Arieccoli i transatlantici in laguna: tutto è tornato come prima

Dopo la pandemia speravamo nel ritorno delle sole cose buone. Quelle brutte, come le grandi navi da crociera in laguna, avremmo desiderato non vederle più. Invece. Adesso spetta al governo Draghi prendere una decisione definitiva. Subito.

Siamo sulla buona strada, pare si torni come prima. Col vaccino il famigerato Covid-19 sembra in grandi difficoltà, varianti permettendo. Sono in corso le prime aperture dei locali e dei luoghi di divertimento. Per completare l’opera sono apparse, finanche, le grandi navi da crociera sulla laguna veneziana.

Della serie “continuiamo così, facciamoci del male” di morettiana memoria. Lo scorso weekend, infatti, ha fatto capolino nella laguna lei, la MSC Orchestra, con tutta la sua esagerata imponenza.

Una grande nave da crociera di 294 metri di lunghezza, 32 di larghezza e 60 di altezza, una stazza di 92 mila tonnellate, ha svettato sui tetti di Venezia. Dietro la poppa i getti d’acqua dei rimorchiatori ed uno stuolo si supporters con gli striscioni: welcome back.

Dal ponte, lungo Le Zattere, zona di Venezia di fronte alla Giudecca,  hanno sventolato le numerose bandiere dei circa 400 del Comitato No Navi in segno di protesta.

Questa immagine può essere considerata come una sorta di battaglia delle crociere. La singolare tenzone si è combattuta dopo ben 17 mesi di stop, prima per l’acqua alta ed in seguito per la pandemia.

Come in una disfida si sono fronteggiate le due fazioni. Da una parte il gruppo Pro Navi, tra cui i componenti di un settore in cerca della ripartenza dopo la chiusura per il Covid e dopo la cassa integrazione, con 200 lavoratori rientrati in servizio su 1700 a regime. Dall’altra il comitato No Navi che ha protestato al grido di “fuori le navi dalla laguna“.

Si è verificato un solo momento di tensione quando due barche pro navi hanno oltrepassato la zona prestabilita. Il tutto è rientrato, i trasgressori se la caveranno con una multa. I No Navi hanno inveito contro il governo, perché pare che si fosse espresso contro il passaggio delle navi da crociera in laguna.

E’ chiaro che, secondo la coop Portabagagli ed il comitato Venezia Lavora, l’arrivo di una nave che ha ormeggiato in laguna, ha dato un po’ di ossigeno per centinaia di padri di famiglia da più di un anno a zero reddito, con la cassa integrazione che sta per esaurirsi. Sono previste 60/70 toccate, mentre negli anni passati erano 550.

E’ da un decennio circa che si sta discutendo di come eliminare le crociere dal bacino di San Marco. Il governo, difatti, ha deciso di mettere in atto un bando di idee per trovare soluzioni fuori della laguna. La nave da crociera ha percorso il Canale della Giudecca, uscendo dalla Bocca di porto del Lido.

Il rischio è di cadere nell’annosa contrapposizione tra salute e lavoro, come si fa in Italia da sempre. Lo comprende pure un bimbo dotato di senno, che un porto all’interno della laguna è senza futuro.

L’innalzamento della marea causa danni e disagi da sempre.

Soprattutto con i cambiamenti climatici e l’innalzamento dei mari in corso. Basta col ritorno ad un recente passato e all’economia del turismo di massa, che ha prodotto grandi profitti per pochi ed una diffusa precarietà per tanti lavoratori, i fortunati, perché i più sfigati hanno lavorato in nero.

Tutti fattori che hanno provocato il progressivo ed inesorabile spopolamento della città e le restrizioni degli spazi pubblici.

Lo stato precario in cui versano i fondali della laguna di Venezia

Inoltre le navi provocano un sommovimento nei fondali, con grave compromissione al già precario ecosistema e alla stabilità dei palazzi che si affacciano sul canale. Infine anche danni alla salute, per lo sversamento in mare di sostanze nocive residue della navigazione dei bisonti del mare e dei relativi gas di scarico provenienti degli enormi motori a gasolio ed emessi nell’aria. Che il canale della Giudecca possa tornare ad essere navigabile a remi. Insomma che se la passi meglio.

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