Trepida attesa dei familiari: Riccardo dove sei?

Basterebbe un cenno da parte del giovane per tranquillizzare la famiglia ma non c’è alcuna certezza di una fuga volontaria o della volontà del ragazzo di rimanere altrove. Tanti gli avvistamenti ma nulla di concreto.

ACQUALAGNA (Pesaro e Urbino) – Era la notte del 13 ottobre dell’anno scorso quando Riccardo Branchini, impiegato di 20 anni, spariva come un fantasma. La notte antecedente alla scomparsa il giovane era tornato a casa da Urbino dove, con alcuni amici, aveva donato il sangue e poi consumato una cena in un ristorante greco. Ad attenderlo c’era la nonna, l’ultima persona ad averlo visto vivo. Riccardo si era subito chiuso nella sua stanza dicendo all’anziana donna di “non entrare”, probabilmente perchè, come aveva fatto altre volte, si era messo a chattare con gli amici.

Alle 23.45 circa l’amico Davide passava dalla sua abitazione per recuperare un borsone che gli serviva per andare all’università di Bologna dove studiava e studia tuttora. Alle 0.14 del 13 ottobre le telecamere riprendono il ragazzo mentre sale a bordo della sua auto. Alle 2.30 circa, il custode della diga della Gola del Furlo, distante circa 4 chilometri da Acqualagna, riferisce di aver sentito un’auto giungere in loco e il rumore di uno sportello che si chiudeva. Nei pressi dell’ingresso dell’invaso, privo di telecamere di sorveglianza ad eccezione di un vecchio impianto non funzionante, verrà infatti ritrovata la sua macchina, nonchiusa a chiave, ma con tutti gli effetti personali di Riccardo dentro l’abitacolo: vestiti, soldi e documenti. Ma del giovane nessuna traccia. 

La diga del Furlo

Dopo la rituale denuncia di scomparsa da parte della famiglia la Prefettura, con tutti i mezzi disponibili, avviava le ricerche nella zona senza trovare alcun indizio che potesse ricondurre al giovane ingoiato dalle tenebre. Da subito la prima discrepanza: se Federico è sceso da casa per salire a bordo della sua auto a mezzanotte e 14 minuti, stante all’orario impresso nel video di una telecamera privata, come mai il custode della diga avrebbe sentito il rumore di un’auto, rivelatasi poi quella di Riccardo, alle 2.30? Nelle due ore di tempo intercorse dove sarebbe andato il giovane di Acqualagna? Era da solo o in compagnia di qualcuno? Nell’impossibilità di svuotare l’invaso la Protezione civile ed i vigili del Fuoco dragavano la diga anche con un drone sottomarino che non rivelava alcuna presenza negli oscuri fondali della gola. Dunque dove può essere andato il ragazzo atteso che quella notte si trovasse davvero nei pressi della diga?

Nel frattempo in casa veniva ritrovata una lettera subito acquisita agli atti dagli inquirenti. Soltanto una frase è sfuggita alla segretezza del documento allegato al fascicolo d’inchiesta: “…Con o senza Riccardo...”. La calligrafia, a detta dei parenti, sarebbe quella del giovane dunque di che cosa si tratta? Una lettera d’addio? Un messaggio che annunciava una fuga volontaria? Ma c’è di più. Dal borsone di Davide spuntavano due indizi non privi di importanza: un pezzo di foglio stracciato con su scritto “buona vita” (la calligrafia sembrerebbe sempre quella di Riccardo) e una scatoletta di fiammiferi “Guitar“. I due reperti non appartengono a Davide dunque sono stati messi dentro la borsa da Riccardo?

L’orecchino di Riccardo che alcune persone ritengono di avere riconosciuto

Passiamo agli avvistamenti prima di ritornare su alcuni particolari assai interessanti che riguardano la vita del ragazzo sparito, riservato e schivo, cosi come descritto dagli amici più stretti. Molte persone ritengono di aver visto il giovane sparito da Acqualagna, sia Italia che all’estero. Riccardo sarebbe stato visto nei pressi di Dolo, in provincia di Venezia. Indossava un giubbotto verde. Qualcuno ritiene di averlo notato a Mestre, un altro a Bologna ma nulla di certo o riscontrabile. Dalla Svizzera invece giungeva una segnalazione verosimile nonostante le prove non siano schiaccianti. Una donna, un mese dopo la sparizione dello studente, ha raccontato di aver dato un passaggio in auto ad un giovane i cui connotati corrispondono a quelli di Riccardo. La vettura della signora, fermatasi a Melide, nei pressi di Lugano, sarebbe poi ripartita alla volta del capoluogo elvetico:

Indossava pantaloni scuri, una felpa marrone senape e un orecchino a forma di croce – ha raccontato la donna a Federica Sciarelli di Chi l’ha Visto? il 15 gennaio scorso – mi ha detto di voler raggiungere l’Irlanda o l’Olanda. Ci siamo fatti anche un selfie con il suo telefonino perchè voleva tenere per sé il ricordo di tutte le persone che lo avevano accompagnato in questo viaggio. Il giovane è poi sceso nei pressi del Palazzo di Vetro di Lugano. All’epoca non ero a conoscenza della scomparsa del ragazzo ma quando ho visto su Facebook la sua foto ho riconosciuto il suo viso ed ho saputo della sparizione. Sono stata anche presso la polizia svizzera poi ho chiamato la famiglia…”.

Molti particolari corrispondono, soprattutto il particolare dell’orecchino sull’orecchio sinistro, indicazione questa inequivocabile. Dunque Riccardo sarebbe ancora vivo e vegeto in una grande città del Nord Europa magari ospite di qualcuno?

Il luogo dove è stata rinvenuta l’auto di Riccardo

Si potrebbe essere – risponde la madre Federica PambianchiPotrebbe trovarsi in Olanda o in Irlanda. Durante l’Erasmus è stato a Dublino per circa 20 giorni, lavorava in un’agenzia e ha conosciuto diverse persone. Gli amici mi hanno riferito che mio figlio spesso si trovava in compagnia di persone del posto, Abbiamo provato a contattare l’agenzia per capire se Riccardo si era fatto sentire, ma non abbiamo avuto notizie. La signora che lo ha ospitato durante l’Erasmus in Irlanda ha detto di non averlo più sentito da quando era rientrato in Italia…“.

Dunque un allontanamento volontario e non altro ma la mamma di Riccardo afferma anche altre cose che cozzano con una fuga senza pianificazione, anche se decisa in un momento di forte pressione emozionale:

Mio figlio non ci avrebbe mai abbandonato senza neanche una telefonata – aggiunge mamma Federicasapeva che io, suo padre e sua nonna saremmo stati male. Il fatto che non si sia fatto sentire per tutto questo tempo può significare che c’è un aspetto di Riccardo che non conosco…“.

Un passo indietro, come avevano preannunciato prima: Riccardo Branchini aveva avuto una vita del tutto normale? Negli ultimi tempi appariva diverso rispetto a prima? Era accaduto qualcosa che lo aveva scosso? Si era parlato di discussioni con gli amici, poi confemate da questi ultimi proprio la notte della scomparsa:

Sapevo della discussione con gli amici – aggiunge Federica Pambianchi – avvenuta con mio figlio la sera della scomparsa. Non riesco a capire le dinamiche di questo confronto o perché mio figlio si sentisse escluso, ma non credo che la sparizione si possa attribuire a questo motivo. Da qualche tempo lo vedevo spento, ma pensavo fosse per via del lavoro che aveva appena iniziato. Comunque parliamo di un ragazzo che finisce la scuola e si trova catapultato nel mondo del lavoro, è normale sentirsi stanchi e forse giù di morale. Per il resto mio figlio era tranquillo, non gli abbiamo fatto mancare mai nulla e con me poteva parlare di tutto. Mi aveva manifestato la sua volontà di diventare indipendente per poi andare a vivere da solo. E non lo avrei fermato. Per me si è allontanato volontariamente. Potrebbe averlo fatto dopo la discussione avuta con i suoi amici o dopo qualcosa successo il 12 ottobre, ma non credo sia un motivo sufficiente per compiere un gesto del genere...”.

Riccardo con la mamma Federica

Al momento non ci sono novità di rilievo. Tante le segnalazioni dall’Italia e dall’estero e non mancano gli sciacalli, come al solito:

Ad oggi abbiamo avuto numerosi contatti con persone residenti in Italia e altrove – dice Elena Fabbri, l’avvocato che assiste la famiglia – mentre dal punto di vista tecnico-investigativo non abbiamo novità poichè il perito che doveva verificare tutti i supporti informatici in uso al giovane non ha ancora depositato la consulenza che è la parte del fascicolo che ci interessa di più. Per quanto riguarda le segnalazioni sempre in Svizzera ci sono state altre persone che ritengono di aver visto Riccardo, sono arrivate anche molte fotografie di ragazzi molto somiglianti al giovane ma nulla di certo. E sino a quando Riccardo non ci contatterà dicendoci di lasciarlo stare in pace la situazione rimane delicata. In un mometo di fragilità qualcuno potrebbe averlo avvicinato cosi da costringerlo in una situazione più grande di lui. Poi ricordiamo che un allontanamento può anche essere volontario, all’inizio e sulla scorta di chissà quale spinta, ma poi può non esserlo più specie se c’è qualcuno che ti impedisce di tornare indietro…“.

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