I detenuti, tutti extracomunitari, hanno segato le sbarre e si sono calati con lenzuola intrecciate. La caccia tra viale Lazio, viale Michelangelo e il centro città.
Palermo – Un’evasione degna di un film d’azione ha scosso Palermo nella tarda mattinata di domenica 13 aprile 2025. Tre giovani detenuti extracomunitari sono fuggiti dall’Istituto Penale per Minorenni Malaspina, segando le sbarre delle loro celle e calandosi dalle mura di cinta con lenzuola intrecciate. L’allarme è scattato alle 10:30, innescando una massiccia operazione di ricerca che ha coinvolto polizia, carabinieri e un elicottero. Due dei fuggitivi sono già stati catturati, mentre uno è ancora in fuga. Le forze dell’ordine stanno setacciando i quartieri di via Sciuti, via Giordano, viale Lazio, viale Michelangelo e il centro storico.
L’evasione è avvenuta con modalità tanto audaci quanto meticolose. I tre giovani, tutti di origine extracomunitaria, hanno sfruttato un momento di distrazione nella sorveglianza del carcere minorile Malaspina, in via Cilea. Dopo aver segato le sbarre delle loro celle, hanno raggiunto il muro di cinta e, utilizzando lenzuola annodate a mo’ di fune, si sono calati all’esterno. La fuga, pianificata con cura, è avvenuta in pieno giorno, aumentando la difficoltà delle operazioni di ricerca. Non è ancora chiaro se i tre abbiano agito da soli o con complicità esterne, un’ipotesi al vaglio degli inquirenti.
L’allarme è scattato intorno alle 10.30, quando il personale della polizia penitenziaria ha notato l’assenza dei tre detenuti. Immediatamente, è partita un’operazione coordinata tra polizia di Stato, carabinieri e polizia penitenziaria. Pattuglie hanno presidiato le strade adiacenti al carcere, mentre un elicottero della polizia ha sorvolato a lungo la zona compresa tra via Sciuti, via Giordano e via Cilea. Nel giro di poche ore, due dei fuggitivi sono stati rintracciati e catturati.
I carabinieri della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, insieme alla polizia penitenziaria, stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza del Malaspina e delle vie limitrofe per ricostruire i movimenti dei fuggitivi. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire come i tre abbiano avuto accesso agli strumenti necessari per segare le sbarre e se abbiano ricevuto supporto logistico dall’esterno. Il carcere minorile Malaspina, già teatro di evasioni in passato, è noto per ospitare giovani, spesso extracomunitari, coinvolti in reati come spaccio, furti o rapine. La struttura, pur dotata di misure di sicurezza, presenta vulnerabilità che i detenuti sembrano aver sfruttato con astuzia.