Leonardo Titone è deceduto sul colpo, Kwalil Sfari, 13 anni, è ricoverato in prognosi riservata. L’edificio, dismesso dagli anni Settanta, è in stato di degrado.
Mazara del Vallo (Trapani) – Leonardo Titone, un ragazzo di 14 anni, ha perso la vita cadendo dal tetto di un ex stabilimento vinicolo abbandonato, un tempo usato come caserma dei Vigili del Fuoco e oggi adiacente a un parcheggio comunale, sul Lungomare San Vito a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Con lui, Kwalil Sfari, 13 anni, di origini tunisine, è rimasto gravemente ferito. La Procura di Marsala ha aperto un’indagine, sequestrando l’area.
Nel tardo pomeriggio di ieri, Leonardo e Kwalil Sfari, insieme ad altri amici, sono entrati nella struttura dismessa, vicino al Mahara Hotel. Chiuso dagli anni ’70, l’edificio è in stato di degrado, con cartelli di divieto e una recinzione che non hanno fermato i ragazzi. Leonardo e Kwalil sono saliti sul tetto, forse per gioco o per una sfida, mentre gli altri sono rimasti a terra. Il tetto, pericolante, ha ceduto sotto il loro peso, causando una caduta di oltre dieci metri. Leonardo è morto sul colpo a causa dell’impatto, mentre Kwalil ha riportato una grave frattura al piede destro e altri traumi. Gli amici, non vedendoli tornare, hanno dato l’allarme, permettendo l’intervento dei soccorsi.
I sanitari del 118 hanno constatato il decesso di Leonardo sul posto. Kwalil, estratto dalle macerie con evidenti segni di trauma, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, dove è stato stabilizzato. Data la gravità delle sue condizioni, è stato poi trasferito all’Ospedale dei Bambini Di Cristina di Palermo, dove rimane in prognosi riservata.
Il corpo di Leonardo è rimasto a lungo nell’ex stabilimento, in attesa del magistrato di turno della Procura di Marsala, Fernando Asaro. L’arrivo del padre del ragazzo è stato straziante: sopraffatto dal dolore, ha avuto un malore, richiedendo l’intervento di un’ambulanza. La madre di Leonardo, in quel momento in Germania con la sorella del ragazzo, non era presente. Numerosi giovani, amici dei due ragazzi, si sono radunati fuori dalla struttura, tra lacrime e incredulità.
Tecnici comunali hanno affiancato le forze dell’ordine per valutare lo stato della struttura, che risulta di proprietà privata ma abbandonata da decenni. L’attenzione si concentra sulla sicurezza dell’edificio, già noto per il degrado, e sulla possibile responsabilità dei proprietari per la mancata manutenzione. Non è escluso che vengano analizzate le telecamere di sorveglianza della zona, come il vicino Mahara Hotel, per ricostruire i movimenti dei ragazzi.