Stop alle sevizie sui poveri levrieri.

Mentre in Spagna prosegue il massacro di queste creature invisibili, le associazioni animaliste lanciano un appello contro la pista da corsa di Maserada del Piave. L’obiettivo è arrivare a fermare le corse dei levrieri nel nostro Paese. E subito.

Treviso – A Maserada del Piave si costruirà una pista per le corse dei levrieri. Il Comune ha dato in concessione all’ENCI ben 27 mila metri quadrati nella zona del parco Parabae da dedicare al racing. Questa disciplina prevede l’inseguimento da parte dei cani di una finta lepre lungo un circuito ad anello. Gli animalisti protestano, ricordando il disumano sfruttamento dei levrieri spagnoli.

corse levrieri

“…I levrieri sono strumentalizzati e uccisi per la caccia e le corse nei cinodromidenunciano le associazioni – succede a un passo da noi, nella civilissima Spagna. Ed è inaccettabile. L’Italia deve contribuire a far finire le torture subite dai galgos spagnoli e chiedere la fine di questi trattamenti barbari, invece di aprire a sua volta cinodromi. I levrieri non sono nati per correre, sono nati per vivere…”.

I sodalizi chiedono che a Maserada del Piave si ponga lo stop alla pista da corsa per levrieri. L’intento è fermare una pratica che nel resto del mondo è causa di atroci sofferenze per i cosiddetti galgos. In Spagna i levrieri sono considerati animali da reddito, non da affezione, addestrati e torturati per indurli a correre. Considerati al pari di giocattoli, i levrieri spagnoli sono i cani più torturati del mondo.

Li chiamano “figli del vento“, quando in realtà sono cani da lavoro considerati come bestiame. La metà dei cuccioli viene scartata e uccisa già alla nascita. Un altro quarto dei sopravvissuti viene eliminato durante la crescita perché considerato inadatto allo sfruttamento.

levrieri legati

Dalla nascita sono obbligati a dormire in buche scavate nel terreno nutrendosi di pane e acqua. Per tutta la loro breve vita sono addestrati a correre a perdifiato. I metodi sono dei più crudeli, spesso i cani sono legati dietro ad auto in corsa o su tapis rulant. Queste creature invisibili sono sfruttate fino alla morte, un destino che nella maggior parte dei casi arriva nei modi più raccapriccianti.

La loro carriera professionale si conclude velocemente, attorno ai 2-3 anni di vita, e i loro aguzzini se ne liberano nei modi più orrendi. Impiccati ad alberi e cespugli isolati, affogati con una pietra al collo nei pozzi di campagna. E ancora, abbandonati per strada con le zampe spezzate per impedirne il ritorno, bruciati vivi.

levriero denutrito

Succede in Spagna, non in qualche angolo remoto del mondo. Ogni anno nel Paese iberico 50mila levrieri vengono abbandonati e uccisi, a conclusione di una vita fatta unicamente di maltrattamenti e botte. È uno sterminio silenzioso che si consuma a due passi da noi.

“…Gli spettacoli con gli animali devono finire – esortano gli attivisti – gli animali non sono oggetti a uso e consumo degli umani. Gli Stati civili dovrebbero abolire pratiche così crudeli. No alle piste da corsa per levrieri in Italia. Vogliamo che si lanci un chiaro segnale per porre fine allo scempio dei galgos spagnoli…”.

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