Forse un regolamento di conti. Il pregiudicato siciliano pare intrattenesse rapporti con diversi gruppi criminali, anche concorrenti, dediti allo spaccio di droga. Per come si sarebbe svolto l’omicidio la vittima non avrebbe avuto sentore di un eventuale agguato mortale. Sono in corso le indagini per identificare i killer.
Buccinasco – Sino a qualche anno fa erano più di uno i politici lombardi che minimizzavano la penetrazione sociale delle mafie nella città capoluogo, nel suo hinterland e nelle restanti province. A riprova che mafia e ‘ndrangheta, di concerto con camorra ed altre criminalità straniere, sono molto forti, anzi fortissime, l’omicidio di ieri a Buccinasco, alle porte di Milano, in pieno giorno, in centro, come si faceva a Gela o nella Locride anni fa.
A sparare da una moto in corsa forse due sicari, esperti, puntuali, precisi. Tre colpi, micidiali proiettili ad espansione, avrebbero colpito la vittima uccidendola quasi subito. Sull’asfalto è rimasto steso, in un lago di sangue, una vecchia conoscenza di polizia, carabinieri e antimafia: Paolo Salvaggio, 60 anni, detto Dum Dum, come le pallottole di semiautomatica che l’hanno colpito a morte.
L’uomo, originario di Pietraperzia in provincia di Enna, zona caldissima sino a qualche anno fa, si trovava agli arresti domiciliari ma poteva uscire di casa per due ore la mattina, dalle 10 alle 12. I killer, che avrebbero pianificato il piano di morte a tavolino, sapevano di fare centro e di fuggire indisturbati. Cosi è stato.
Dum Dum era uno ancora con le mani in pasta. Pregiudicato per droga, da giovanissimo aveva ammazzato un buttafuori a Bereguardo, in provincia di Pavia, l’1 gennaio del 1978, e da allora aveva avviato la sua fortunata carriera criminale senza diventare, propriamente, un personaggio di spicco.
E di certo non aveva sentore che qualcuno gli avesse preparato l’agguato mortale tanto da uscire in giro pedalando la sua bicicletta che lo ha accompagnato per il suo ultimo viaggio. Tra via della Costituzione e via Morandi la vittima si sarebbe accorta di quanto accadeva forse solo alla fine. Colpito alla spalla e subito dopo, quando pare fosse già sull’asfalto, al volto e in testa da altrettanti proiettili perforanti, Salvaggio stramazzava al suolo in un lago di sangue.
I killer si dileguavano forse seguendo un percorso già preordinato. Sul posto, per le indagini di rito, personale della Dda di Milano, i carabinieri della Compagnia di Corsico ed i colleghi del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano.
Le investigazioni, sin dalle prime batture, si starebbero orientando in direzione del regolamento di conti atteso che Dum Dum pare intrattenesse rapporti, per quanto attiene il mercato degli stupefacenti, con diversi gruppi criminali, anche concorrenti. Ma è ancora troppo presto per leggere l’omicidio e trarre conclusioni per eventuali altre piste:
“…Da anni denunciamo la presenza sul nostro territorio di pregiudicati e famiglie legate alla criminalità organizzata – ha detto Rino Pruiti, sindaco di Buccinasco – e gridiamo la necessità di tenere sempre alta l’attenzione. Oggi si torna a sparare, in pieno giorno, un’esecuzione evidentemente compiuta da professionisti in una delle zone più centrali e frequentate della nostra città da famiglie, nonni, bambini: i killer non si sono preoccupati di poter ferire altre persone né di essere visti da passanti ed eventuali testimoni. A Buccinasco si sta consumando una nuova guerra di mafia, un cambio di potere ed evidentemente era necessario mandare un messaggio ben chiaro e alla luce del sole. Sul territorio la nostra Amministrazione ha installato una serie di telecamere che già in passato sono state risolutive per risalire agli autori di crimini e che mettiamo a disposizione delle forze dell’ordine…”.
Il primo cittadino, subito dopo il fatto di sangue, avrebbe telefonato all’ex moglie della vittima e alla figlia per porgere le condoglianze della comunità. Anche altri sindaci, nel tempo, hanno diramato appelli e richiesto tutele per le popolazioni locali ma sono rimasti inascoltati. La criminalità organizzata è presente, gestisce affari miliardari e risolve le proprie questioni a colpi di pistola, platealmente, e senza preoccuparsi di nulla e di nessuno.