Scoperta dalla Finanza una nuova frode legata a strumenti di agevolazione per ristrutturazioni di edifici nel capoluogo lombardo.
Milano – I finanzieri del Comando Provinciale, su delega della Procura, hanno sequestrato oltre 65 milioni di euro di crediti d’imposta inesistenti, derivanti da una frode sui bonus edilizi. In particolare, 57 milioni erano legati al “bonus facciate” (Legge n. 160/2019) e circa 8 milioni al Superbonus 110% (Legge n. 77/2020).
L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, ha smantellato un meccanismo fraudolento attuato da una società milanese operante nel settore edile, che ha indebitamente creato e monetizzato crediti d’imposta relativi a lavori di ristrutturazione mai effettuati, sebbene regolarmente fatturati ai committenti. Questi crediti fittizi sono stati successivamente ceduti a tre diversi intermediari finanziari, generando profitti illeciti.
A seguito delle indagini, il GIP di Milano, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto tre diversi sequestri: 15 milioni di euro di titoli acquistati dalla società con i proventi della frode; 57 milioni di euro di crediti fiscali fittizi già ceduti a intermediari finanziari; 8 milioni di euro di crediti inesistenti, ancora presenti nel cassetto fiscale della società, impedendone la monetizzazione o l’uso in compensazione.
L’operazione rientra nella strategia di contrasto alle frodi sui crediti d’imposta, finalizzata a tutelare le risorse pubbliche destinate a famiglie e imprese. Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza degli indagati sarà accertata solo con sentenza definitiva.