A volte accadono vicende che sembrano uscite da un libro di favole eppure rappresentano la pura realtà. Come la storia dell’orso di Bradbury o come è accaduto per il Covid ovvero come siamo usciti da sotto un treno. La buona sorte non di rado ci aspetta al varco.
Roma – Succede molto di rado ma qualche volta capita di trovarsi di fronte a notizie da non credere, che ti lasciano sbigottito e che, quando hanno un lieto fine, ti strappano pure un sorriso. Una teenager di 17 anni, Hailey Morinico, ha respinto a mani nude una mamma di orso bruno con i suoi cuccioli, che stavano facendo irruzione nel giardino di casa, per difendere i suoi cani che si erano scagliati contro il grosso animale.
L’imprevista e pericolosa visita è stata ripresa dalle telecamere di video sorveglianza della villetta. Com’era facilmente intuibile il video si è diffuso alla velocità della luce ed è diventato virale sui social. La città dell’inatteso evento è Bradbury, a nord-est di Los Angeles, in California.
La ragazza si trovava in giardino con la madre, quando l’allegra famigliola di plantigradi aveva deciso di sgranchirsi le zampe sul muretto di recinzione. I cani hanno subito fiutato il pericolo e si mettevano ad abbaiare per spaventare gli intrusi.
Mentre i cuccioli d’orso se la davano a gambe levate, mamma orso sferrava una serie di zampate a difesa dei suoi piccoli riuscendo, pare, ad afferrare uno dei cani.
L’intrepida ragazza, istintivamente, a protezione dei suoi adorati cani, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo e con tutto ardimento di cui era in possesso è riuscita a spingere l’orsa e ad allontanare l’incombente pericolo.
In posizione precaria sul muro di cinta l’orsa è caduta all’esterno del giardino ed assieme ai suoi cuccioli, che erano corsi via attimi prima, si dava alla fuga.
Le riprese video sono state attentamente analizzate da un esperto di fauna selvatica che ha stabilito il peso dell’orsa che si aggirerebbe sui 75 chili. Gli orsacchiotti avevano solo pochi mesi di vita. La ragazza se l’è cavata con un dito slogato e un grande spavento.
Come in una favola per bambini il lieto fine ha trionfato. Tutto è bene quel che finisce bene, parafrasando il titolo della commedia in cinque atti di William Shakespeare, ispirata da una novella di Giovanni Boccaccio inclusa nel Decameron.
La frase col tempo si è talmente diffusa da diventare proverbiale. Il suo significato è molto chiaro: tutto quello che ha un lieto fine è da valutare in maniera positiva, nonostante gli ostacoli, le difficoltà e le problematiche che possono manifestarsi. Un po’ come è finita a noi con il Covid, se vogliamo.
Questo fatto di cronaca per un attimo, un attimo soltanto, ci ha fatto socchiudere gli occhi. All’improvviso ci siamo trovati rapiti da atmosfere oniriche, alla guida della macchina del tempo e catapultati a ritroso, nella nostra infanzia.
Quando il mondo era fatto di fiabe, di cavalieri intemerati e bellissime principesse coraggiose, in cui la vita veniva affrontata con sprezzo del pericolo, il lieto fine era sempre dietro l’angolo e si palesava dopo molte peripezie.
L’attimo è durato il tempo di un battito d’ali. Siamo stati svegliati, infatti, dallo squillo del telefono: “Pronto? sono la realtà, la dura realtà!”. Mannaggia…