Il primo cittadino messine torna sul palcoscenico durante una manifestazione organizzata da ristoratori e operatori dei comparti penalizzati dalle restrizioni. Promette soldi e soluzioni.
Messina – Sindaco in piazza per cavalcare l’onda? Il primo cittadino messinese è intervenuto durante la manifestazione in piazza Unione Europea organizzata dal Comitato di Liberazione imprese di Messina per dire no ai provvedimenti anti-Covid voluti dal Governo centrale e che penalizzano ulteriormente decine di settori commerciali, bar e ristoranti in testa. Il sindaco Cateno De Luca ha espresso la propria solidarietà alle categorie in disagio unitamente alle associazioni sindacali e ai cittadini che si sono uniti compostamente alla protesta.
De Luca ha invitato i manifestanti a raggiungere il Palazzo del Governo, sede della Prefettura, giacché proprio con il prefetto il sindaco aveva condiviso la sua ordinanza meno restrittiva rispetto a quella Regionale appena firmata dal governatore Musumeci. Seguendo il corteo che si era formato per portare le proprie istanze al prefetto Maria Carmela Librizzi, De Luca ha attaccato duramente il presidente della Regione per il suo ultimo provvedimento, a suo parere troppo penalizzante specie per i ristoratori.
Anche il governatore siciliano, dopo Lombardia, Campania e Lazio, ha varato misure restrittive di contenimento, in vigore fino al 13 novembre, per evitare il diffondersi della pandemia con regole tutto sommato soft e in linea con quelle della altre regioni nonostante l’Isola conti ancora una situazione tutto sommato accettabile rispetto al resto del Paese. De Luca, d’altronde, non ha mai fatto mistero della sua intenzione, diremmo più che palese, di puntare al governo della regione e non perde occasione per cercare di mettersi in mostra e contrastare le decisioni di Musumeci.
Anziché tentare di sedare gli animi, com’è nel suo stile, il primo cittadino “scatenato” avrebbe sostenuto con decisione la folla di commercianti ed esercenti correndo il pericolo che una tranquilla manifestazione potesse trasformarsi in tumulto popolare, cosi com’è accaduto a Napoli e Roma. Il sindaco di Messina, come se non bastasse, ha promesso di trovare sufficienti risorse economiche per sostenere le categorie in difficoltà, in attesa che il Governo centrale faccia la sua parte.
Una promessa che dovrà essere esaudita perché, in caso contrario, la già “ballerina” credibilità di De Luca verrebbe messa ulteriormente a dura prova. Del resto la città dello Stretto non ha bisogno di mistificazioni o primi della classe che intendono emergere ad ogni costo, per fronteggiare l’emergenza economica conseguente alla pandemia occorrono scelte condivise e una politica oculata. Insomma Cateno De Luca ha cambiato radicalmente atteggiamento.
Altoparlanti nelle strade e dichiarazioni da Palazzo Venezia su restrizioni a tutti i costi e serrate di negozi e centri commerciali sembrano un lontano ricordo. Adesso il primo cittadino contesta gli stessi provvedimenti che, in un modo o nell’altro, aveva imposto nella primavera scorsa con serrate senza senso e dichiarazioni di guerra poi cadute nel cestino.
I cittadini hanno bisogno di chiarezza e concretezza, non di slogan e strumentalizzazioni di bassa lega. Specie in questo delicatissimo momento. Pifferi e tamburi riserviamoli per le campagne elettorali, se sopravviveremo alla crisi epocale che stiamo attraversando.
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