La famiglia non ci sta: vogliamo la verità

Per la Procura di Patti il caso è chiuso ma le famiglie Parisi e Mondello proseguiranno la battaglia giudiziaria perché non credono all’ipotesi dell’omicidio-suicidio sostenuta dagli inquirenti:”… Viviana era credente – dicono i parenti – non pazza…”.

Caronia – L’ultimo atto della tragica vicenda è stato siglato dalla Procura di Patti che ha richiesto al Gip l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello.

La famiglia Mondello un tempo felice

Ovviamente il provvedimento non è senza se e senza ma, e non poteva esserlo, perché rimangono molti dubbi sul decesso dei due congiunti, gran parte dei quali non potranno mai essere chiariti. Viviana Parisi, come si legge in atti, trovata morta l′8 agosto del 2020 nelle boscaglie di Caronia si è uccisa lanciandosi dal traliccio” ai piedi del quale è stato trovato il suo cadavere.

Prima di uccidersi, probabilmente, avrebbe strangolato il figlio Gioele di 4 anni, poi ritrovato nel bosco il 19 agosto. Non c’è stato dunque alcun omicidio, nessun intervento di terzi. Né aggressione di cani. Il procuratore Angelo Vittorio Cavallo nella sua richiesta elenca una serie di consulenze e intercettazioni da cui risulterebbe palese il malessere psichico della donna:

“…Le indagini hanno permesso di accertare in modo incontrovertibile le precarie condizioni di salute mentale di Viviana – dice il procuratore – il 18 marzo del 2020, durante il lockdown, Viviana Parisi veniva trasportata in pronto soccorso a Barcellona Pozzo di Gotto. In quell’occasione il medico in servizio ha ricordato di aver visto Viviana sdraiata per terra, che ripeteva la frase: abbiamo consegnato i nostri figli al demonio…”.

Il procuratore Angelo Cavallo nelle campagne di Caronia

La mamma di Gioele, successivamente, era stata condotta di nuovo in ospedale, stavolta a Messina, a seguito dell’ingestione di farmaci nel tentativo, afferma la Procura, di suicidarsi. Ma la il magistrato inquirente va oltre:

“…Tutti i familiari, gli amici ed i vicini di casa di Viviana Parisi hanno dichiarato come la donna, nel corso del tempo, avesse dato luogo a numerosi episodi di instabilità psicologica, adottando comportamenti singolari come la lettura della Bibbia sul balcone di casa o nel sagrato della chiesa…Nonché accusando manie di persecuzione e timori di vario genere, come quello di essere controllata da sconosciuti, anche attraverso la televisione ed il telefono cellulare, oppure ritenendo di essere pedinata da macchine di grossa cilindrata…”.

Insomma Viviana Parisi era una donna malata e questo suo stato di alterazione mentale l’avrebbe portata all’omicidio di Gioele e al proprio suicidio. Poi ci sono, fra i documenti allegati alla richiesta di archiviazione, i messaggi che Daniele Mondello avrebbe inviato alla moglie per convincerla ad assumere farmaci, per il suo bene ma non solo:

Daniele Mondello

″…Prendi le pillole, se ami tuo figlio…Hai rovinato la nostra famiglia, vergognati, mi dispiace solo per mio figlio che non si meritava questo… Curati!..”. Insomma Daniele Mondello conosceva bene le condizioni psichiche della moglie che, per altro, avrebbe abbandonato l’attività professionale già da tempo e forse per i medesimi motivi.

Poi l’episodio scatenante per come avevamo anticipato più volte su queste colonne: l’incidente stradale ed i suoi effetti catastrofici su un cervello già duramente provato:

”…L’incidente stradale ha rappresentato per costei uno stress acuto che ha valicato ogni capacità di elaborazione e risoluzione – ha scritto il consulente Massimo Picozzi – tale situazione è stata causata da – una interpretazione persecutoria dell’evento – come se il sinistro fosse stato ″causato intenzionalmente, per nuocerle, da inesistenti aggressori…Oppure, in alternativa, dall’innescarsi del timore inaccettabile che il marito ne approfittasse per toglierle la potestà genitoriale, allontanandola per sempre dal suo bambino…″.

Il grave incidente nella galleria Pizzo Turda

Dopo il sinistro Viviana Parisi sarebbe fuggita con il bimbo verso le campagne, certamente sconvolta oltre misura e in preda al panico e facile bersaglio dei suoi fantasmi. Nessuno la ferma, colpevolmente, nemmeno per prestarle soccorso attesa la presenza di un bimbo che poteva essere ferito.

Poi l’evento finale, almeno per la Procura: l’omicidio del bimbo e il suicidio della madre. Gli accadimenti delittuosi sarebbero avvenuti fra le ore 12 e 20 del 3 agosto 2020 dunque subito dopo l’incidente senza alcun intervento di persone o cani rabbiosi. Ma la famiglia non ci sta:

”…Raggiungere la verità è difficile e faticoso – scrive Daniele Mondello su Fb a qualcuno piace alimentare pettegolezzi. A qualcuno speculare sulla mia tragedia. Ho spalle capienti e posso sostenere tutto il fango che vorranno sputarmi addosso…”.

La fiaccolata per Viviana e Gioele

A Venetico, dove risiedevano Viviana con Gioele, c’è stata una fiaccolata alle memoria di mamma e figlio. Le famiglie dei due congiunti scomparsi annunciano che la battaglia giudiziaria per la verità non è finita.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa