Il cane era affetto da una malattia virale grave e non ce l'ha fatta. Adesso la polizia sta tentando di identificare i tre responsabili delle sevizie grazie alle testimonianze e ai video delle telecamere di videosorveglianza.
Gela – Lo sfortunato cucciolo di cane che qualche giorno fa era stato salvato da un tentativo di impiccagione ad opera di un gruppo di presunti minorenni non ce l’ha fatta. I veterinari che lo avevano in cura hanno scoperto che era malato di Parvovirus, una malattia virale che colpisce i cani non vaccinati, particolarmente grave nei cuccioli.
Il cagnolino era stato salvato in extremis mentre si dibatteva, con il cappio al collo, dalle grinfie di tre ragazzini che lo avevano appeso ad un cartellone della locale stazione ferroviaria servendosi di una corda trovata in un capannone abbandonato.
I guaiti strazianti della bestiola e le risate sadiche dei tre balordi erano stati uditi da alcuni passanti e da una donna che, dall’alto di un balcone, aveva notato la scena atroce e aveva iniziato ad inveire contro i tre delinquenti.
Dopo il salvataggio dell’animale ad opera dei volontari dell’associazione “Vita Randagia Onlus” che gli hanno dato il nome di Tyron, il gesto di inaudita violenza è diventato virale attraverso i social suscitando rabbia e sdegno nell’opinione pubblica.
Un esserino indifeso e malato avrebbe dovuto suscitare tenerezza e senso di protezione invece cosi non è stato. La vicenda ci ricorda Angelo, il cane torturato fino alla morte da 4 ragazzi di Sangineto (Cs) che lo hanno bastonato e poi appeso ad un albero.
Durante le sevizie il quartetto di balordi aveva girato un video poi postato sui social che ha provocato orrore fra i navigatori della rete. Gli assassini sono stati condannati in primo grado a 16 mesi di reclusione, il massimo della pena prevista per questi reati.
Ed a proposito di maltrattamenti di animali abbiamo posto alcune domande all’avvocato Cristiano Ceriello, presidente del Partito Animalista Italiano, per saperne di più per quanto attiene le pene previste per questa tipologia di crimini.
Anche se il cane non è stato ucciso grazie all’intervento dei volontari, quali saranno le conseguenze per gli autori delle sevizie?
“…Fortunatamente non solo l’intervento dei vicini e di alcuni volontari animalisti – dice Ceriello – i quali anche in rete hanno descritto l’accaduto, ma pure la presenza di telecamere nei pressi della stazione, rendono possibile l’identificazione di chi ha commesso questi fatti orribili. Dal canto nostro già dalla sera di domenica scorsa, anche grazie alla possibilità di inoltrare a mezzo telematico gli atti in Procura, abbiamo già provveduto a sporgere denunzia presso il Tribunale di Gela, affinché quanto prima potessero partire le indagini per un fatto che ha indignato, ed indigna, non solo gli animalisti, ma anche il senso civile della nostra comunità…”.
Che cosa rischia il gruppetto di presunti delinquenti in erba?
“…Sicuramente se i responsabili dovessero risultare dei minori gli atti passerebbero al tribunale per i Minorenni – aggiunge Ceriello – che applicherà pene diverse rispetto agli adulti. Se addirittura i rei del fatto avessero meno di 14 anni, saremo in presenza di una “non punibilità” penale. Anche in quest’ultimo caso ricordiamo che il codice penale prevede comunque misure cautelari gravi pure sotto i 14 anni. Resta il fatto che gli atti passerebbero, anche in caso di minori, ai servizi sociali e sulle spalle dei genitori penderebbe un ulteriore procedimento. Questi ultimi risponderebbero di “culpa in vigilando“, considerando che lo scorso weekend la Sicilia era in zona arancione dunque non si comprende che cosa ci facessero in strada questi ragazzini…”.
In ricordo del povero Angelo, seviziato e ucciso in provincia di Cosenza il partito animalista ha avanzato proposta di legge, che porta il nome del cane ucciso, finalizzata all’aumento delle pene per chi maltratta o uccide gli animali. Che cosa cambierebbe se la legge venisse approvata?
“…Attualmente anche se la sensibilità della magistratura e dell’opinione pubblica sta cambiando – conclude l’avvocato Cristiano Ceriello – le pene per uccisione, maltrattamento o abbandono di animalisono davvero irrisorie. Questo comporta, anche nel caso del reo incensurato, la scelta del rito abbreviato o patteggiamento (non dimentichiamo la prescrizione a 7 anni e mezzo): chi commette reati non farà un giorno di carcere o, comunque, rischia poco o nulla…
…Con la nostra proposta di legge si alzerebbero di molto le pene che non solo comporterebbero il carcere per chi commette questi reati, ma comprenderebbero anche la possibilità di applicare misure cautelari in attesa di sentenza. Nel testo che abbiamo proposto e depositato prevediamo anche importanti sanzioni amministrative accessorie (mutuate dalla legislazione sul possesso di stupefacenti ad uso personale) come la revoca di patente, licenze, passaporto a titolo quasi permanente o per molti anni. In più aumenterà anche il termine di prescrizione del reato. Insomma chi commette reati contro innocenti saprà che la pena sarà grave così come le conseguenze sulla sua vita sociale…”.
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