati in circolazione è evidente la sofferenza per fame, tanto che si sono viste immagini di scimmie che si sono azzuffate tra di loro per aggiudicarsi razioni di cibo.

Succede così anche tra gli umani: che cosa sono quelle fughe di disperati che si affollano sulle nostre coste, spinti anche dalla fame, se non estremi tentativi di sedersi a tavola con noi

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