DONIAMO ORGANI. AUMENTIAMO IL TREND

In ribasso gli interventi di trapianto a causa dell’emergenza Covid. Subito dopo l’emergenza i donatori sono chiamati a raccolta.

Al 31 dicembre 2019 erano complessivamente 8.615 in Italia i pazienti in lista d’attesa per il trapianto di un organo. Sono stati invece 1379 i donatori di organi utilizzati nel Bel Paese sempre in riferimento allo scorso anno. Il 19 aprile ricorre la “23ma Giornata nazionale della donazione di Organi e Tessuti” che quest’anno non sarà celebrata con cerimonie e convegni ma trasformata in occasione per comprendere qual è lo stato di salute di donazioni e trapianti in Italia. La pandemia in corso non ha fermato i trapianti ma, senza dubbio, li ha rallentati: nel periodo che va dal 27 febbraio al 16 aprile di quest’anno, i donatori che hanno donato i propri organi sono stati 127 contro i 166 dello stesso periodo dell’anno scorso. Prima che iniziasse l’emergenza, invece, il trend, rispetto al 2019, era in sostanziale crescita con un più 13,1% registrato tra gennaio e febbraio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È stato invece più contenuto il calo in percentuale sul numero dei trapianti effettuati.

Organi che salvano vite in ogni parte del pianeta.

Nel 2019 i trapianti di organi, tra donatori deceduti e viventi, sono stati 3813. Sono certo numeri importanti rispetto al passato ma per dare risposte alle liste d’attesa si deve fare fare molto di più. In attesa dell’entrata in vigore del silenzio assenso per le donazioni, approvato nell’agosto del 2019 con un decreto che contiene le norme del regolamento sul Sistema Informativo Trapianti, previsto dalla legge 91 del 1° aprile 1999, che regola il principio del silenzio-assenso sulla donazione di organi, quest’anno il ministero della Salute, Centro nazionale trapianti, ha promosso l’iniziativa “Io faccio la mia parte, tu puoi fare la tua. Dì sì alla donazione di organi e tessuti”, una campagna social per promuovere la donazione degli organi e dei tessuti:“……Anche se la maggior parte dei nostri operatori è impegnata sul fronte del Coronavirus – spiega Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti – l’epidemia non ha fermato i trapianti, e questo grazie a uno sforzo eccezionale di tutto il Servizio sanitario nazionale in questo momento sono quasi 9mila le persone che aspettano un organo, ma l’impegno dei medici e degli infermieri non è sufficiente: serve che i cittadini dicano sì alla donazione. Questa emergenza ci ha insegnato che ognuno con i propri comportamenti è responsabile della salute di tutti: è un principio che da sempre vale per i trapianti”.

Meno trapianti a causa dell’emergenza pandemica.

Oggi un terzo delle persone chiamate ad esprimersi sulle donazioni si oppone al prelievo degli organi. Su circa 2,5 milioni di dichiarazioni di volontà registrate nel “Sistema informativo trapianti”, il 32,5% ha detto no alla donazione degli organi e dei tessuti. La campagna promossa dal ministero della Salute invita i cittadini a scaricare e firmare il tesserino per dire sì alle donazioni degli organi e seguire l’esempio di tante persone che, con il loro assenso, hanno ridato la vita ad altri. Dal dolore per la morte alla gioia della rinascita, sono tante le vicende a lieto fine da raccontare. Una delle ultime è quella di Graziana, una donna di 41 anni deceduta per un aneurisma in provincia di Ragusa poche settimane fa e che, grazie all’assenso dei familiari, ha salvato la vita a 4 persone in lista d’attesa. Donare gli organi è un atto di solidarietà e generosità, approfittiamone.

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