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Sotto l’albero della politica il pacco più grande è l’astensionismo

La realtà del Paese sgomenta ma se ci riagganciamo alla vera natura “dell’avvento” possiamo cambiare prospettiva e, magari, anche strada ed obiettivi.

Roma – Eccoci arrivati al Natale, tra gioie, sofferenze, speranze ed illusioni. Giacomo Leopardi, pessimista per antonomasia, nel 1800 credeva che la natura dell’uomo fosse quella di essere destinato alla sofferenza. Tuttavia gli uomini non sono soliti riconoscere questa condizione, anzi. Scelgono deliberatamente di non pensarci. Ma al di là di questo scetticismo cosmico, chissà che cosa penserebbe oggi il poeta e filosofo, dell’attuale contesto sociale in cui gravano emergenze reali in ogni ambito. Certamente non sarebbe più positivo ed ottimista di allora, ed i fatti gli darebbero ragione. Basta guardarsi intorno e verificare, per esempio, l’aumento delle sofferenze di molte famiglie, alle quali è impedito anche di sperare di vivere in un mondo migliore, includente e ricco di opportunità.

Giacomo Leopardi in un ritratto di Domenico Morelli (1842)

D’altronde anche Leopardi immaginava l’universo come un circuito di creazione e distruzione, che nel suo attuarsi non si preoccupa del turbamento a cui sono sottoposte le sue creature. Come dargli torto. Leopardi, però, dimostra anche ottimismo nelle capacità dell’uomo: “la natura matrigna è il comune nemico, ma gli uomini non devono accettare passivamente la loro condizione di infelicità e mettere da parte le rivalità tra loro ed associarsi per combattere la causa della loro sofferenza”. Ciò, affermava Leopardi, è essere uomini dall’animo nobile, ovvero fronteggiare a testa alta il destino dell’umanità. Dunque, la concezione della natura per Leopardi assume sfumature diverse in tutto il suo pensiero, passando da una concezione positiva ad una negativa e viceversa, a cui però si contrappone, negli ultimi anni della sua vita, una speranza nella capacità dell’uomo a non darsi vinto da un destino ineluttabile.

Insomma, un inno alla speranza ed all’amore fraterno. Detto ciò, alla luce di quanto sta accadendo nel nostro sistema sociale non rimarrebbe che alzare le mani e dichiararsi prigionieri di un sistema balbettante e populista…? No, bisogna solo prendere coscienza che da soli non si va nessuna parte. I conflitti servono solo ad esacerbare gli animi, mietere vittime e renderci aggressivi e privi di morale e pudore. Per arrivare all’ultimo stadio, l’assuefazione alla violenza, alle diseguaglianze ed all’egoismo. Il Natale, però, addolcisce tutto. Un miscuglio di tradizioni, eventi, spese illogiche e voglia di sospendere ogni problema per sentirsi più buoni. Magari solo apparentemente. Allora riagganciamoci alla vera natura “dell’avvento” e del senso cristiano del Natale, per cambiare prospettiva e, magari, anche strada ed obiettivi.

Il partito della premier Giorgia Meloni saldamente primo nei sondaggi

Per i politici però il periodo natalizio è anche fonte di fibrillazioni, tra gioie ed amarezze per qualche piccola variazione percentuale del gradimento popolare. Il confronto, infatti, prima delle urne si basa come è risaputo sui sondaggi. Fratelli d’Italia così è il primo partito, almeno secondo le analisi degli intervistati, con quasi dieci punti di distacco dal Partito democratico e quasi venti dalla Lega. L’ultima indagine sulle intenzioni di voto conferma questo quadro: lo schieramento guidato da Giorgia Meloni rimane in testa e cresce di 0,3 punti percentuali negli ultimi sette giorni. La forza politica che però aumenta maggiormente è il Movimento Cinque Stelle, pur restando sull’ultimo gradino del podio.

Ma andiamo a vedere come si comporterebbero gli italiani se fossero chiamati oggi alle urne. FdI è al 28,5%, mentre a quasi dieci punti dai meloniani vi è il Partito democratico, al 19,4%. Il M5s va al 16,8%, mentre la Lega scende al 9,1%, a differenza di Forza Italia che rimane stabile al 7,2%. Azione, Alleanza Verdi e Sinistra arrivano rispettivamente al 3,7% e al 3,4%Italia Viva è invece al 3,4%. Le ultime rilevazioni rivelano anche che la percentuale di elettori che non si esprimerebbe sarebbe del 41%. La sfiducia, dunque, nella politica così come nella magistratura rimane alta. In ogni caso, gli italiani al momento opportuno giudicheranno solo in base ai propri parametri di benessere individuale. Buon Natale a tutti.

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