Il prossimo futuro è costellato di mestieri nuovi al passo con i tempi ma ne rimarranno altri dove la manualità è indispensabile per fornire servizi irrinunciabili alla collettività. I giovani dovranno scommettersi ma tassativamente vietato rimanere in casa a carico di mamma, papà e nonni.
L’odierna società è in continua evoluzione, la tecnologia ha già cambiato la nostra epoca e potrebbe rivoluzionare in meglio il nostro domani. In un prossimo futuro, che forse è già il presente, dovremo confrontarci con robot e intelligenze artificiali nei tanti aspetti delle vita quotidiana, soprattutto in ambito sanitario. Naturalmente saranno i giovani ad affrontare le sfide per il futuro.
Nel nostro Paese, a causa di una delle più gravi crisi finanziarie che si ricordano a memoria d’uomo, i più penalizzati sono stati i giovani ed è in atto un conflitto di interessi tra le generazioni che ha ipotecato il loro futuro togliendo ricchezza per darla al presente. Di questo passo, se continueremo a spartirci una torta che diventa sempre più piccola, senza creare opportunità per le successive generazioni, ai nostri ragazzi non rimarrà altro che fuggire dall’Italia o reinventarsi un’occupazione.
Il mondo del lavoro si evolve anche per chi giovanissimo non lo è più. E’ necessario aggiornarsi, rimanere al passo con le nuove tecnologie, accrescere le proprie competenze e acquisirne di nuove. Prima della pandemia ci veniva ripetuto che era su professioni e servizi legati alla Green economy che bisognava puntare. In epoca post Covid-19 è lo Smart working, la digitalizzazione, la telematica a farla da padroni per chi un lavoro ce l’ha già. Il virus ci ha insegnato che non tutti i lavoratori devono spostarsi, che il “lavoro agile” da remoto è efficiente e permette di conciliare famiglia e carriera.
Per chi invece il lavoro non ce l’ha ed è alla ricerca del primo impiego, o per gli studenti che devono ancora scegliere la strada da intraprendere, occorre puntare su nuove professioni. Ad esempio ingegnere delle energie rinnovabili, esperto di cyber security o di intelligenza artificiale, dal momento che, ora più che mai, cambiano i bisogni umani e il mercato del lavoro si trasforma.
La storia ci insegna che per un lavoro che scompare se ne crea uno nuovo. Pare scontato che da qui ai prossimi 10 anni spariranno quasi del tutto i lavori manuali, specie se ripetitivi. D’altronde l’essere umano ha sempre cercato di eliminare o quantomeno ridurre la fatica fisica. Le nuove generazioni snobbano i lavori artigianali tradizionali. Agricoltori, falegnami, idraulici, elettricisti e panettieri ed altri vanno via via scomparendo. Resistono ancora sarti, parrucchieri, estetiste ed altri esperti di lavori comunque necessari per la collettività ma in via d’estinzione.
Tante sono le professioni che oggi offrono straordinarie opportunità, alcune totalmente nuove, altre preesistenti ma particolarmente ricercate come era prevedibile nel dopo pandemia: medici, infermieri specializzati, lavoratori in ambito chimico-farmaceutico, addetti alla sanificazione ed altre figure in ambito para-sanitario.
Non tutte le nuove figure professionali ben pagate richiederanno necessariamente una laurea. Quelle legate al benessere psicofisico, maestro di Yoga e meditazione, quelle legate al progresso informatico, sviluppatore di software e app, e alla diffusione delle nuove tecnologie, tecnico di stampa 3D, non necessitato di alcun titolo accademico ma sicuramente di corsi specifici para-universitari.
Mentre i giovani sognano di far soldi a palate facendo gli influencer, i calciatori di serie A e, perché no, i politici, se non in possesso di particolari requisiti scolastici o inclinazioni professionali, molto più semplicemente potranno o dovranno adattarsi a fare i wedding planner, i tatuatori o i dog-sitter. Lavori questi sempre più richiesti. Vorremmo ricordare loro che lavorare con le mani non è una vergogna. Fare i perditempo o, peggio, rimanere a carico di genitori e nonni senza tentare di scommettersi, quello si che dovrebbe farli diventare rossi.