Meloni ed i suoi lavorano a tutto campo per limitare i disagi degli italiani. Dal fenomeno dell’immigrazione ai sostegni per le famiglie e le imprese le difficoltà incontrate sono numerose ma sembra che che si viaggi verso una vera ripartenza. A breve i lavori per le altre riforme in lista di attesa.
Roma – Le ultime rilevazioni sul gradimento dei partiti fanno comprendere come gli italiani stiano giudicando positivamente le prime mosse del governo che ha agito contro i rave party e sul fronte dell’immigrazione con determinazione. Non solo, l’esecutivo di Giorgia Meloni ha anche partorito i primi provvedimenti per sostenere famiglie e imprese contro i rincari. Al contrario la sinistra paga il caos interno, la mancanza di una rotta e le innumerevoli spaccature tra i partiti dell’opposizione. Infatti, nel centrosinistra, non appare all’orizzonte una vera coalizione che possa fare da contraltare alla maggioranza. Insomma l’ordine sparso non paga, anche perché non vi è alcun filo rosso che unisce le diversità messe in bella mostra solo per evidenziare negatività nell’azione politica.
È vero che una coalizione compatta può maggiormente incidere, ma è altrettanto vero che le diversità possono essere una ricchezza da non sottovalutare. Quel che appare è solo la voglia di differenziarsi per ostentare la supremazia di un partito rispetto ad un altro potenziale alleato. Inutile, però, tentare un riavvicinamento a freddo quando non vi sono le coordinate programmatiche. Infatti è necessario aprire una nuova fase costituente all’interno dei mille rivoli della sinistra per tentare di darsi una fisionomia identitaria comune.
Non rispondere, comunque, ad alcuni quesiti e motivazioni che hanno contribuito al disfacimento di ciò che si era faticosamente tentato di costruire ed ai motivi della sconfitta elettorale, non potrà mai consentire una vera ripartenza. Il congresso del Pd senza queste basi servirà solo all’elezione di una nuova nomenclatura e nulla di più. In ogni caso non si arresta la crescita di Fratelli d’Italia che rispetto alla scorsa settimana aumenta il proprio peso dello 0,7% raggiungendo il 30,1%. È stata dunque conquistata e addirittura superata la famosa soglia del 30%.
Una differenza abissale dal Movimento 5 Stelle, che comunque guadagna lo 0,2% e va al 17%. Invariata la posizione del Partito democratico, che nel giro di sette giorni resta immobile al 16%. Il sorpasso del M5S si è fatto ormai evidente. Segue poi la Lega, che cresce dello 0,4% e si porta all’8,1%. Il Terzo Polo, cioè l’asse di Azione e Italia Viva, è all’8%, mentre Forza Italia è al 6,8%. Infine, si trovano le formazioni politiche con minore consenso, come Verdi-Sinistra italiana al 3,8% (-0,2%), +Europa di Emma Bonino al 2,9% (+0,2%), Italexit con Gianluigi Paragone al 2,1% (-0,4%) e Unione Popolare di Luigi de Magistris all’1,3%. In aumento del 3% la quota di chi preferisce non esprimersi (34%).
Da tali sondaggi, effettuati da SWG per La7, il quadro delle coalizioni è il seguente: il centrodestra acquisisce maggiori consensi ed è sempre più in vantaggio rispetto agli avversari, con il 45% delle preferenze. Mentre la tendenza del centrosinistra, formato dal Partito democratico, Verdi-Sinistra italiana e +Europa non riesce ad andare oltre il 22,7%.