A tutti può capitare un attimo di stizza, di sfogo, di nervosismo a seguito di pressanti attività politiche e organizzative. Deputati e senatori pentastellati, sulla scorta di due parole rese da Giuseppe Conte durante un’intervista, hanno messo su un ambaradan che la dice lunga sulle condizioni di salute “mentale” del partito di Grillo.
Roma – Nel post olimpiadi il M5s ha iniziato l’allenamento per la competizione finale del “tiro con l’arco”. Obiettivo? Giuseppe Conte. Paradossale ma vero. In politica i riflettori sono sempre accesi, così basta una svista, una parola non calcolata bene o uscita dal profondo del cuore senza filtri, ed il gioco è fatto.
Certo c’è anche chi può capire fischi per fiaschi oppure mal interpretare i concetti espressi ma che vogliamo farci? C’è anche chi parla a vanvera ma ognuno è libero di dire e di credere ciò che vuole. In questa maniera è più facile infierire sull’avversario anche se simili comportamenti sono tipici dei codardi e di coloro i quali tirano il sasso e nascondono la mano.
Tutta questa baraonda è nata per una frase pronunciata da Giuseppe Conte durante un’intervista al riguardo del suo più che faticoso impegno da leader rinnovatore del Movimento 5 Stelle. L’avvocato, al comando di un partito che sembra rimasto tale e quale, durante il suo tour elettorale e approfittando di una meritata pausa, si è lasciato andare con una dichiarazione che lascia solo un po’ perplessi. Se si è in buonafede:
“…Siccome non ritengo di essere infallibile – ha detto Conte – e nemmeno vedo davanti un orizzonte poi così lungo, ve lo dico francamente questo è un impegno stressantissimo. Lavorare così per il bene comune è una faticaccia enorme, quindi non credo che potrò reggere fisicamente a lungo. Spero, e faremo in modo, che ci sia qualcuno più bravo di me quando sarà il momento. Ma questo progetto è forte e dovete appoggiarlo, non lasciate che altri parlino con la vostra voce...”.
Chi parla è un uomo stanco, disilluso e con l’entusiasmo sotto le scarpe. Ma non per questo andava male inteso. Invece le dichiarazioni dell’ex premier sono rimbalzate come una bomba innescata nelle chat di quasi tutti i parlamentari grillini che sarebbero rimasti a bocca aperta per quelle esternazioni del presidente.
Subito dopo è iniziata la gara, fra deputati e senatori pentastellati, per criticare il loro leader dimenticando, però, che la causa di tanta stanchezza ed altrettanta disillusione di Conte sono state provocate esclusivamente dal comportamento di certi onorevoli che farebbero meglio a fare fagotto.
Disastri, litigi, battaglie, vendette e colpi bassi hanno caratterizzato il movimento di Grillo di questi ultimi tempi. Un partito allo sbando, che perde pezzi ogni giorno, e che Conte ha cercato di rabberciare alla meno peggio e con il materiale umano a sua disposizione.
E’ ovvio che un attimo di stizza e di nervosismo, oltre che di sfogo, è più che naturale in un uomo che ha profuso tutte le sue energie per tentare di rifare il look ad un movimento che per molti ha i giorni contati. La riprova è sotto gli occhi di tutti: solo chi critica cosi aspramente i propri vertici può essere complice del disastro.
Infatti è bastato pochissimo per mettere in moto il tritacarne mediatico, al quale diversi “cittadini parlamentari” non si sono sottratti, mostrandosi allibiti, increduli, e ritenendo persino da matti che una persona possa avvertire, in quel giorno e a quell’ora, una certa stanchezza oppure essere sfiduciata per il danno che è stato provocato al partito da tutti i suoi predecessori.
Nessuno dei grillini è senza responsabilità ma la cosa sembra che non li riguardi. Basti pensare alle affermazioni di una deputata 5s che, in chat, ricorda le fatiche di Beppe Grillo che avrebbe fatto per il suo movimento: “…Beppe ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina...”, pensa tu che fatica politica quella di nuotare da un capo all’altro delle due sponde sotto gli occhi divertiti di Scilla e Cariddi.
E che dire di un senatore, di basso comprendonio, che con il cervello disturbato dal caldo ha indirizzato a Conte un paio di frasi sconnesse?: “…Ma che cosa ha voluto dire? Sembra di sentire Zingaretti durante gli ultimi giorni della sua segreteria Pd…“.
Insomma siamo davanti a tonti o a persone che ciurlano nel manico? L’ex premier, comunque, ha trovato anche il tempo per chiarire le proprie dichiarazioni anche perché, da come sembra, numerosi suoi parlamentari ancora non hanno capito la sua reazione:
“…Ho detto che chi si assume una responsabilità, sia come premier che alla guida di una forza politica – ha chiarito Conte – e lo fa con serietà per i cittadini e per il bene comune, vi assicuro che è un impegno enorme che richiede un grande e costante sforzo fisico. Questo è ciò che volevo dire, non che sono stanco…”.
Eppure qualcuno continua a malignare. Stavolta non sono i grillini: forse Giuseppe Conte ha ben altre intenzioni. Magari non a breve termine. Forse dopo le amministrative. E sempre che il Movimento 5 Stelle esista ancora. Manca poco.