Stop agli abusi sessuali in guerra

Sin dalle prime guerre combattute dall’uomo le violenze sessuali rappresentavano una sorta di macabra strategia quando non un rivoltante regalo alle truppe dopo la vittoria. Oggi è ancora peggio e per questa ripugnante pratica ai soldati vengono somministrati eccitanti e stimolanti per aumentare l’aggressività sessuale.

Roma – Lo stupro come arma di guerra. La notizia ci fa accapponare la pelle, ma non sorprende più di tanto. Da quando l’essere umano ha deciso di fare la guerra ai suoi simili, in ogni epoca storica si sono sempre verificate razzie, prevaricazioni, distruzioni e, in ultimo, lo stupro di massa. La rappresentante dell’ONU per la violenza sessuale nei conflitti, Pramila Patten ha dichiarato all’AFP (Agence France-Press), l’agenzia di stampa francese che la Russia ha innescato la strategia dello stupro di massa come strategia. Per attuare questo vergognoso piano sono stati forniti ai militari russi droghe e Viagra in dosi massicce per far crescere l’aggressività e l’impulso sessuale.

Le vittime dell’orda barbarica sono state ragazze e donne, ma nemmeno i maschi sarebbero stati risparmiati, con il dichiarato scopo di disumanizzarle. Agli stupri si sono associati torture e reclusioni senza motivo. Altri membri delle famiglie sono stati costretti a fare da spettatori alle violenze subite dai loro cari, infliggendo una pena psicologia ancora maggiore a chi è obbligato a guardare l’eccidio e non poter fare nulla per evitarlo. I casi segnalati sono solo una minima parte di quelli che, probabilmente, si sono verificati, perché lo stupro è un crimine silenzioso.

Secondo il rapporto, l’età delle vittime va da 4 agli 82 anni, praticamente tutte le generazioni. Il problema di questi efferati crimini è, spesso, la loro impunità. Rispetto al passato, la novità sembra essere la volontà politica di combatterla e di considerare questi atti alla stregua di una tattica terroristica. Secondo la Patten l’attenzione manifestata verso questa aberrazione è un aspetto positivo, quantomeno rispetto agli anni in cui gli stupri venivano considerato “effetti collaterali” o “inevitabili” in una guerra. C’è un’altra questione che può diventare spinosa.

Ovvero la tratta degli esseri umani, come succede peri i migranti. Coloro che sono fuggiti dalla guerra sono in uno stato di estrema vulnerabilità e per i criminali predatori che lucrano sulla disgrazie umane sono una grande opportunità da cogliere al volo. L’UNHCR (United Nation High Commissioner for Refugees), l’agenzia dell’ONU per i rifugiati, ha diffuso dei dati secondo cui sono oltre 7 milioni sono gli ucraini fuggiti.

Mentre l’UNICEF (United Nations International Children’s Emergency Fund), il fondo dell’ONU per l’infanzia ha diramato un comunicato da cui emerge che sia la guerra in Ucraina che l’aumento dell’inflazione, con annessa crisi economica, ha catapultato nella povertà circa 4 milioni di bambini nell’Europa dell’est e nell’Asia centrale.

La crescita rispetto all’anno scorso è stata del 19%. A ciò farà seguito apprendimento perso e futuro incerto, oltre alle probabilità di essere prede facili di abusi e violenze di ogni tipo. Sono secoli che ci augura di vivere in pace e puntualmente non passa anno in cui non scoppia una guerra. Nemmeno gli accorati appelli di Papa Francesco e dei Papi precedenti sono mai riusciti a scalfire la protervia dei leader politici che scatenano questi inferni. Perché l’essere umano è così: rapace, aggressivo, affamato e accecato di potere, da che mondo è mondo. E’ triste constatarlo, ma è la cruda verità!

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