Il 2021 sarà l'anno vero della ripartenza? Incontro Conte-Renzi a parte, il ministro degli Esteri è convinto di si e spera che gli italiani possano togliersi la mascherina per tornare a riabbracciarsi. Se sopravviveranno alla povertà.
Roma – La politica di bilancio ai raggi X. Non solo. Anche valutazioni di carattere sociale ed economico e strategie di posizionamento politico. Momenti di tensione si registrano non solo nel Paese, stanco di subire sofferenze e limitazioni, ma soprattutto in seno alla maggioranza.
Dall’alto delle proprie prerogative istituzionali chiunque si sente in grado di formulare chiavi di lettura politiche che appaiono a volte giuste, a volte abnormi e interessate, ovvero ingiuste, per la svolta che ha impresso il virus genetico.
Ovviamente non ci riferiamo alla pandemia in atto ma al tarlo dell’occupazione del potere e dello spazio che alcuni personaggi cercano di ottenere con riflessioni che molto spesso non appaiono tanto disinteressate. Certamente vengono poste in risalto manovre complottiste e di “potere in mano ad un uomo solo” ma sono esemplificazioni non certo nuove di una parte politica che intende delegittimare, senza riuscirci, un intero governo e lo stesso presidente del Consiglio. Per due volte consecutive voluto o subìto.
Il fatto è che non si vuole accettare la straordinarietà epocale del periodo che stiamo vivendo. A tutti i costi si finge di trovarsi in una situazione di normalità, peraltro invocata da tutti, ma che attualmente è ancora al di là da venire. Più che di un virus si tratta di un atavico tarlo, tutto italiano, quello di impedire a chiunque di operare e amministrare secondo le difficoltà impossibili da prevedere.
Neanche il periodo di “Avvento“, che si respira comunque vadano le cose per Natale, riesce a fermare le iniziative di insano trasformismo. Ecco dunque che anche Luigi Di Maio, autentico ex rivale di Conte, si affaccia nel triste panorama politico con le sue perle di saggezza nel tentativo di calmare gli animi bollenti che si insinuano fra i gialli-rosso-viola dell’esecutivo claudicante:
“...Dobbiamo metterci in testa che se diamo risorse e strumenti a chi crea lavoro allora potremo ripartire più forti – scrive il capo della Farnesina sul suo profilo Facebook – in queste ore il Parlamento sta lavorando alla manovra da 40 miliardi con incentivi e sgravi per chi assume, aiuti per famiglie, e con la possibilità di abbattere le tasse a partite iva, artigiani e commercianti…“.
E’ un modo come un altro per rispondere ai renziani ed avere un palcoscenico virtuale di sopravvivenza. Infatti il ministro degli Esteri entra in scena per colmare le tante critiche che stanno inondando Conte, reo di “metterci la faccia” elargendo a tutti alcune precise avvertenze:
“…Possiamo superare questa fase delicata solo mettendo in campo strumenti eccezionali – aggiunge Di Maio – ma la politica deve evitare le polemiche e concentrarsi solo sui fatti. Il 2021 dovrà essere l’anno della ripartenza, l’anno in cui potremo riprenderci le nostre libertà, toglierci le mascherine e ritornare ad abbracciarci…”.
Il clima che si respira non è dei migliori, però un po’ di spirito di squadra, di pazienza e di speranza non guasta mai. Tenere in conto che da fine mese inizieranno le vaccinazioni, certamente crea il clima giusto per sperare in un futuro migliore ma soprattutto anche in un presente più sicuro e ricco di opportunità, anche economiche.
Adesso, secondo Di Maio, dobbiamo fare in modo che “Gli italiani possano riprendersi i propri spazi e le proprie libertà in totale sicurezza, preservando la loro vita”. L’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi, oltre ad essere atteso per l’inizio del nuovo anno, al fine di capire se questa crisi strisciante di fine 2020 troverà o meno una soluzione, si tinge sempre più di giallo.
Con tanto di scaramucce e messaggi indiretti, lanciati per dare precisi segnali di insofferenza. Non è facile, in questo periodo, comprendere una crisi politica, tutta interna alla maggioranza. Ma tutto questo bailamme può essere ricondotto, come in una vicenda “antica”, ad una vicenda di semplice protagonismo.
Infatti c’è anche la componente della “rivalità” tra premier ed ex premier ed una neanche tanto occulta guerra di immagine. Il fuoco amico avrà il sopravvento? Staremo a vedere.
Ti potrebbe interessare anche —->>