Vandalizzata la foiba di Basovizza alla vigilia del Giorno del ricordo. Fdi: “Agghiacciante”

Comparse tre scritte in lingua slava. Una recita “Trst je nas”, ossia “Trieste è nostra”. Loperfido: “Atto inquietante e vergognoso”.

Trieste – Tre scritte, in lingua slava, sono comparse questa mattina alla foiba di Basovizza, una delle quali è “Trst je nas” (Trieste è nostra) e un’altra “Trieste è un pozzo”, nei pressi della foiba. Poco prima delle 10 sono giunti operatori che cominceranno a breve a cancellare le scritte. Oggi è prevista una cerimonia alla foiba mentre lunedì ci sarà la cerimonia per Giorno del Ricordo, alla quale partecipa la sottosegretaria alla Pubblica istruzione Paola Frassinetti. Sull’atto vandalico avvenuto nella notte interviene il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Loperfido.

“Vedere la Foiba di Basovizza imbrattata con scritte agghiaccianti, con il tristemente noto color rosso sangue che riporta all’occupazione titina, inneggianti ‘Trieste è nostra’, è inquietante e vergognoso”, afferma. Nel pubblicare la foto del monumento vandalizzato, il parlamentare ha sottolineato come, a pochi giorni dal 10 febbraio, “questo gesto rappresenti non solo un’offesa alla memoria delle vittime, ma anche il segnale preoccupante che certe ideologie di odio e divisione, anziché dissolversi, vengono alimentate da nuove generazioni che non hanno vissuto quei tragici eventi. Siamo certi che le indagini porteranno all’individuazione dei responsabili e che la giustizia farà il suo corso.

Ma “è fondamentale che le istituzioni condannino fermamente questo episodio e si impegnino a estirpare ogni residuo di odio e violenza politica. La memoria va difesa, i martiri delle foibe rispettati e onorati, non vilipesi. Solo così potremo costruire un futuro fondato sul rispetto, sulla verità storica e sulla civile convivenza”, conclude. Poco dopo c’è la raffica di reazioni, a partire dalla premier: “La Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la Nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito”, dichiara la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito con fermezza l’importanza della cooperazione tra Italia e Slovenia durante la cerimonia di inaugurazione di Nova Gorica Gorizia come Capitale Europea della Cultura 2025. “Nulla può far tornare indietro la storia che Slovenia e Italia hanno costruito e costruiscono insieme”, ha dichiarato il capo dello Stato. Un messaggio chiarissimo dopo l’atto vandalico alla foiba di Basovizza, dove, alla vigilia del Giorno del Ricordo, sono comparse scritte ripugnanti. Mattarella non cita esplicitamente il caso, ma il riferimento è chiaro. “Essere capitale europea della cultura transfrontaliera, la prima, significa avere il coraggio di essere portatori di luce e di fiducia nel futuro del mondo, dove si diffondono ombre, incertezze e paure”.

Forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare”, commenta il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in relazione all’atto vandalico contro il monumento delle Foibe di Basovizza. “Simili episodi di intolleranza – continua il titolare del Viminale – non possono essere tollerati. Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano. I responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente”.

Interviene anche Matteo Renzi: “La vandalizzazione della foiba di Bassovizza è un insulto alle vittime e alle loro famiglie. Ogni anno, in occasione della giornata del ricordo per le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, assistiamo a cori negazionisti di cattivi maestri e atti vandalici. Coltivare la memoria significa anche non lasciare spazio e giustificazione per certi gesti”, scrive sui social il leader di IV. Un “atto vergognoso che va condannato pubblicamente”, dichiara il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri. “Non è la prima volta che lapidi, luoghi e monumenti che ricordano il massacro delle foibe vengono oltraggiati. – ricorda – Che questo comportamento si sia verificato a Basovizza alla vigilia del 10 febbraio è ancora più grave e dimostra quanto il negazionismo, di case editrici come Laterza o di presunti studiosi come Gobetti, possa alimentare comportamenti inaccettabili. Bisogna raccontare la verità”.

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