ROMA – PRONTO IL “RISTORI-BIS”: PROMESSI ALTRI SOLDI. RINVIO BREVE PER TASSE E PREVIDENZIALI
A parte la clausola Salva Biscione che verrà prevista nel primo decreto Ristori, nel secondo provvedimento sono previsti sostegni economici per le categorie più disagiate e dilazioni per tasse e previdenza. Varata la norma della chiarezza sui dati epidemiologici.
Roma – In partenza il decreto “Ristori Bis” che stanzia ulteriori risorse per le attività economiche interessate dalle restrizioni dell’ultimo Dpcm anti-Covid del 3 novembre scorso. Nel provvedimento al vaglio del Consiglio dei Ministri non figura la cosiddetta norma “anti-scalata“, ovvero un dispositivo che servirebbe ad evitare l’assalto dei francesi al Gruppo Mediaset dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha “bocciato” la legge Gasparri.
Nelle ultime bozze la misura di salvaguardia in questione non era stata inserita ma pare che in zona Cesarini la norma verrà inserita ma come emendamento al primo Decreto Ristori, all’esame del Senato. Tale provvedimento dunque conterrà la misura Salva Biscione è dovrà essere evaso entro il 27 dicembre prossimo anche se il Governo intende anticipare la data al 16 dicembre ovvero prima della sentenza del Tar al quale spetta l’attuazione alla pronuncia della Corte di Giustizia UE che aveva dato ragione ai francesi.
Tornando al Ristori Bis il Governo ha previsto contributi a fondo perduto per gli esercizi che ricadono nelle zone rosse ed arancioni. Verrà estesa la Cassa integrazione Covid ai lavoratori assunti dopo il 12 luglio e garantita la piena copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali per gli artigiani iscritti al fondo di solidarietà di settore. Il contributo sarà erogato seguendo la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle Entrate in relazione ai contributi previsti dai precedenti decreti “Rilancio e Ristori“.
In particolare l’importo del beneficio varierà in funzione del settore di attività. Per evitare eccessiva burocrazia il Governo ha pensato di istituire un fondo per consentire alle Regioni interessate, anche da future misure più restrittive, di erogare i contributi in modo automatico. Vi rientrano chiaramente le industrie alimentari e tutte quelle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e che, nel fine settimana, sono chiuse.
Il credito d’imposta viene confermato per le imprese delle zone rosse e arancioni. Però in una nuova veste, in quanto nelle aree rosse viene esteso il credito d’imposta del 60% sugli affitti commerciali cedibile al proprietario, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020. In più, peraltro, non dovranno pagare la seconda rata Imu. Per gli imprenditori ed artigiani che esercitano attività economiche sospese, è prevista la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti Iva per il mese di novembre.
Però per le imprese che hanno diritto al nuovo contributo a fondo perduto, perché operano nelle Regioni di massima gravità, è prevista la cancellazione della seconda rata Imu, la cui scadenza ricade a dicembre. Inoltre per tutte le attività previste dal decreto-legge Ristori che rientrano nelle zone gialle, vengono sospesi i contributi previdenziali e assistenziali per il solo mese di novembre. Per quelle delle zone arancioni e rosse la sospensione è, invece, riconosciuta per entrambi i mesi di novembre e dicembre.
Rinviato anche il secondo acconto Ires e Irap per i soggetti a cui si applicano gli Isa ed è disposta la proroga al 30 aprile 2021 del pagamento della seconda rata, o unica rata, dell’acconto di Ires e Irap. Ciò, però, nei confronti dei soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che operano nelle aree di massima gravità.
Per venire incontro alle famiglie è stata prevista, nelle regioni rosse, un “bonus baby sitter” da 1.000 euro e, nel caso in cui la prestazione di lavoro non può essere resa in modalità agile, il congedo straordinario con il riconoscimento di un’indennità pari al 50% della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti. E’ stato predisposto, anche, un fondo straordinario in sostegno dei soggetti attivi nel terzo settore, che non rientrano fra i beneficiari del contributo a fondo perduto.
Viene contemplata la possibilità di assumere a tempo determinato 100 medici ed infermieri. Mentre fino al 31 dicembre è stata prorogato il lavoro a 300 medici e infermieri il cui contratto stava per scadere. Per il settore giustizia sono state introdotte misure urgenti per la decisione dei giudizi penali di appello e per la sospensione dei termini utili ai fini del computo della prescrizione, nonché dei termini di custodia cautelare nei procedimenti penali, nel periodo dell’emergenza epidemiologica.
Infine verrà incrementata la dotazione del fondo per il trasporto pubblico locale di 300 milioni di euro per il 2021. Dopo le infinite polemiche di questi giorni è stato disposto l’obbligo di pubblicità e trasparenza dei dati epidemiologici, rilevanti per la classificazione delle aree del Paese destinatarie delle varie misure di contenimento. Magra soddisfazione, nel punto in cui siamo.