Speriamo che la ricognizione di Roberto Fico vada meglio di ieri e che possa arrivare a martedì con le idee chiare. Intanto l'Italia non riparte nonostante la maggior parte delle Regioni si siano tinte di giallo.
Roma – Subito dopo il mandato di “esploratore” Roberto Fico si è messo subito in marcia. Quattro giorni scarsi, ieri compreso, per portare risultati concreti al Colle. Il presidente della Camera ha aperto le danze con i 5 Stelle e Pd che si sono detti concordi, almeno una parte, ad appoggiare Giuseppe Conte premier e le forze della maggioranza che lo ha sostenuto negli ultimi mesi.
I grillini hanno chiesto di mettere da parte temi provocatori come il Mes mentre i Dem hanno reiterato l’intenzione di ricominciare con il Recovery Fund, le riforme in tema di fisco e giustizia e quelle costituzionali come la legge elettorale proporzionale.
“…Occorre sviluppare in queste ore quel confronto programmatico richiesto da tutti e che noi ci auguriamo sia franco, approfondito e privo di strumentalità e di confusi diversivi e obiettivi politici – ha detto Nicola Zingaretti per il Pd – mantenere la dignità della politica è un tutt’uno con la ricostruzione di un governo ampio fondato su un programma vincolante e strategico…”.
…Il Pd ribadisce di indicare Conte come la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari.Egli ha ottenuto già la fiducia piena alla Camera dei deputati e un sostegno amplissimo al Senato. Ha lavorato con noi ed è in grado di garantire equilibrio e una immediata ripartenza. C’è una distanza ormai quasi insopportabile tra il sentimento degli italiani e le loro preoccupazioni quotidiane e un dibattito politico ai più incomprensibile, chiuso in se stesso, in alcuni casi mosso da soli interessi personali o di partito...”.
Le elezioni sembrano essere sparite all’orizzonte ma è ormai chiaro che i vertici del Movimento di Grillo hanno deciso di siglare un patto con Pd e Leu anche per il futuro, ma altrettanti pentastellati non sono affatto d’accordo.
Di Battista, infatti, affonda subito una stilettata e rivolto a Renzi afferma senza mezzi termini:
“…Non è possibile rimettersi nelle mani di un accoltellatore seriale, il quale, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate…”.
Dibba, il nomignolo con cui è meglio conosciuto Alessandro Di Battista, ha dato voce ad un’ampia compagine di parlamentari che non ritiene più possibile dialogare con Renzi, neanche di fronte ad un sì per un Conte ter. Si concretizza così il rischio di una seconda, e forse più grave spaccatura. Dentro e fuori il recinto dei grillini ortodossi.
Insomma incentrare lo spettacolo politico sulla diaspora dei grillini intenti a mantenersi stretta la poltrona appare quanto meno fuori luogo in un momento cosi difficile per il Paese. Non si può, ogni santo giorno e in più con le consultazioni, sentire i Cinque Stelle parlare di tutto fuorché dei problemi reali dell’Italia che muore.
E’ diventato uno strazio che speriamo finisca definitivamente con la formazione della nuova maggioranza. Poi è stata la volta dei Leu che hanno ribadito le loro posizioni già anticipate da Erasmo Palazzotto:
“…In questo momento così delicato per il Paese bisogna assumersi la responsabilità di portare fino in fondo il processo di riforme che abbiamo iniziato – ha detto Palazzotto – noi siamo assolutamente disponibili ad affrontare un confronto programmatico con le forze che componevano la maggioranza del Conte 2, anche allargando la base parlamentare di quella maggioranza, a chi in questi giorni ha scelto di rispondere all’appello europeista del presidente del Consiglio. Ma ribadiremo che la figura migliore per portare a termine questo processo è Giuseppe Conte…”
“Nessuna pregiudiziale”, dicono i delegati di Italia Viva Matteo Renzi, i capigruppo di Camera e Senato, Maria Elena Boschi e Davide Faraone, e la presidente nazionale, Teresa Bellanova a colloquio con Roberto Fico:
“…La scelta del presidente della Repubblica di dare un incarico esplorativo consente ciò che Italia Viva chiede di discutere sui contenuti – ha detto Renzi – campagna vaccinale e soluzioni urgenti per scongiurare le nuove povertà sono le nostre priorità. Siamo pronti a fare la nostra parte su un documento scritto su chi fa cosa e quando che tolga gli alibi tutti. Preferiamo un governo politico. Prima viene la discussione sui contenuti. Non abbiamo parlato di nomi con Fico…”.
Rimane da eliminare dunque la distanza politica tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi e si dovrà ricucire la frattura tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle a cui accennavamo prima. Insomma a “lor signori” serve come il pane un nuovo patto di legislatura se vogliono evitare le urne.
Il centrodestra lo sa e spinge per un cambio di maggioranza o per il voto. Ovviamente. Salvini, Meloni e Taiani, del resto, avevano già parlato di scioglimento delle Camere e di elezioni con Mattarella (ma anche di un governo di unità nazionale se la proposta provenisse direttamente dal capo dello Stato) durante una delle sue ricognizioni e alle decisioni di Lega, FdI e FI si sono associati Nci, Cambiamo e Udc.
Ma per Forza Italia c’è chi va giù pesante:
“…La minoranza del Paese, perché tale è l’accozzaglia Pd, Leu, Renzi, grillini, si è impossessata della crisi politica – ha detto il senatore Maurizio Gasparri – la gestisce un suo esponente che fa l’esploratore, ricevendo soltanto, ovviamente, quelli che dovrebbero spartirsi il potere essendo, lo ribadisco, minoranza nel Paese e non più maggioranza assoluta al Senato. Una crisi privata, un affare riservato a chi non rappresenta la volontà degli italiani ma l’occupazione del potere. Un rito raccapricciante che viene gestito con gravi complicità. Un’autentica vergogna…
…E noi dovremmo dialogare con questa gente che ha distrutto l’Italia, che non riesce nemmeno a vaccinare i cittadini e che gestisce in questo modo una crisi della politica e della democrazia? Che uno come Fico debba pensare al futuro dell’Italia è già raccapricciante di per sé.Gente senza arte né parte, venuta dal nulla dove presto sarà ricacciata dovrebbe pensare al futuro dell’Italia? Stiamo assistendo a uno spettacolo sconcertante. Al quale bisogna porre presto fine facendo prevalere la libertà e la democrazia…”.
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