A 33 anni dall’attentato a Falcone, un momento diriflessione nel Giardino della Memoria. Tina Montinaro: “Il cammino verso una società più giusta continua”.
Palermo – Il prossimo 23 maggio, nel giorno dell’anniversario della Strage di Capaci, si terrà un momento di raccoglimento e riflessione presso il Giardino della Memoria, realizzato nel luogo esatto in cui, 33 anni fa, la mafia uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
L’area, situata nel territorio di Isola delle Femmine, è diventata negli anni un simbolo di rinascita grazie all’impegno di Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Falcone e presidente dell’Associazione Quarto Savona Quindici (QS15). In questo luogo oggi crescono ulivi dedicati alle vittime di mafia, segni tangibili di una memoria viva e condivisa.
Quest’anno, tra le iniziative previste, si segnala il ritorno simbolico dell’auto blindata QS15 – la Fiat Croma su cui viaggiava il giudice – custodita in una teca all’interno del Museo del Presente, nel Palazzo Jung a Palermo. Un momento di grande impatto emotivo: “Sono molto contenta che l’auto blindata su cui viaggiava mio marito Antonio, il caposcorta del Giudice Falcone, insieme ai suoi colleghi Rocco Dicillo e Vito Schifani torni simbolicamente vicino al giudice Falcone” – sottolinea Tina Montinaro, Presidente dell’Associazione Quarto Savona Quindici. “Un momento importante, vogliamo consegnare la memoria alla città. Un grazie doveroso alla Fondazione Falcone alla presidente Maria Falcone ma anche a Vincenzo Di Fresco e al curatore del Museo, Alessandro De Lisi e a tutto lo staff che lavora con loro”.
Alla cerimonia parteciperanno istituzioni, associazioni, cittadini e scuole, per ribadire l’impegno collettivo verso la cultura della legalità. “Sono passati 33 anni, ma il cammino verso una società più giusta continua – conclude Montinaro –. Ringrazio chi ci sostiene in questa missione”.