Secondo gli psicologi il ghosting viene praticato da chi non vuole assumersi la responsabilità di un confronto. Basa la propria asserzione sul convincimento cha la sparizione improvvisa sia il male minore rispetto ad un confronto duro, aspro, veemente, ma che permette di esporre le proprie motivazioni. E soprattutto di guardarsi negli occhi.
Roma – La rivoluzione attuata dalle moderne tecnologie è sotto gli occhi di tutti. Ha cambiato i rapporti di produzione e quelli sociali. Ma ha sovvertito anche il modo di relazionarsi tra gli umani. Negli ultimi tempi un termine è entrato con prepotenza nel linguaggio delle persone. Si tratta del “ghosting” che, a prima vista, sembrerebbe il nome di un nuovo virus informatico. Si è molto diffuso sui media e sui social network e serve a definire la modalità con cui alcune persone troncano i loro rapporti amorosi.
In pratica succede questo: uno dei due partner, uomo o donna, decide di dare un taglio netto alla propria storia sentimentale. Con sbalorditiva repentinità si interrompono le comunicazioni con quella che una volta era definita l’altra metà del cielo. Senza chiarimento alcuno uno dei due si volatilizza sparendo completamente dalla vita dell’altro/a e interrompendo ogni tipo di contatto.
Al tempo dei primi cellulari si era diffusa la tendenza a lasciare il proprio partner attraverso gli SMS: sembrano quasi vintage, nonostante si utilizzino tutt’ora, i famosi Short Message Service, messaggi brevi inviati ad un altro cellulare. E’ probabile che il ghosting sia un’evoluzione di essi.
Ormai si fa tutto attraverso questi infernali dispositivi elettronici. Fra poco sostituiranno pure i bisogni fisiologici: invece di farla nel cesso si farà tramite qualche device. Finalmente si darà una soluzione a chi ha problemi di ipertrofia prostatica e deve andare di continuo a fare pipì.
La tecnologia, avendo invaso la nostra vita, ne ha cambiato i connotati. Esistono finanche i matrimoni digitali, molto diffusi durante la pandemia: che bello dirsi di sì a distanza, può essere un input per una convivenza duratura, chissà!
L’espressione ghosting deriva dall’inglese ghost, fantasma. Sta a significare quel comportamento per cui una persona diventa nebbia, come si suole dire quando uno sparisce dalla vita di un’altra persona. Succede, senza un apparente e valido motivo, che uno dei due partner decida di interrompere la relazione cessando in modo totale ogni contatto. Non si risponde più alle chiamate, ai messaggi oppure togliendo l’amicizia o i mi piace dai social network, senza alcuna motivazione. O meglio se ce n’è una questa non viene comunicata all’altra persona.
Secondo gli esperti di psicologia il ghosting viene praticato da chi non vuole assumersi la responsabilità di un confronto. Basa la propria asserzione sul convincimento cha la sparizione improvvisa sia il male minore rispetto ad un confronto duro, aspro, veemente, ma che permette, comunque, di esporre le proprie motivazioni. E soprattutto di guardarsi negli occhi.
Nelle persone che lo subiscono, in realtà, suscita un forte senso di disagio e rabbia, per non aver ricevuto spiegazioni. Alcune giungono addirittura a procurarsi dei veri e propri sensi di colpa, per dei presunti errori di cui non sono ignare.
Per non essere sopraffatti da un comportamento del genere gli esperti spiegano che è normale la confusione e la destabilizzazione emotiva che si vive. Tuttavia diventa importante fare un passo avanti, senza porsi eccessivi interrogativi, a cui non ci saranno risposte. Inoltre gli psicologi suggeriscono che non bisogna rimuginare sul fatto accaduto né tantomeno mettersi in una situazione di perenne autocritica.
Infine, fondamentale, non cercare mai chi ha scelto la fuga e tentare di dedicarsi a nuove relazioni, senza pensare, di continuo, a che cosa si sarebbe potuto fare per evitare che il partner scomparisse… Oppure, come dicevano i nostri nonni: “Chiudere un libro e aprirne un altro“. Sono quasi da rimpiangere quelle sane litigate di una volta quando poi ci si lasciava senza tanti rimpianti. E’ la tecnologia, bellezza!