L’indagine conoscitiva è diventata ben presto un’iscrizione sul registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale. Dopo la prima denuncia sono numerose le donne che hanno deciso di raccontare le loro brutte avventure con il medico che avrebbe preteso di curare malattie come il Papilloma virus con rapporti sessuali meglio se non protetti e completi.
Bari – Sarà la giustizia a stabilire se Giovanni Miniello, 68 anni, noto medico ginecologo, sessuologo e scrittore, è da considerarsi uno scienziato o un depravato. Le indagini conoscitive finalizzate all’esame del video realizzato da un’inviata de Le Iene di Italia 1 durante un incontro con una ragazza che il medico avrebbe dovuto guarire da una grave malattia con un rapporto sessuale completo, si sono trasformate in inchiesta per violenza sessuale.
In buona sostanza pare che il professor Miniello, oggi in pensione dalla struttura pubblica ma in attività come medico specialista privato, avrebbe proposto alle sue specializzande prima e alle pazienti dopo una cura alternativa per combattere il Papilloma virus e una sorta di attività “intima” di prevenzione per i tumori all’utero.
La terapia sarebbe stata a base di rapporti sessuali diretti, meglio senza protezione, con donne che sarebbero cadute nella presunta trappola a luci rosse. Detti amplessi dovevano avvenire con partecipazione da parte delle presunte vittime che si sottoponevano alla profilassi sessuale messa a punto dal medico e ormai “sperimentata”.
In caso di donne poco convinte il professore si sarebbe lasciato andare a tutta una serie di argomenti scientifici per convincere le malcapitate ad abbandonare ogni forma di inibizione per donarsi completamente al famelico professionista.
Gli incontri sarebbero avvenuti oltre che in studio, in via Sparano 170 a Bari, anche in un alberghetto lontano da occhi indiscreti dove il ginecologo sarebbe stato “beccato” in “flagranza” grazie alla complicità di una presunta vittima che, giorni dopo, ha voluto metterci la faccia invitando eventuali altre donne a denunciare gli abusi subiti.
L’inchiesta è stata affidata ad un gruppo di magistrati facenti capo al pool “Fasce Deboli” ed è coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa. Il ginecologo, difeso dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto, si è anche dimesso dall’ordine professionale preferendo attaccare al chiodo il suo camice bianco piuttosto che sottoporsi al giudizio disciplinare e ad una possibile radiazione.
Il servizio mandato in onda da Italia 1, che trae origine dalla vicenda di una donna che non riusciva a rimanere incinta e per questo si era affidata al medico barese, avrebbe messo a nudo, si fa per dire, la strana terapia alternativa sperimentata Miniello che, per altro, avrebbe diagnosticato il Papilloma virus a pazienti sane.
L’unico modo per salvarsi dall’aggressione dell’agente virale e prevenire carcinomi all’utero era quello di andare a letto con lui, ovvero con un uomo sano e “vaccinato”. Solo cosi il corpo malato della paziente di turno si sarebbe “immunizzato” e “bonificato” quindi guarito.
Nel filmato il medico asseriva di aver “salvato tante donne dal tumore” evidenziando che sull’esame del Pap Test potevano non risultare alcune alterazioni neoplasiche e che dunque l’unico modo per uscirne fuori era quello di trovare un uomo già immune dal virus dunque in grado di bonificare il corpo e creare una difesa per eventuali partner.
Il maschio ideale in grado di guarire e immunizzare la paziente sarebbe stato proprio Giovanni Miniello che si sarebbe sacrificato nel compiere, praticamente, una missione umanitaria. Il professionista, consulente internazionale per le Nazioni Unite e Visiting professor in diverse università straniere, è autore di decine di pubblicazioni fra romanzi, aforismi, poesie e testi scientifici tradotti in diverse lingue e considerati di notevole spessore culturale.
Anna Maria, 33 anni, è la giovane donna che ha raccontato agli inviati de Le Iene la sua brutta avventura trasformata in denuncia dal suo avvocato Cristiano Marinò:
”…Mi aveva diagnosticato un tumore per questo non potevo avere figli. Durante la visita mi ha toccato forte il seno – ha detto Anna Maria – poi altri medici mi hanno detto che stavo bene. Ho chiamato Le Iene perché sennò ci sarebbe stata solo la sua parola contro la mia…Mi hanno contattato altre donne. C’è chi mi ha espresso solidarietà, chi mi ha detto grazie… Sono certa di non essere io l’unica sua vittima…”.
Fioccano le denunce di altre donne, tutte circostanziate. Qualcuna tardiva, per la verità, poiché i rapporti sessuali si sarebbero consumati già anni fa. Il ginecologo afferma di non aver mai usato violenza con nessuna delle sue pazienti. La verità salterà fuori a breve.