Le chiusure sono imminenti ma lo sforzo maggiore si dovrà fare per vaccinare le persone con sieri di sicura efficacia e non pericolosi. Astra Zeneca continua a dire che il vaccino è sicuro ma come si spiegano i decessi?
Roma – Dopo gli ultimi annunci da parte del Governo sulle nuove zone rosse, arancione rinforzato, week end blindati e lo spettro di un nuovo lockdown che aleggia sulla Penisola, è il momento di fare il punto della situazione.
Quanti vaccini sono stati effettuati in Italia fino ad ora? Ecco quello che gli italiani vogliono sapere, poichè il ritorno alla normalità è strettamente collegato alle agognate fialette anti Covid.
Ebbene sarebbero 5,782 milioni le dosi già somministrate nel Belpaese, che in percentuale significa l’80,2% di quelle arrivate in Italia.
Considerando che in data 3 marzo i dati riportavano il 70,1% di vaccini somministrati, significa che nel giro di una settimana il ritmo è stato quello di 170mila vaccini giornalieri.
Questo quadro ci riporta dunque al fatto che soltanto il 3% degli italiani ha ricevuto entrambe le dosi dei vari Pfizer, Moderna e AstraZeneca (equivalenti a 1,747 milioni di persone), mentre altri 2,287 milioni è stato sottoposto alla prima dose.
Nel dettaglio, il quadro regionale è il seguente: ai primi posti troviamo la Valle d’Aosta, con 14.984 dosi somministrate. In percentuale, si tratta di una copertura pari al 91,9% degli abitanti.
Segue la Campania, con 518mila dosi utilizzate, ossia l’89,2%. Il Presidente De Luca afferma però che la consegna dei vaccini ricevuti sarebbe più bassa rispetto ad altre regioni con meno abitanti.
Al terzo posto troviamo la Puglia, con 379mila dosi, cioè l’88,6% somministrato, che annuncia di voler completare le vaccinazioni degli over 80 entro fine marzo.
La Toscana è a quota 393mila, l’85,7% del ricevuto. Non mancano polemiche per la scelta di includere gli avvocati tra i privilegiati, secondo le varie categorie di priorità.
Nelle Marche sono stati effettuati 151mila vaccini, che significa l’85,4%; nello specifico, a partire da metà marzo, 1200 medici di famiglia potranno somministrare le dosi a domicilio o nei propri studi.
P.A. Bolzano si conferma a 65.936 dosi, ovvero l’84,8%.
In Abruzzo sono stati somministrati 124mila vaccini, l’84,5% dei ricevuti. Alta l’affluenza degli over 80, con la piattaforma di prenotazione riattivata per l’occasione.
Nel Lazio sono 580mila dosi quelle effettuate, con l’83,8% è la seconda regione per numero totale di dosi somministrate. Già avviata la prenotazione per gli over 75 e già partita a ritmo sostenuto la vaccinazione per i soggetti vulnerabili.
Il Molise è a quota 31.934, l’82,1%. Anche qui saranno impiegati i medici di famiglia, con vaccinazioni anche presso i palasport e gli auditorium.
L’Emilia Romagna è a 502mila dosi, l’81,7% di quelle ricevute. Da metà marzo inizieranno le prenotazioni per gli over 75. Con il Lazio è la regione con la percentuale più alta di ultraottantenni vaccinati. Il Presidente Bonaccini ha confermato l’obiettivo di arrivare ai 45mila vaccinati al giorno.
P.A. Trento è a 54.813 vaccinati, l’81%. Anche qui partiranno dal week end le prenotazioni per gli over 75.
La Basilicata è a 55.269, il 79,8%. Nei prossimi giorni la piattaforma delle Poste Italiane si attiverà per la prenotazione. Avviata la somministrazione ai detenuti nel carcere di Potenza.
In Sicilia sono 455mila dosi somministrate, il 79,2% di quelle ricevute. Il 32% del personale scolastico è già stato vaccinato.
In Umbria sono 76.902 le dosi somministrate, il 77,9%. Si mira ad arrivare a 5mila vaccinazioni al giorno, secondo la Presidente Tesei, coprendo l’intera popolazione entro agosto.
La Lombardia, regione che ha ricevuto più dosi, è a 884mila vaccinati, ossia il 74,4%. Bertolaso ha ammesso i ritardi nella piattaforma di prenotazione per gli over 80. Da lunedì si procederà con la campagna vaccinale al personale scolastico.
Il Veneto è a quota 434mila, il 74,4%. Dopo aver rinunciato all’idea di acquistare vaccini in autonomia, la Regione si è adoperata per l’ampliamento dei punti vaccinali. Zaia ha annunciato l’obiettivo di raggiungere i 40-50mila vaccinati al giorno.
La Calabria è a 146mila dosi, il 68,5%. Il Presidente Spirlì ha parlato di difficoltà, che sembra si stiano risolvendo grazie all’aiuto dell’Esercito, che potrebbe azzerare il ritardo.
La Liguria è a 153mila dosi, il 67,9%. La Regione coinvolgerà le farmacie e la sanità privata nella campagna vaccinale.
All’ultimo posto troviamo la Sardegna, con 117mila dosi, il 64,1%. Entro dieci giorni verrà effettuata la vaccinazione a tutti gli over 80, o almeno così è stato annunciato. L’isola vanta 25 centri vaccinali, ma si starebbero individuando zone per sei hub, in modo da poter somministrare 1000-1500 vaccini giornalieri.
Poi c’è il risvolto della medaglia. Il ritiro di diversi lotti del vaccino AstraZeneca che avrebbe causato malori, anche con esito infausto, dopo la somministrazione. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per la morte di Stefano Paternò, un militare di 43 anni deceduto dopo l’inoculazione del siero, iscrivendo sul registro degli indagati la stessa casa farmaceutica e il personale sanitario che ha provveduto alla ricezione delle dosi e alla loro somministrazione.
Il reato per cui si procede è omicidio colposo. Altri tre morti in Sicilia per fenomeni trombotici gravissimi mentre i decessi si susseguono in Italia e nel resto d’Europa. Si calcola che circa l’80% delle persone che hanno ricevuto il vaccino inglese-svedese hanno avuto febbre alta ed altri malori da lievi e gravi dopo 12 ore dall’inoculazione.
Ti potrebbe interessare anche —>>