Ormai è confusione. Decine e decine i sostegni ipotizzati ma sono sempre di più le categorie di lavoratori rimaste a secco. Intanto solo dilazioni e proroghe per Fisco e previdenza. Prevista la proroga di 18 settimane per la cassa integrazione. C'è ancora chi non l'ha percepita.
Roma – Arrivano le prime indiscrezioni sugli articoli contenuti nella prima bozza del Decreto agosto. Riguardano quasi tutti il settore lavoro ma il più importante dei rumors è una proroga della cassa integrazione Covid per 18 settimane. Praticamente fino a tutto il 2020. Sarà gratis per le imprese che hanno avuto una significativa perdita di fatturato nel primo semestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. Diverse le novità in arrivo. Che sia il momento giusto per fare le riforma che il Paese attende da tanti anni invano? Nel mirino i “furbetti della Cig” che utilizzano il beneficio senza avere un effettivo calo di fatturato. Per loro infatti è in corso una riflessione del governo e l’ipotesi più gettonata è quella di fissare l’asticella, del deficit imprenditoriale al 20%, anche se venisse escluso il 40% delle aziende che hanno avuto perdite di fatturato più basse. Così con l’estensione della Cig fino a tutto il 2020, vi sarà un contestuale stop ai licenziamenti in scadenza il 17 agosto che però rimangono possibili in caso di fallimento. Sono previste anche esenzioni contributive del 100% per le aziende che, dopo aver utilizzato la Cig, ci rinunciano facendo tornare al lavoro i dipendenti, o per quelle che fanno nuove assunzioni a tempo indeterminato entro dicembre.
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Ci sono poi nuovi bonus per gli stagionali del turismo (fino a 1.000 euro) e per lo spettacolo con l’aiuto di 600 euro che si estende anche a nuove categorie come i lavoratori intermittenti o i dipendenti porta a porta. La Cig Covid diventa quindi selettiva. Difatti le nuove norme sono scattate dal 15 luglio pertanto con valore retroattivo, quando sarà possibile richiedere altre 9 settimane di Cig Covid fino a tutto dicembre. In totale le settimane di utilizzo di questo strumento possono salire a 18. Ma le nuove norme saranno più stringenti. Le ulteriori settimane richieste comporteranno il pagamento di un balzello pari al 9% della retribuzione del lavoratore messo in cassa integrazione per le aziende che hanno avuto un calo di fatturato inferiore al 20%. Il balzello sale a 18% se non c’è stato calo di fatturato.
E’ previsto, per di più , l’esonero dei contributi per chi rinuncia alla Cig con un abbuono dei contributi per i datori di lavoro privati – con la sola esclusione di quelli agricoli – che hanno usufruito della Cassa integrazione a maggio e giugno ma non chiedono alcuna proroga. L’esenzione dai contributi previdenziali sarà pari ad un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 dicembre 2020, nei limiti delle ore di integrazione salariale già fruite nel bimestre. Rimangono dovuti i premi e contributi all’Inail. Arriva la proroga del blocco dei licenziamenti fino a tutto dicembre 2020 ma con alcune eccezioni: la misura non vale nei casi di cessazione dell’attività di impresa e nei casi di fallimento. Previste anche norme specifiche per gli appalti. Scatta insieme anche la possibilità di proroga alla fine dell’anno dei contratti a termine, estendendo la deroga al “Decreto Dignità” che era prevista fino a tutto agosto in base alle norme decise durante il lockdown.
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Il Decreto Aprile fissa inoltre l’azzeramento per sei mesi dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumeranno un lavoratore subordinato a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2020. Chiaramente esistono delle norme anti-furbi come abbiamo già accennato, pertanto l’esonero dai contributi vale solo se si registra un aumento dell’occupazione rispetto ai dodici mesi precedenti ma è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote già previste. Giunge a fagiolo, almeno in teoria, un sostegno per i lavoratori stagionali del turismo, delle terme e dello spettacolo sotto forma di due diversi bonus, da 1.000 e 600 euro per i mesi di giugno e luglio. Aiuti arrivano a nuove categorie professionali come i venditori a domicilio, lavoratori intermittenti e autonomi (occasionali) che non hanno partita Iva. Il Bonus più alto, da 1.000 euro, è quello che spetta agli stagionali del turismo e delle terme che hanno perso il lavoro involontariamente prima del 17 marzo e che non sono riusciti a riprendere l’attività. Mentre 600 euro mensili vanno invece alle altre categorie.
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Nella bozza del decreto è previsto infine l’aumento dell’assegno per gli invalidi civili totali: i 516 euro scatteranno a partire dai 18 anni e non più dai 60. Lo prevede una bozza del Decreto Agosto. Previste anche norme per il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze, che serve per attivare processi di ricollocazione dei lavoratori che aumenta da 230 a 730 milioni di euro. Certamente servono strumenti straordinari per rispondere ad una emergenza eccezionale come quella tutt’oggi in corso. Così vengono avanzate diverse proposte come quella sollecitata dai consulenti del lavoro che suggeriscono l’istituzione dell’ammortizzatore sociale unico con causale Covid-19, per tutte le indennità collegate all’emergenza sanitaria. Non sarebbe male, soprattutto alla luce della tanto auspicata semplificazione normativa anche degli strumenti di crisi.
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