Il premier Conte, secondo i suoi detrattori, avrebbe accumulato un potere che nessun altro premier ha avuto prima di lui. Un autentico peccato originale per chi adesso invoca scelte sempre più collegiali. Dimostrando di aver capito poco o nulla.
Roma – Ancora tensioni e tutt’altro che atmosfera natalizia all’interno della maggioranza. Soprattutto per il pressing del gruppo di Italia Viva nei confronti del presidente del Consiglio. Matteo Renzi non perde tempo in preamboli e va direttamente al sodo delle questioni che intende risolvere subito.
O, almeno, cosi pare tanto che la discussione, avviata dal partito-costola del PD, non riguarda tanto prebende o strapuntini politici, piuttosto quanto rimane da fare per assicurare un futuro al Bel Paese:
“…Stiamo discutendo su come affrontare l’emergenza Coronavirus – dice l’ex premier in un video su Twitter – non si può continuare a dire che andrà tutto bene e colpevolizzare i cittadini. L’Italia purtroppo è il Paese con il più alto numero di morti e di fronte a questo record negativo bisogna puntare più soldi sulla sanità, a cominciare da quelli che provengono dall’Europa. Il Mes è una opportunità importante, che non deve essere trascurata, infatti possono esserci 36 miliardi di euro per gli ospedali, medici e studenti...”. Insomma una vera “stoccata” al Movimento 5 Stelle che è contrario ad adottare lo strumento economico europeo. Così mentre Leghisti e Pentastellati, o ciò che rimane del partito di Grillo, continuano a dire di no e fare ostruzionismo, l’Italia rischia una involuzione, sempre secondo Italia Viva, semplicemente perché si stanno facendo gli stessi errori del primo governo Conte:
“…Sono populisti e antieuropei come ai tempi del Conte I – aggiunge Renzi – urge, pertanto, dire sì al Mes e prendere i 9 miliardi originariamente dedicati dal Recovery Fund alla sanità e metterli anche su cultura e turismo, argomento di cui peraltro nessuno parla. Ecco di cosa stiamo discutendo. Di come gestire il futuro, non di piccole polemiche di parte…”.
Al momento anche queste sono solo parole a cui si associa anche il vice presidente della Camera e Coordinatore di Italia Viva, Ettore Rosato, che rincara la dose:
”…Ad oggi non c’è più la fiducia tra la maggioranza e il premier – afferma Rosato – la fiducia non c’è più non solo con noi, ma anche con gli altri partner di maggioranza, che però non hanno il coraggio di affrontare apertamente la questione politica ed economica. Così se si vuole andare avanti bisogna ricucire il rapporto con i cittadini e tra le forze politiche che sostengono Conte. E questo problema lo deve risolvere proprio il premier o per noi questo governo è finito. Le dimissioni delle ministre di Italia Viva sono già pronte…”.
Anche i ministri M5S sembra non apprezzino più l’operato di Conte, anche se ufficialmente lo sostengono. Una storia infinita di tradimenti e speculazioni politiche ormai palesi. Certamente, dicono i soliti bene informati, il malcontento, anche dei Dem, nasce anche dal modo in cui si viene informati delle decisioni, come la suddivisione di 209 miliardi, senza alcuna discussione e secretando persino i relativi progetti.
Un vero e proprio atto commissariale nei confronti del CdM e del Parlamento. Il vero problema, dunque, è la trasparenza e “Italia Viva non sosterrà mai un governo non trasparente”, prosegue Rosato. Ma il ministro degli Affari Europei Vincenzo Amendola afferma che nell’Unione non c’è nessuna “Spectre” malevola contro l’Italia. Dunque massima fiducia anche a chi in Europa vorrebbe vederci cancellati dalla carta geografica?
L’insofferenza è massima, si parla addirittura di atteggiamento arrogante e malizioso del premier che, secondo alcuni ministri, è arrivato al cosiddetto punto di non ritorno: “...La pandemia non si è fermata, l’Italia ha il tasso di mortalità più alto in Europa – conclude Rosato – non siamo un modello per il mondo, come qualcuno ha detto o sosteneva qualche mese fa ma abbiamo problemi di gestione…“.
Le accuse contro Giuseppe Conte si fanno sempre più numerose e dure. E sempre più spesso hanno l’amaro gusto dello spregio alla sua caratura politica. In molti sostengono che il miglior alleato del premier sia proprio il virus grazie al quale avrebbe fatto “il cavolo del comodo suo“.
Grazie al virus, dicono i più maliziosi un tempo sottoscrittori delle iniziative dell’avvocato, Conte ha accumulato un potere che nessun altro premier ha avuto prima di lui. Un autentico peccato originale per chi adesso invoca scelte sempre più collegiali. Dimostrando di aver capito poco o nulla.
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