ROMA – OLTRE TRENTAMILA SENTENZE OSCURATE ON LINE: EVVIVA LA DEMOCRAZIA!

Un numero esorbitante di notizie mancate quando non si fa altro che parlare di corretta informazione e pluralismo. La mannaia della censura e del bavaglio ha colpito ancora violando Costituzione e codici. Tanto non paga nessuno.

Roma – Sono state oscurate on line, negli ultimi anni, ben 32344 sentenze ed ordinanze civili penali. Una notizia balzata agli onori della cronaca grazie ad una lettera di protesta dell’Ungp, Unione nazionale giornalisti pensionati, inviata al presidente della repubblica Sergio Mattarella. E’ un numero impressionante, a testimonianza del disagio in cui versa la nostra democrazia.

Sergio Mattarella

Una prepotente mancanza di trasparenza (decisa da chi e perché?) su sentenze emesse in nome del Popolo Italiano, ovviamente ignaro di tutto. Chiara la violazione del D.Lgs 33/2013 relativo agli “obblighi per le pubbliche amministrazioni di pubblicità, trasparenza e diffusioni delle informazioni” ovvero l’accessibilità totale alle informazioni dell’organizzazione e delle attività delle PA per favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento dei fini istituzionali e sull’utilizzo di risorse pubbliche.

Non è solo un aspetto che riguarda il rapporto tra il sistema giudiziario ed i media ma la democrazia in senso stretto. Riguarda, infatti, la libertà dell’informazione ed il diritto dei cittadini ad essere informati, come recita l’articolo 21 della Costituzione e l’articolo 10 della Convenzione europea per i Diritti dell’Uomo, che tutela anche un bene prezioso come l’informazione, a tutti i livelli.

I cronisti, nel contempo, sono tenuti all’osservanza del diritto alla riservatezza ed all’identità personale, tutelati dall’articolo 2 della Carta costituzionale ed alla protezione dei dati personali, come da provvedimento dell’Autorità Garante della privacy. Nonché la tutela dei minori, la dignità delle persone, la non discriminazione della razza, della religione, delle opinioni politiche, del sesso, delle condizioni personali, fisiche e mentali, la tutela della dignità delle persone malate, della sfera sessuale delle persone e del diritto di cronaca nei procedimenti penali.

Marco Tullio Tacito

Oscurate 32344 sentenze. Dunque “imbavagliate” altrettante notizie. Già Tacito, storico dell’antica Roma, nelle Historiae e negli Annales parlava di “arcana imperii”, ovvero dei segreti del potere”. A dimostrazione che oggi, come in passato, la segretezza del potere costituisce uno degli aspetti fondamentali nel fare politica. Tuttavia, una forma di governo che si fonda sulla democrazia e quindi sulla visibilità nell’esercizio del potere, dovrebbe essere incompatibile con l’esistenza dei “segreti” tanto cari agli assolutisti ed a chi ha una visione totalitaria della politica.

Nel caso in questione risulta di difficile comprensione l’oscuramento di un numero così rilevante di sentenze ed ordinanze delle due rispettive sezioni del nostro ordinamento giudiziario. A meno che non si tratta di questioni che riguardano strategie militari e/o la difesa dell’integrità territoriale della nazione…

Non sembra essere questo il caso. Si sta parlando di oscuramento delle notizie in un Paese come l’Italia dove gli operatori dell’informazione si distinguono per essere dotati di spiccate doti di servo encomio e di codardo oltraggio. Dipende se il principe di turno è sul trono oppure è in disgrazia. A ben pensarci, in un Paese così, è naturale che una notizia del genere passi sotto silenzio. Infatti cosi è.

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