ROMA – SINO AL 15 I SOLITI COLORI. POI ZONA BIANCA: LA NEW ENTRY CERVELLOTICA

Pensano ai colori quando la scuola vede nero. Senza un piano trasporti e con i soliti compromessi su numero di alunni e date i contagi aumenteranno in maniera esponenziale. E lo sanno.

Roma – Fino al 15 gennaio, bene o male, qualcosa si sa. A metà mese attesissimo un nuovo Dpcm che introduce la Zona Bianca, partorita dalla mente eccelsa di Dario Franceschini. Per intanto continua il balletto dei colori, più tendenti al rosso che al giallo, considerata la grave situazione che agli italiani, come sembra, non vuole entrare in testa. 

Le principali novità contenute nel provvedimento riguardano il periodo compreso tra domani 7 e il 15 gennaio 2021 quando si instaurerà il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Dario Franceschini e la sua zona bianca per riaprire musei e mostre al pubblico

È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione. Nei giorni 9 e 10 gennaio 2021 è prevista l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure relative alla “Zona Arancione”.

Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Il decreto legge prevede che dal 7 al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “Zona Rossa” sia possibile spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata del proprio comune.

Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni, o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale, nonché le persone disabili e non autosufficienti con le quali convivono.

Il premier Conte alle prese con i soliti colori

Resta comunque confermata, per tutto il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, l’applicazione delle altre misure previste dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze.

Inoltre il testo rivede i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone “Arancioni” e “Rosse”. Per quanto riguarda le scuole il decreto disciplina l’attività didattica nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, con la previsione della ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio.

Quest’ultima data è il frutto della più squallida mediazione politica. A noi dicono di rimanere in casa perché il virus è in agguato, mentre a scuola il Covid fa solo capolino. Rinviare la riapertura delle scuole di soli 4 giorni senza una adeguata organizzazione dei trasporti e con contagi in aumento è da incoscienti se non da pazzi.

Apertura scuole: il più squallido compromesso politico

Infine per l’attuazione del piano di somministrazione del vaccino (mentre a gran velocità si delineano i tempi per l’inoculazione del vaccino nostrano Rei-Thera) sono previste specifiche procedure per l’espressione del consenso alla somministrazione del trattamento. 

Questa modalità riguarda gli ospiti di residenze sanitarie assistite o altre strutture analoghe, che siano privi di tutore, curatore o amministratore di sostegno e che non siano in condizione di poter esprimere un consenso libero e consapevole alla somministrazione del vaccino.

Così dopo i due giorni di Zona Rossa, oggi compreso, tutta Italia entrerà in Zona Gialla il 7 e l’8 gennaio, con libertà di movimento all’interno della Regione e la riapertura dei bar e dei ristoranti, che però dovranno richiudere e tornare all’asporto già dopo 48 ore. Roba da non credere.

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Per il prossimo fine settimana in sostanza si avranno locali chiusi e negozi aperti, libertà di movimento all’interno del proprio Comune, entro gli orari 05-22 ed autocertificazione per spostarsi all’interno della regione. Da lunedì 11 ripartirà la Zona Gialla salvo che, dopo il monitoraggio dell’Iss in arrivo l’8 gennaio. alcune regioni non cambino colore, anche in base all’inasprimento delle soglie Rt per fasce.

Il decreto, infatti, introduce anche una serie di novità per la divisione del Paese in fasce di rischio. Il ministro Boccia, un po’ fuori dalla realtà, ha chiarito che gli interventi fatti a Natale “Hanno evitato che ci fosse in Italia il liberi tutti”.  Che non è affatto vero, basti considerare le migliaia di cenoni e feste di frodo che hanno spopolato da Nord a Sud.

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Comunque stiano le cose, e in un clima di confusione e sconforto, il modello che si intende replicare d’ora in poi, rendendolo più facile rispetto al passato, riguarda il passaggio di una Regione in zona arancione o rossa. La revisione riguarda soprattutto la soglia del Rt: con un valore superiore a 1 si andrà infatti in zona arancione e con 1,25 in zona rossa. Altri guai in vista.

 

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