Le indagini proseguono per via della segnalazione di altri colpi messi a segno in danno di anziani in altre zone della provincia. Saranno stati ancora i due soliti fratelli?
Reggio Emilia – All’alba del 12 agosto a Nichelino e Volpiana (TO), i Carabinieri della Stazione di Quattro Castella (RE) e della Sezione Operativa di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Arma locale, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere per rapina e furto in abitazione commessi con la tecnica dei finti operatori delle Forze dell’ordine, tecnici del gas e dell’acqua. Due fratelli torinesi, Luciano Narcisio e Angelo Cristian Narcisio, sono ritenuti responsabili di tre colpi avvenuti lo scorso autunno, tra Reggio Emilia e Quattro Castella, in danno di quattro anziani.
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Il 22 novembre a Reggio una novantaduenne era stata derubata di soldi e libretto postale, una coppia di ottantacinquenni era stata narcotizzata con lo spray e saccheggiata di gioielli in oro e, infine, un vedovo di 83 anni, rimasto semisvenuto per una mezz’ora a cui, oltre ai gioielli, avevano sottratto la fede della defunta moglie. Proprio a seguito di quest’ultimo episodio, i militari dell’Arma erano riusciti ad intercettare l’Audi A3 con a bordo i due banditi. Dopo un inseguimento ad alta velocità, i malviventi avevano abbandonato l’auto e la refurtiva, per un corrispettivo di oltre 50 mila euro, restituita prontamente agli anziani derubati. Attraverso un’attenta analisi del DNA repertato all’interno della vettura e in un paio di guanti, del navigatore satellitare e delle registrazioni delle telecamere della zona e dei varchi OCR, gli inquirenti sono riusciti a risalire ai responsabili.
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Si sono spacciati per appartenenti alle forze dell’ordine, nel terzo si sono finti tecnici dell’Iren. Con il pretesto di intervenire per una fuga di gas o di acqua, i fratelli Narcisio convincevano, con la loro parlantina sciolta e i loro modi affabili, le ignare vittime a riporre monili e denaro nel frigorifero “per evitare contaminazioni” per poi, una volta narcotizzati col gas al peperoncino, depredarli di tutto, infischiandosene dell’età e del valore affettivo dei loro averi. Tra il materiale sequestrato anche targhe clonate usate per l’Audi, attrezzi da scasso, pettorine con le falsa scritta ”Polizia locale”, disturbatori di frequenze per cellulari che impedivano agli anziani di chiedere aiuto e un apparato radio sintonizzato sulle frequenze di Polizia e Carabinieri. Le indagini proseguono in tutta la Regione, a cominciare dalla provincia di Modena, da dove sono arrivate denunce per colpi messi a segno con modalità molto simili. Denunciata una terza persona, proprietaria della macchina.
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