La donna si sarebbe trovata nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Chi poteva spiegare qualcosa in più ha poi ritrattato tutte le sue dichiarazioni. Le indagini proseguono.
Favara – La pista di armi e droga che porta dalla Sicilia a Liegi, grazie all’operazione internazionale di polizia denominata “Operazione Mosaico”, organizzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e dalla Procura di Liegi, con l’ausilio dell’Europol, potrebbe portare ad una svolta decisiva sulla misteriosa scomparsa di Gessica Lattuca. Della mamma di 4 figli sparita nel nulla il 12 agosto del 2018, proprio a Favara, se n’era già parlato durante un interrogatorio al pregiudicato Mario Rizzo, svoltosi in località segreta, nell’ottobre del 2018.
I magistrati inquirenti Salvatore Vella e Paola Vetro avevano ascoltato le dichiarazioni dell’allora boss pentito con la speranza di ottenere maggiori dettagli sulla sparizione della donna sulla cui fine violenta ci sarebbero pochi dubbi. Rizzo avrebbe avuto una relazione sentimentale con Angela Russotto, nipote di Filippo, l’ex compagno di Gessica e padre di tre dei suoi quattro figli. Da Mario Rizzo ed Angela era nato un bambino dunque i due hanno continuato a mantenere rapporti forse sino alla scomparsa di Gessica.
Del resto Gerlando Russotto (all’epoca dei fatti considerato dagli inquirenti un componente del commando armato che aveva ferito a Liegi Saverio Sacco, ristoratore favarese emigrato in Belgio) è il fratello di Filippo, ex compagno della Lattuca. Mario Rizzo, prima di ritrattare la sua versione dei fatti su questo ed altri argomenti, aveva raccontato accadimenti interessanti che riguardavano il traffico di droga e armi tra la Sicilia e il Belgio in generale, per quanto riguarda la droga fra Liegi e Favara in particolare.
Traffico, quest’ultimo, in cui potrebbero essere stati coinvolti Gessica e Filippo durante i loro frequenti viaggi in autobus (ma forse anche in auto) proprio a Liegi dove risiedono numerosi favaresi. L’esito delle investigazioni sul traffico di droga e armi è stato poi concretizzato dall’Operazione Mosaico conclusasi con l’arresto di 8 persone e l’iscrizione nel registro degli indagati di altre 18 accusate di tentato omicidio, traffico di droga, estorsione e detenzione di armi.
Nel frattempo i militari del Ris di Messina, il 3 settembre scorso, sono tornati in via Leopardi, a Favara, in un’abitazione dove Gessica Lattuca era stata vista prima di sparire. La Procura di Agrigento avrebbe disposto nuovi accertamenti scientifici nella casa un tempo abitata dal fratello Vincenzo e poi dal padre Giuseppe, all’epoca dei fatti detenuto in carcere.
Del resto i carabinieri del raggruppamento scientifico erano già stati nella residenza di campagna di Filippo Russotto che, al momento, rimane l’unica persona iscritta nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di maltrattamenti, sfruttamento della prostituzione e occultamento di cadavere.
Russotto, si è sempre dichiarato estraneo alla scomparsa della madre dei suoi figli, e spesse volte ha accusato parenti e amici della donna sollecitando ulteriori verifiche nelle loro abitazioni da parte dello stesso Ris. Le accuse di Russotto sarebbero rimaste prive di fondamento e poco si sarebbe saputo sullo scopo dei suoi viaggi a Liegi in compagnia di Gessica. Qualcuno, in paese, avrebbe malignato riferendo che Gessica e Filippo avrebbero avuto a che fare con quel traffico di droga e che le loro non erano certo gite di piacere quelle effettuate a Liegi. Solo ipotesi, al momento, ma anche strane coincidenze che potrebbero, se suffragate da prove, portare davvero alla soluzione del caso.
Gessica si sarebbe trovata nel posto e nel momento sbagliato e al cospetto di qualcuno? Oppure avrebbe saputo cose molto compromettenti sul traffico di stupefacenti? Gli accertamenti scientifici si sono conclusi e se ne aspetta l’esito:
”…Gli accertamenti si sono svolti all’interno della casa del padre di Gessica Lattuca – dice l’avvocato Salvatore Cusumano, legale della famiglia Lattuca – il quale all’epoca della scomparsa era detenuto presso il carcere di Agrigento, ergo nessun coinvolgimento del padre nella scomparsa della figlia. L’immobile era abitato all’epoca dei fatti però dal fratello della ragazza scomparsa che è stato anche l’ultimo a vedere la ragazza ancora in vita. I controlli hanno interessato anche l’autovettura dell’ex datore di lavoro della giovane madre ma pare non sia emerso nulla di rilevante. Attendiamo con fiducia l’esito della relazione da parte del RIS di Messina per capire se le tracce ematiche rinvenute preso l’abitazione del padre siano riconducibili alla donna sparita. Ritengo che la Procura stia spostando l’attenzione dall’ex compagno della giovane madre, oggi l’unico indagato, su altri soggetti che hanno avvistato per ultimi Gessica Lattuca…”.
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