ROMA – MIGLIAIA GLI EVASI DALLA QUARANTENA: GLI UNTORI CONSAPEVOLI ALLA BERLINA

Mentre l'Italia è in procinto di richiudersi in casa migliaia di cittadini evadono dalla quarantena fiduciaria con tutti i rischi che ne conseguono. Meriterebbero la galera.

RomaMentre Conte attende l’aggiornamento della curva epidemiologica da parte dell’Istituto superiore di Sanità, una amara e triste realtà di cui non avremmo voluto parlare: tre milioni di persone evadono dalla quarantena. E’ questo il quadro che viene delineato all’interno del Comitato Tecnico Scientifico, il quale sarebbe orientato a fare marcia indietro sui tamponi, riservandoli solo ai sintomatici e obbligando gli altri, asintomatici e contatti stretti di persone positive, alla quarantena obbligatoria di 14 giorni senza alcun tampone.

In caso di positività le evidenze scientifiche hanno dimostrato che dopo due settimane il rischio del contagio è praticamente azzerato. In questo modo si farebbe chiarezza sulla situazione di chi, in attesa di un tampone o del risultato, continua ad uscire di casa.

Attualmente in Italia ci sono 331 mila persone positive in isolamento domiciliare e per ciascuna di loro, secondo il Cts, vi sono almeno 10 persone che non rispettano l’isolamento e che escono di casa col pericolo di infettare, a loro volta, chissà quanti altri individui.

Secondo questi dati, in definitiva, sarebbero almeno 3 milioni e 300 mila le persone che incoscientemente diventano “untori in larga parte coscienti dunque ancora più colpevoli. Queste sono le proporzioni di un fenomeno attualmente fuori controllo e che si vuole circoscrivere a qualsiasi costo per evitare che l’infezione dilaghi. Se dovessimo equiparare il Covid al virus influenzale diremmo che ormai il contagio generale diventerebbe inevitabile. Ma evidentemente i nostri scienziati la pensano diversamente anche se non spiegano.

Tamponi solo ai sintomatici

Il professor Massimo Galli, primario di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, ultimamente ha affermato che si è arrivati a capire perché i sintomatici, che non starnutiscono e tossiscono, possono essere super diffusori del virus. Sembra, come osservato in un paese anglofono, che se una persona dice ad alta voce stay healthy cioè “stai bene“, l’esclamazione sarebbe sufficiente a trasmettere, ad una distanza ragionevole, gocce di saliva contenenti potenzialmente il virus.

Nel fenomeno della diffusione influenzale, un tempo, si parlava di fonazione ovvero del contagio che avveniva a distanza interlocutoria a seguito dell’immissione in aria di goccioline di saliva in sospensione contenenti il virus che da un soggetto si trasferivano ad un altro. Dunque che cosa è cambiato? Vabbè, cosi è se vi pare direbbe Pirandello…

Massimo Galli

Adesso, ha ribadito il professore, la situazione in Italia è allarmante e non si può più perdere tempo poiché a marzo l’infezione ci avrebbe colto di sorpresa dopo che aveva già fatto migliaia di contagiati. Oggi, invece, si hanno informazioni maggiori e più conoscenze sul virus che ci consentono di prevedere che nella prossima primavera potrà esserci disponibile un vaccino efficace. Anche se qualcuno ha affermato che un vaccino, in parte di fabbricazione italiana, sarà disponibile da Natale. Vero o falso?

Intanto aspettiamo ancora il vaccino anti influenzale che pare sarà disponibile, tramite prenotazione in farmacia e presso i medici di famiglia (con grandi difficoltà) dalla fine di novembre, ovvero con i soliti ritardi e in dosi inferiori rispetto al fabbisogno nazionale.

Così da Giuseppe Conte, intervenuto alla Camera in vista del varo del nuovo provvedimento, si è saputo che per meglio affrontare la pandemia la strategia sarà modulata in base alle differenti criticità individuate nei territori. Così nel nuovo Dpcm sono previste 3 aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono pronte misure più restrittive. Le chiusure sono diversificate in base alle condizioni epidemiologiche dei singoli territori.

L’ultimo Dpcm di Conte

E per le zone rosse sarà necessaria un’ordinanza del ministero della Salute di concerto con i governatori delle regioni interessate. Previsto anche un “coprifuoco” su tutto il territorio nazionale a partire dalle ore 21 e della chiusura dei ristoranti solo la domenica. Lavoro a distanza a “manetta” e saracinesche abbassate per parrucchieri, centri estetici ed esercenti il commercio di beni non necessari.

il Governo sta valutando di fermare la curva il più possibile attraverso interventi forti nelle Regioni con maggiori contagi, prevedendo nel resto del Paese restrizioni più soft. Una strategia che scongiurerebbe almeno un lockdown totale sul modello di quello della primavera scorsa. 

 

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