Sicurezza e reati, 8 donne su 10 hanno paura a rientrare a casa la sera

Il rapporto Univ-Censis fotografa un’insicurezza generalizzata: per oltre 7 italiani su dieci, negli ultimi cinque anni girare per strada è diventato più pericoloso.

Roma – Il primo Rapporto Univ (Unione Nazionale Imprese di Vigilanza e Servizi di Sicurezza)-Censis “La sicurezza fuori casa”, presentato oggi a Roma, dipinge un quadro allarmante sulla percezione di insicurezza in Italia, con un focus particolare sulle donne e sulle grandi città come Roma, Milano, Napoli, Torino e Monza Brianza. Il rapporto, basato su un campione di 1.000 italiani adulti, rivela che il 67,3% delle donne teme di rientrare a casa la sera, un dato che riflette un’insicurezza generalizzata: per l’81,8% delle intervistate, girare per strada è diventato più pericoloso negli ultimi cinque anni, percezione condivisa dal 75,8% degli italiani complessivamente.


L’insicurezza non è solo un sentimento astratto, ma influenza concretamente i comportamenti. Il 38,1% degli italiani ha rinunciato a uscire per paura di subire un reato, una percentuale che sale al 52,1% tra i giovani, nonostante siano la fascia con più occasioni di vita sociale. Le donne, in particolare, adottano misure precauzionali significative: l’80,2% è guardinga con gli sconosciuti, il 61,2% evita accessori preziosi, il 52,0% non frequenta certi quartieri, il 42,6% non esce sola dopo il tramonto e il 41,4% teme il ritorno a casa serale. Inoltre, il 26,9% condivide la propria posizione con i familiari tramite dispositivi digitali, un’abitudine che riflette l’ansia quotidiana.

Questi dati, come sottolineato da Anna Italia, direttrice di ricerca Censis, evidenziano un “gender gap della paura”, alimentato da reati che colpiscono prevalentemente le donne. La violenza di genere, in particolare, è un fattore chiave: il 25,6% delle donne intervistate ha subito molestie sessuali, il 23,1% ha denunciato scippi o borseggi e il 29,5% è stato seguito da uno sconosciuto.

Nel 2024, l’Italia ha registrato 2.388.716 reati denunciati, in crescita del 3,8% rispetto al 2019 e del 2,0% rispetto al 2023. Sebbene il totale sia inferiore ai 2.812.936 reati del 2014, il trend ascendente preoccupa, soprattutto nelle aree metropolitane. Roma guida la classifica con 271.033 reati denunciati (11,3% del totale nazionale), seguita da Milano (226.230), Napoli (132.809) e Torino (128.919). Tuttavia, considerando l’incidenza sulla popolazione, Milano è al primo posto con 69,7 reati ogni 1.000 abitanti, seguita da Firenze (65,3) e Roma (64,1). Monza Brianza spicca per l’incremento annuale più alto: +12,4% dal 2023 al 2024.

Tra i reati in crescita, quelli di genere sono particolarmente allarmanti: violenze sessuali 6.587 casi nel 2024, in aumento del 34,9% rispetto al 2019. Nei primi sei mesi dell’anno scorso 2.923 casi (91% vittime donne). Atti persecutori (stalking): 19.538 nel 2023, di cui 8.592 nei primi sei mesi del 2024 (74% vittime donne). Maltrattamenti familiari: 25.260 nel 2023, con 12.424 casi nei primi sei mesi del 2024 (81% contro donne). Revenge porn: 1.405 casi nel 2023, 698 nei primi sei mesi del 2024. Violazioni di ordini di allontanamento: 2.575 nel 2023, 1.540 nei primi sei mesi del 2024.

I reati predatori, come rapine e borseggi, alimentano ulteriormente l’insicurezza. Nel 2024, le rapine in pubblica via sono state 16.510 (+24,1% rispetto al 2019), mentre i borseggi hanno raggiunto 140.690 (+2,6%) e gli scippi 13.474 (+7,9%). A Roma, le rapine in strada sono cresciute del 51,3% (2.014 casi) e i borseggi del 68,0% (33.455). Milano registra un aumento delle rapine del 23,2%, mentre Napoli del 23,3%. Torino, pur con un calo generale dei reati (-2,6% nel 2022), vede un’impennata di scippi (+52,8%) e violenze sessuali (+33% nel 2022).

Con un aumento dei reati del 23,2% in cinque anni, la Capitale è un epicentro di criminalità, con 33.455 borseggi e 2.014 rapine in strada nel 2024. Quartieri come San Basilio o Tor Bella Monaca sono percepiti come insicuri, spingendo il 52% delle donne a evitare certe zone. La città registra anche un alto numero di chiamate al numero antiviolenza 1522 (13,8 ogni 10.000 donne over 14).

Milano è la prima per incidenza (69,7 reati ogni 1.000 abitanti), la città soffre di furti (230.394 denunce), rapine e violenze sessuali (terza in Italia). Con 132.809 reati, Napoli vede un aumento dei reati predatori (+4,8% dal 2019). Con 128.919 reati, Torino registra un incremento di violenze sessuali (282 casi nel 2022, +33%) e scippi (1.287, +52,8%). A Monza Brianza l’aumento record del 12,4% riflette la crescita di furti e reati finanziari, con 10.105 denunce totali. La vicinanza a Milano amplifica i rischi.

Di fronte a questi dati, il 94,2% degli italiani desidera sentirsi tranquillo fuori casa, e l’89,3% vede la sicurezza come un baluardo contro la crisi. Tuttavia, il 65,1% ritiene che lo Stato da solo non possa garantire protezione adeguata, riconoscendo il valore della sicurezza privata. Nel 2024, 1.696 imprese di vigilanza impiegano 94.000 addetti, con investimenti in formazione e tecnologia. Il 74,4% degli italiani considera gli operatori privati indispensabili, e il 73,5% ha fiducia in loro. Circa 12 milioni di cittadini hanno chiesto assistenza a questi operatori, e 8 milioni (15,4%) li hanno contattati in situazioni di pericolo.

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