L’omicidio si è consumato nella mattinata di Pasqua presumibilmente nello stesso scantinato. Le autorità al momento ritengono che la spiegazione più probabile sia una rapina finita male, ma le indagini ancora non possono escludere con certezza altre ipotesi. I genitori della vittima si trovano sul posto.
Lussemburgo – Morta ammazzata per tremila euro. Sonia Di Pinto, 46 anni, nata a Losanna in Svizzera ma vissuta a Petacciato, provincia di Campobasso, è stata ritrovata cadavere nella mattinata di Pasqua nello scantinato del ristorante-pizzeria dove lavorava. A dare l’allarme sarebbe stato il compagno, Sauro Diogenici, 50 anni, che non vedendola tornare nella loro casa di Esch sur Alzette, seconda città del Granducato di Lussemburgo, avrebbe chiamato la locale gendarmeria.
La donna, benvoluta da tutti, lavorava da qualche anno presso un noto locale di Kirchberg, in J. F. Kennedy Avenue, dove era di turno durante le festività pasquali. La polizia l’avrebbe ritrovata esanime sotto le scale dello scantinato del ristorante con il volto coperto di sangue. Ad una prima ricognizione cadaverica del medico legale e degli agenti della Giudiziaria Sonia Di Pinto presentava una profonda ferita al cranio probabilmente provocata da un pesante corpo contundente come una mazza o un soprammobile.
Dalla cassa sarebbero stati sottratti tremila euro dunque gli inquirenti lussemburghesi ipotizzano una rapina finita male. Oltre ad altri particolari ancora oscuri rimane da chiarire il perché la donna si trovasse nello scantinato e se abbia o meno ingaggiato una colluttazione con il rapinatore prima di darsi alla fuga per poi essere raggiunta e uccisa. Può anche darsi, invece, che la donna si fosse accorta della rapina e nel tentativo di sfuggire al ladro o ai ladri Sonia sia stata raggiunta e ammazzata perché scomoda testimone.
Con il passare dei giorni la polizia del Granducato potrà fare luce sull’atroce delitto che ha scosso tutta la comunità di Petacciato dove Sonia, prima di partire per il Lussemburgo, aveva svolto servizio di protezione civile meritandosi la stima dell’associazione e di tutti i cittadini:
”…Esprimo a nome mio, dell’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza il più vivo cordoglio per la tragica e improvvisa scomparsa di Sonia – ha detto il sindaco Roberto Di Pardo – il dolore, lo smarrimento sono i sentimenti prevalenti dell’intera comunità di Petacciato che si stringe intorno ai genitori e ai fratelli per questa tragedia che lascia tutti nello sconcerto. A loro vanno le nostre più sentite condoglianze…”.
I magistrati della locale Procura hanno disposto l’esame autoptico della salma che potrà dare ulteriori elementi sulle cause della morte dell’impiegata italiana che pare frequentasse, assieme al compagno connazionale, persone perbene e altri colleghi di lavoro:
”…Piangiamo la scomparsa prematura della nostra ex socia Sonia Di Pinto – aggiungono i colleghi della protezione civile di Petacciato – ex perché ha lasciato la nostra associazione di volontariato, causa trasferimento per lavoro in Lussemburgo. La triste notizia ci ha sconvolti. Non si può morire così. Ci resta di Sonia il ricordo delle giornate trascorse insieme, le sue risate e la sua voce squillante. Quando una persona ci lascia inaspettatamente, un pezzo del nostro cuore si spezza per sempre. Riposa in pace cara Sonia…”.
I genitori della donna si trovano già sul posto per conoscere la verità sul decesso della figlia e sull’intera vicenda che dovrà essere chiarita dalle indagini in corso. Intanto i detective stanno analizzando i video delle telecamere di sorveglianza stradale e quelle installate all’esterno del locale che potrebbero svelare l’eventuale identità dell’assassino e, se ci sono, dei suoi complici. Pare che la polizia sia convinta che si tratti di un solo rapinatore che avrebbe potuto sapere della presenza dei soldi in cassa.
Si tratta ovviamente di ipotesi che hanno bisogno di conferme. Stessa cosa per la scena del crimine che potrebbe essere lo stesso scantinato ma anche il piano superiore, entrambi posti sotto sequestro. Al momento il corpo contundente con il quale è stata colpita Sonia non sarebbe stato ritrovato ed è probabile che l’assassino l’abbia portato via con sé.
Il compagno della donna, sconvolto dalla tragedia, ha affidato al suo profilo social di Facebook tutto il suo dolore per la perdita della fidanzata: ”…Non posso ancora crederci – ha scritto Sauro Diogenici – eravamo felici, mi hanno strappato l’anima, sei stata sempre la migliore tra noi due, non riesco ad accettarlo…”.