Mentre l'ordinanza del Governatore siciliano viene criticata da diversi rappresentati degli enti locali il malcontento serpeggia tra le forze dell'ordine. Lo ripetiamo: turni massacranti e nessun rinforzo. Quanto potrà durare una simile situazione allarmante?
Ragusa – Diciannove migranti positivi al Covid 19 sbarcati a Pozzallo e ospitati nel centro d’accoglienza di contrada Cifali a Ragusa, sono stati trasferiti presso Ospedale Militare Celio di Roma. La notizia è stata resa nota dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna e dal presidente della Regione Nello Musumeci che aggiunge: “…Evidentemente alzare la voce serve a far capire che i siciliani meritano rispetto!”…. Intanto in Sicilia fa discutere l’ordinanza del Governatore per fronteggiare gli sbarchi di migranti positivi al Coronavirus. A dirsi perplesso, per la misura adottata da Musumeci, è ad esempio proprio il sindaco di Pozzallo che stigmatizza la decisione di istituire le Aree speciali di controllo all’interno dei porti di approdo e nei pressi degli Hot Spot. “…La famosa e tanto attesa ordinanza del Presidente della Regione ha partorito il topolino – commenta Ammatuna– il Presidente della Regione, che fino a un giorno fa minacciava fuoco e fiamme – ha emesso una apposita ordinanza in cui vi sono delle procedure che non risolvono, o risolvono parzialmente la problematica degli sbarchi di immigrati affetti da Coronavirus. In questa famosa ordinanza non ci sono altro che procedure che noi abbiamo seguito a Pozzallo, cioè fare tamponi, fare i test per evidenziare la presenza del Covid-19 possibilmente all’interno delle navi, quindi non obbligatoriamente sulle navi così come le abbiamo fatte noi qualche giorno fa a bordo della Ocean Viking. Quello che lascia perplessi è l’istituzione delle cosiddette aree speciali di controllo all’interno delle zone portuali. È questo un aspetto da approfondire perché questa ASC non può assolutamente essere un luogo di stazionamento di tutti gli immigrati contagiati…”.
In buona sostanza, secondo il sindaco di Pozzallo, le “aree speciali” nei pressi degli hot spot potrebbero allarmare ancor di più i cittadini. Inoltre tale misura richiederebbe l’importante impiego di uomini e donne delle forze dell’ordine che già sono sul piede di guerra per via dei turni massacranti che sono costretti a coprire per fronteggiare l’emergenza sbarchi. A tal proposito, oltre alla denuncia del Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato Valter Mazzetti è arrivata anche quella del Segretario Provinciale dell’UPL (Unione Poliziotti Liberi), Giovanni Bartolotta che, in una lettera inviata al segretario generale del sindacato, manifesta tutti i problemi della categoria che diventano insormontabili quando si registrano le fughe dai centri d’accoglienza, cosa che accade sempre più spesso.
“…Glisbarchi di stranieriche sembrano non arrestarsi, con smistamento di questi ultimi presso i Centri di accoglienza della provincia di Ragusa (Pozzallo e Comiso) – scrive Bartolotta – stanno mettendo a dura prova la già esigua forza lavoro della Polizia di Stato in provincia. Stanotte (tra il 14 e i 15 luglio Ndr) la fuga di uno degli ospiti dall’alquanto inadeguato Centro d’accoglienza di Contrada Cifali a Comiso, ha portato l’unica volante impiegata nel controllo del territorio ad occuparsi del fuggitivo, prima sorvegliandolo in ospedale (perché nella fuga il soggetto si è fatto male) e poi, stamattina e nel pomeriggio mentre scrivo questa lettera, sorvegliandolo presso i nostri Uffici. Non volendo entrare nel tema specifico dell’immigrazione e degli sbarchi perché è tema già ampiamente e quotidianamente trattato dalla politica e dai media, ti chiedo però sinceramente se sia normale che nella nostra provincia il Personale della Polizia di Stato (della Questura e dei Commissariati) sia quasi del tutto impegnato giornalmente in servizi legati a questo fenomeno, tanto da utilizzare anche l’unica pattuglia disponibile per il controllo del territorio. Dobbiamo sempre ringraziare il cielo perché nel frattempo non è accaduto un fatto grave, come una rapina, una violenza o qualcos’altro? Noi, come sempre, facciamo il nostro dovere. Ma qui il problema sta diventando insostenibile, poiché a farne le spese può essere, potenzialmente, la cittadinanza tutta. Per questo motivo ti prego di effettuare un intervento presso i nostri vertici, Ministro dell’Interno e Capo della Polizia, affinchè questa problematica venga presa in considerazione con la priorità che essa merita…”
ROMA – CONTINUANO A MORIRE DI URANIO IMPOVERITO: SONO I MILITARI INVISIBILI.