BUROCRAZIA NEL CESTINO: SUBITO UNA LEGGE PER SNELLIRE LE PROCEDURE

Alimentare, farmaceutica, informatica, telecomunicazioni e App innovative tengono il mercato con sofferenza ma alloggi, ristorazione, turismo, manifatturiero, dettaglio, cultura, moda e casa sono al collasso e il rimboccarsi le maniche, da solo, non servirà a nulla.

Il mercato del lavoro sta subendo una metamorfosi e nulla sarà più come prima. Il mondo intero è in piena tempesta sanitaria e crisi economica, la salvezza e il tranquillo approdo possono esserci solo se lo Stato eliminerà immediatamente i vari “nodi burocratici”, bubboni che ritardano l’iter di qualsiasi istanza o concessione. È necessario evitare le solite lungaggini e gli imbuti amministrativi, che fanno perdere tempo e disperdere energie, senza alcun risultato positivo. Bisogna snellire le procedure, facilitare l’iniziativa privata, permettendo subito anche tutti gli interventi pubblici cantierabili con estrema rapidità.

L’ONU prevede effetti devastanti in molti settori, in particolare nel mercato del lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus. Questa è la previsione contenuta nel rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) sulle conseguenze della pandemia da COVID-19, in cui si parla addirittura di “perdite devastanti in termini di ore di lavoro e occupazione”.

La logica compressione dei consumi, generata dal lockdown, provoca una sostanziale riduzione della ricchezza prodotta, con grave danno per l’intera economia. È altresì intuitivo che questi “danni” saranno direttamente proporzionali alla durata dell’emergenza sanitaria, a quello che accadrà negli altri Paesi, spesso nostri competitor, nonché alle misure governative volte a contrastarla. In questo scenario economico, a reggere nel difficile contesto sono la filiera dell’alimentare, la farmaceutica, i settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e delle app innovative per lavorare e fare meeting a distanza e, in parte, del commercio online. I settori più a rischio, invece, sono quelli degli alloggi, della ristorazione, del turismo, delle manifatture, della vendita al dettaglio, moda e casa

Il possibile incremento della disoccupazione dipenderà esclusivamente dagli sviluppi futuri e dalle misure che verranno adottate dai singoli governi per fronteggiare l’emergenza. Il problema, infatti, è riuscire a ipotizzare una nuova previsione di crescita del Paese, nel medio e lungo termine, che tenga conto soprattutto dello stato di sofferenza in cui si trovano tanti settori e professioni a causa dell’epidemia virale.

Sulla base di queste ipotesi e secondo le varie stime di alcuni istituti, si potranno verificare i seguenti risultati

  • nello scenario più ottimistico, che prevede la fine della crisi tra il 20 e la fine di maggio, per una durata complessiva di 3 mesi esatti, con un trasferimento dei debiti (interessi, ratei di mutuo), le imprese a rischio fallimento sarebbero circa 98 mila per un totale di 2 milioni e 200 mila lavoratori; 
  • nel secondo caso, vale a dire con una crisi fino alla fine dell’anno, con conseguente difficoltà a trasferire i debiti, le imprese potenzialmente fallite sarebbero 176 mila per un totale di 3 milioni e 800 mila lavoratori.

La situazione è angosciante, ma molto dipenderà dalla visione politica del governo e dagli interventi pubblici a sostegno dell’economia. L’agenzia delle Nazioni Unite nell’ultimo documento afferma che le informazioni sugli effetti del coronavirus, a livello settoriale e per gruppi di regioni, non sono rassicuranti: “Vi è un elevato rischio che i dati che verranno rilevati a fine anno sulla disoccupazione a livello globale risultino significativamente superiori rispetto alla proiezione iniziale che prevedeva un incremento di 25 milioni di disoccupati nel mondo”. Alcune previsioni dicono che la crisi ridurrà il numero di ore lavorate nel mondo del 6,7% nel secondo trimestre del 2020, equivalenti a 195 milioni di lavoratori a tempo pieno. Bisogna, inoltre, calcolare il danno enorme che tanti liberi professionisti stanno vivendo e che con molta probabilità si propagherà ancor di più con il passare del tempo.

Per tutti può essere un’opportunità di rilancio e nonostante si sia ancora sorretti dalla speranza che tutto passerà presto, c’è il rischio che le più rosee previsioni possano infrangersi nella desolante e dura realtà. Il risveglio da questa situazione sarà bello e positivo, se saremo capaci di mantenere la speranza e la volontà di risollevarci.

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