Quando potrò seppellire il caro estinto?

La situazione di penuria di loculi e tombe è comune in tutta Italia. Ma a Paternò, in provincia di Catania, un centinaio di cittadini, per venire incontro al Comune senza fondi, ha pagato di tasca propria i sepolcri che non sono stati mai consegnati. Dopo anni di attesa forse solo in questi giorni la seconda ditta incaricata avvierà il cantiere.

Paternò – Seppellire i propri cari estinti diventa sempre più difficile. Se non impossibile. Da Nord a Sud i cimiteri registrano il “tutto esaurito” e quando ci sono disponibili nuove aree di sepoltura ai Comuni mancano i soldi per appaltare le nuove costruzioni per loculi e tombe interrate.

Le salme dentro i tendoni allestiti nel cimitero di Palermo

Le 870 salme in attesa di tumulazione a Palermo rimangono nei depositi allestiti dentro grandi tendoni all’interno del cimitero di Santa Maria dei Rotoli dove la situazione, nonostante le assicurazioni del civico consesso, diventa sempre più drammatica.

A Paternò, in provincia di Catania, la situazione è ancora peggiore, altro non fosse che in termini economici. Il Comune alle porte del capoluogo etneo, non disponendo di fondi adeguati per costruire le nuove tombe interrate a cinque posti, avrebbe chiesto ai cittadini di anticiparli.

Cosi un centinaio di persone, già dal 2018, avrebbero sborsato, in tempi e modalità diversi, 7.448 euro per tomba di famiglia (per un totale di 2.308.880 già incassati) ma i lavori, affidati ad una prima ditta, non sarebbero nemmeno iniziati mentre il terreno su cui dovevano essere realizzare le sepolture, nel frattempo, è diventato una discarica a cielo aperto.

L’area dove dovrebbero sorgere le nuove tombe a cinque posti

Paternò conta due cimiteri, quello monumentale di via Degli Svevi, e quello più recente di via Balatelle. In entrambi i camposanti non c’è più posto dunque l’iniziativa del Comune di costruire nuove tombe presso il cimitero nuovo era stata accolta di buon grado da circa duecento utenti che, nel frattempo, avevano tumulato i loro cari in loculi di parenti e amici o in altri messi a disposizione dallo stesso Comune.

Numeri ovviamente insufficienti per accontentare tutti gli aventi diritto che, nel frattempo, si riunivano in un “Comitato Cimitero Nuovo” per far valere i propri diritti. Ma la situazione, a tre anni dall’esborso, in pratica è rimasta la stessa: i cittadini hanno pagato ma le tombe non ci sono. I sepolcri da realizzare sarebbero ben 310 ma la ditta aggiudicataria dell’appalto del valore di 1,7 milioni di euro avrebbe poi rinunciato all’affidamento per cui i lavori sono rimasti lettera morta.

La protesta del comitato di cittadini

I cittadini aderenti al Comitato, ormai con i nervi a fior di pelle e stanchi dei ritardi del Comune, hanno deciso di passare alle vie di fatto. Una trentina di loro vorrebbero rivolgersi ad un avvocato per far valere le proprie ragioni in tribunale mentre altri membri del sodalizio vorrebbero continuare la strada del dialogo con sindaco e assessore al ramo:

”… Nonostante le affermazioni dell’assessore ai Lavori pubblici Luigi Gulisano – scrive il Comitato Cimitero Nuovo in una nota che riguarda gli iscritti che intendono rivolgersi alla magistratura – che ha assicurato la realizzazione delle tombe entro fine mandato, un gruppo consistente di cittadini ha deciso di non dialogare più con l’amministrazione. Non sono più disposti ad ascoltare continue scuse e ha deciso di affidare la questione ad un legale. Gli altri hanno deciso di spingere l’amministrazione affinché proceda nel più breve tempo possibile, e senza pause, all’assegnazione delle tombe…”.

Ezio Mannino ospite in studio

La vicenda è poi assurta agli onori della cronaca nazionale mentre sindaco ed assessore, la settimana scorsa, sono finiti su Mi Manda Rai Tre. In trasmissione i due amministratori riferiscono che la situazione si appianerà a breve. Ma sarà proprio cosi?

”…I lavori sono stati affidati ad una seconda ditta – ha detto Ignazio Mannino, vice sindaco ed assessore ai Servizi cimiteriali – che entro il 15 di novembre avvierà il cantiere. Abbiamo ricevuto tutte le somme nel 2020 e le abbiamo dovute trasferire, anche in termini di esigibilità, nell’esercizio del 2021. La prima ditta aveva confermato la propria volontà di eseguire i lavori ma poi, dopo tre solleciti da parte nostra, abbiamo compreso che c’era qualcosa che non andava nel siglare il contratto. La medesima ditta presentava un certificato medico e si dichiarava nell’impossibilità di onorare gli accordi…”.

Il sindaco in collegamento dalla sede municipale

Certo un comportamento anomalo quello della prima, sedicente ditta appaltatrice sulla cui giustificazione esprimiamo seri dubbi:”…E’ stato fatto tutto non niente – aggiunge il sindaco Nino Naso in collegamento con la trasmissione Rai dalla residenza municipale – la seconda ditta ha accettato i lavori e dai primi di novembre partirà finalmente il cantiere…”.

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