La pensionata scomparsa era esperta di trekking e di escursioni particolarmente impegnative ma potrebbe essere scivolata nel torrente oppure aggredita da banditi a scopo di rapina.
Udine – Dispersa per incidente o morta ammazzata? Che fine abbia fatto Franca Venturini, 65 anni, bancaria in pensione e appassionata fotografa, rimane un mistero dalla sua sparizione avvenuta in Nepal il 15 ottobre del 2013. La donna, esperta di viaggi all’estero anche in territori particolarmente impegnativi sotto il profilo esplorativo, era partita dall’Italia con una ventina di persone più la guida di Overland, la famosa agenzia di viaggi internazionali, con destinazione Valle della Felicità, nota meta di turisti, veri esperti di trekking ed esploratori in cerca di panorami mozzafiato e antiche leggende.
Durante un’escursione nella Tsum Valley, ampia zona montagnosa dove si trovano antiche popolazioni nepalesi e tibetane che convivono incontaminate dal turismo, Franca si sarebbe fermata per scattare fotografie. La donna, rimasta indietro come spesso faceva, perdeva il contatto visivo con gli altri compagni di avventura che si accorgevano della sua assenza, evidentemente, troppo tardi. Una volta giunti nel villaggio di Macha Kola, 4.000 metri di altezza, nella Valle della Felicità cosi definita per via della religione buddista che qui diventa cammino di vita felice in senso filosofico, gli amici italiani della donna e la guida di Overland Daniela Pulvirenti, non vendendola arrivare davano l’allarme.
Le autorità locali di polizia e alcuni escursionisti, compresi i compagni di Franca Venturini, iniziavano le ricerche ad ampio raggio che, dopo alcuni giorni, si concludevano senza esito. Della donna non rimaneva altro che il suo cappellino arancione rinvenuto in riva ad un torrente dalle acque gelide che in quella zona impervia scorre tra vortici e mulinelli. Franca era una donna particolarmente esperta di viaggi estremi. Era stata in escursione anche ai due Poli e aveva maturato una cultura tecnica tale che non era facile sorprenderla in fallo specie quando camminava per dirupi e stradine scoscese.
Proprio in quella zona dove scorre un torrente, riferiscono le cronache di allora, non sarebbe facile cadervi dentro dunque che fine può aver fatto la bancaria italiana? La giovane pensionata, per altro iscritta al Club Alpino Italiano dove era molto apprezzata, pare avesse con sé uno zaino con tutti gli effetti personali che non è stato ritrovato. La destinazione degli escursionisti era Kathmandù dove poi gli altri compagni di Franca si sarebbero recati al termine delle ricerche con le autorità nepalesi che, dopo alcuni giorni, dichiaravano l’escursionista di Udine come dispersa.
La famiglia della donna non si è mai arresa e si è sempre prodigata nel sollecitare altre ricerche e indagini finalizzate alla ricerca della verità. Purtroppo dalle autorità nepalesi non sono mai giunte buone notizie. Anche in Italia l’inchiesta sulla sorte di Franca Venturini non rimaneva in piedi a lungo. La Procura di Modena, infatti, dopo la denuncia dell’avvocato Nicodemo Gentile contro l’agenzia di viaggi, richiedeva l’archiviazione del caso alla quale la famiglia della donna scomparsa si opponeva:
”…Riteniamo che Franca sia stata lasciata sola – aveva sostenuto l’avvocato Nicodemo Gentile – secondo la Procura i comportamenti tenuti durante il viaggio e dopo la scomparsa della donna, dall’agenzia viaggi non sono penalmente rilevanti. Noi abbiamo ravvisato elementi nuovi che confermerebbero comportamenti penalmente rilevanti da parte degli operatori di Overland…”. Indagini e ricerche venivano concluse nonostante l’intervento dell’associazione Penelope-Veneto rappresentata dalla presidente Gilda Milani: ”…Dalle testimonianze dei partecipanti al tour nepalese – aggiungeva l’avvocato Gentile – pare che Franca avesse subìto un incidente di percorso. La donna sarebbe scivolata procurandosi una contusione ad un braccio. In diversi l’avevano vista affaticata…”.
Può darsi dunque che per le sue precarie condizioni di salute, aggravate forse dall’elevata altimetria, la donna avrebbe perso i sensi per poi scivolare dentro il fiume. Pare che oltre al cappellino la polizia nepalese abbia rilevato anche macchie di sangue sulle rive del corso d’acqua dove Franca potrebbe essere caduta il 16 ottobre e non il 15 di quel maledetto ottobre di sette anni fa. Infatti qualche dubbio esiste anche per la data della scomparsa pare mai accertata esattamente. Da allora di Franca Venturini si sono perdute le tracce.
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