SESSO ANALE: LA PRATICA DI SODOMA?

“Il sole si era levato e Lot era giunto a Zoar quando il Signore fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco.” (gen. Cap 19).

Tutti conosciamo la biblica città di Sodoma e la famosa lascivia dei suoi abitanti da cui  il termine “sodomita” deriva. Il libro della Genesi riporta l’episodio della distruzione di due famose città, tra cui Sodoma, alludendo al comportamento malvagio e  dissoluto dei suoi abitanti. In particolar modo narra la scellerata condotta della folla dei ‘sodomiti‘ che si accalca davanti alla porta della casa di Lot allo scopo di abusare dei suoi  ospiti, angeli con sembianze di giovani uomini, appena giunti in città. Le parole – Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!-sottintendono, neanche troppo velatamente, la  natura lussuriosa e  viziosa dei sodomiti, confermata  dalla risposta di Lot che si dichiara disposto ad offrire alla perversione della folla le sue due figlie ancora vergini pur di salvaguardare il sacro dono dell’ospitalità. Ed ecco il punto: Sodoma viene cancellata da una pioggia di fuoco per punire la malvagità e il  crimine di non-ospitalità dei suoi abitanti, ma il termine “sodomia”, in riferimento all’episodio dei due angeli, si esaurisce nell’allusione a un rapporto omosessuale tra individui di sesso maschile. In senso più lato, il vocabolo indica ogni forma di rapporto sessuale in vase indebito, ovvero per via anale, indipendentemente dal genere dei partecipanti.

Sodoma in fiamme

Attenzione! Nel Medioevo la Chiesa considerava come “sodomia” e condannava con la tortura, la pubblica flagellazione se non con il rogo, tutte le pratiche sessuali non a fine riproduttivo pertanto, oltre il sesso anale anche quello orale, la masturbazione e la ben più perversa zooerastia (sodomia cum brutis). Ecco l’origine della parola “sodomia” e tutte le sue molteplici sfaccettature di significato, ma ora focalizziamo l’attenzione sulla sua accezione più conosciuta, il sesso anale, associato per lo più all’omosessualità maschile. Nel mondo animale, in particolare tra i primati ma anche tra altre specie, l’omosessualità è un fenomeno frequente. Certo definire questi rapporti tra animali come “omosessuali” è limitante in quanto sottintende la pretesa di inquadrare la sessualità in termini umani. In realtà, solo a titolo esemplificativo, rapporti sessuali tra esemplari di scimmie dello stesso sesso sono assolutamente naturali e servono  per rinsaldare la coesione nel gruppo,  stabilire senso di appartenenza e rapporti di gerarchia.

Per ritornare nell’ambito umano, ogni cultura antica, da Oriente a Occidente, ha lasciato testimonianze  della diffusione di questa pratica sessuale. Nel mondo occidentale, per molto tempo il sesso anale era definito  “amore greco. Molto probabilmente a far conquistare ai Greci il titolo di “sodomiti” è stata la diffusa pederastia, ovvero il rapporto sia sentimentale che fisico che maestri e allievi intrattenevano. Era, potremmo dire, una sorta di omosessualità educativa, un passaggio di virilità dal mentore al discepolo. Anche gli uomini romani intrattenevano questo tipo di rapporto, ma con uno scopo ben diverso: era lecito al padrone  sodomizzare prigionieri, schiavi, liberti per dimostrare dominio e potere. Svariate raffigurazioni Shunga, ovvero stampe erotiche giapponesi risalenti al periodo medievale, testimoniano la consuetudine di rapporti penetrativi tra uomini anche nel Sol Levante. In particolare tra i Samurai anziani e quelli più giovani si consolidavano relazioni intime simili, nella loro natura, a quelle del mondo greco. Volando poi verso Ovest, in Perù, la civiltà Moche, sviluppatasi tra il 100 a.C. e il 750  d.C. ha lasciato tracce sorprendenti della sua cultura e religione basata sul sesso in un nutrito campionario di vasellame, rinvenuto in sarcofagi, rappresentante scene di sodomia, sesso orale, orge, masturbazioni di gruppo, rapporti anali omo ed eterosessuali.

Il sesso anale era una pratica molto usata nell’antichità

Massima libertà, dunque, di espressione dell’erotismo nel passato, demonizzazione  nel Medioevo da parte della Chiesa, lenta emancipazione  dei giorni nostri….. Oggi il tabù del sesso anale è ormai sdoganato e non è monopolio esclusivo del mondo omosessuale al maschile. Molte coppie eterosessuali ricorrono a questo genere di rapporto definendolo eccitante nella relazione quanto il peperoncino in una pietanza. Inutile dire che il suo retaggio è antico come l’uomo… addirittura lo precede!

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