Siccità, ghiacciai e caldo torrido. Tutta colpa dell’essere umano?

Non vi è alcun dubbio che l’uomo stia giocando un ruolo fondamentale nel cambio climatico. Ma fino a che punto lo scioglimento dei ghiacciai, la siccità e il caldo torrido sono dirette cause dell’inquinamento? E’ proprio cosi?

Roma – Gli effetti devastanti del cambiamento climatico li conosciamo bene: siccità, ghiacciai e caldo torrido. Il clima è diventato uno degli argomenti principali nell’agenda politica dei governi nazionali e globali. Se ne fa un gran parlare, ma ogni annola situazione peggiora sempre di più con effetti devastanti sulla salute delle persone e sull’economia. Il gran caldo delle ultime settimane ne è la dimostrazione più cogente. Come la tragedia della Marmolada, dove il 3 luglio scorso un seracco ha travolto due cordate di escursionisti, provocando morti e feriti. Si tratta di una formazione tipica di un ghiacciaio a forma di torre o di pinnacolo, che deriva dall’apertura di crepacci.

Tragedia inevitabile o l’incuria umana ha avuto il suo peso? Un recente studio pubblicato su Environmental Research, rivista di scienze e salute ambientale: Climate di IOP Publishing ha evidenziato le diverse cause alla base degli eventi naturali estremi. E’ emerso che il cambiamento climatico è responsabile delle recenti ondate di caldo in tutto il pianeta, ma non sono evidenti le relazioni con altri eventi estremi e la loro influenza sulla società. Inoltre, da un lato viene sopravvalutato, perché si dà per scontato il suo ruolo ogni volta che si verifica un evento estremo.

Dall’altro si sottovalutano gli eventi quando influisce sui costi sociali. Un report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) –organismo intergovernativo dell’ONU che studia gli effetti sui cambiamenti climatici indotti dall’uomo ha riportato che un’ondata di calore che aveva una possibilità su 50 di realizzarsi prima della rivoluzione industriale, oggi è quasi cinque volte più probabile che avvenga.

Nell’ultimo ventennio si sono verificati 157mila decessi, effetti di 34 ondate di calore. Nonostante questi dati ed il gran parlare le conseguenze del cambiamento climatico causato dall’uomo, sono ancora sottovalutate. Questo succede perché gli effetti che portano alla morte non appaiono nell’immediato. La maggior parte muore per l’aggravamento di condizioni precedenti.

Comunque l’ondata di calore, è la causa scatenante. Poi ci sono altri fattori come la siccità, inondazioni e cicloni tropicali: qui la relazione coi cambiamenti del clima è meno netta. Ad esempio, in alcune zone geografiche del mondo la siccità è la diretta conseguenza dell’intervento umano, mentre in altre, come l’Africa meridionale, l’effetto dell’uomo è molto ridotto. Quindi, secondo lo studio, bisogna spostare l’attenzione dai cambiamenti climatici alla struttura socio-economica locale. Ovvero: alto tasso di povertà; carenza di infrastrutture; l’inesistenza di un sistema sanitario.

Fattori che si inaspriscono ogniqualvolta si segnala un caso di siccità o inondazione. Questi aspetti incidono anche sulla comprensione complessiva del fenomeno, dal momento che mancano i dati dei Paesi a basso reddito, che ne sono le probabili vittime. Gli autori dello studio ritengono necessaria una ridefinizione del rischio nella modellazione del cambiamento climatico. Al concetto di pericolo e di impatto, ne vanno aggiunti altri. Ad esempio, gli esiti che le condizioni meteorologiche estreme hanno sugli individui, sulla produttività del lavoro, sui sistemi agricoli e sulle infrastrutture.

Quindi i disastri naturali a cui stiamo assistendo negli ultimi anni in ogni parte del mondo, non sono causati dalla ferocia e cinica reazione che Madre Natura ha deciso di attuare per tutti i danni che le abbiamo inflitto. Almeno non solo, ma dalla visione miope della politica globale che, nonostante, organizzi convegni e summit al riguardo, sembra non voler vedere la complessità del fenomeno fregandosene altamente!

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