Il messaggio di Musumeci: “Dobbiamo recuperare le gravi omissioni del passato”, mentre Slow Food e Legambiente lanciano l’allarme.
Roma – Nata nel 1970 negli Stati Uniti grazie all’idea del senatore Usa Gaylord Nelson, la giornata della Terra mobilita ogni 22 aprile milioni di persone in tutto il mondo, attraverso eventi ed attività. Un evento globale dedicato alla promozione della consapevolezza e della protezione dell’ambiente. Nelson voleva sensibilizzare l’opinione pubblica sui grandi problemi ambientali, e il suo primo esperimento, ben 54 anni fa, ha avuto un successo eccezionale. Il primo Earth Day vide la partecipazione di circa 20 milioni di persone solo negli Stati Uniti, dando vita a una nuova coscienza ecologica e portando alla creazione di leggi ambientali fondamentali, come l’Endangered Species Act e il Clean Air Act.
Negli anni successivi, la Giornata della Terra è diventata un appuntamento globale, celebrato in più di 193 paesi. È coordinata a livello mondiale dal network Earth Day, che si impegna per sensibilizzare e mobilitare la popolazione globale verso la sostenibilità ambientale. Il focus di quest’anno è sul tema “Planet vs. plastic” (Il Pianeta contro la plastica), ricordando che occorre ridurre del 60% la produzione di questo materiale entro il 2040 e creare un futuro il più possibile plastic free.
Tra gli eventi disseminati in tutto il mondo, conferenze ed workshop educativi per discutere delle ultime ricerche e innovazioni, e iniziative di piantumazione: molti gruppi comunitari e organizzazioni non governative coordineranno eventi in cui verranno piantati alberi per contribuire a compensare le emissioni di carbonio e migliorare la qualità dell’aria. E ancora, una serie di pulizie comunitarie di parchi, spiagge e spazi pubblici e campagne di sensibilizzazione.
A Roma si sono svolte le celebrazioni ufficiali con “Il Villaggio per la Terra”, l’evento ambientale più grande del paese, organizzato da Earth Day Italia e il Movimento dei Focolari. Questo festival attira studenti e famiglie da ogni angolo d’Italia e, dal 18 al 21 aprile, propone oltre 600 eventi gratuiti curati da più di 300 enti della società civile, istituzioni e federazioni sportive. Nella Capitale è stata protagonista della giornata anche #OnePeopleOnePlanet, una maratona multimediale di 16 ore di contenuti live dalla Nuvola di Fuksas, trasmessa in diretta su RaiPlay e Vaticannews.va. “Torna a battere il cuore per la Terra!” è stato lo slogan di quest’anno per la maratona, alla sua quinta edizione. La serata si è conclusa con il tradizionale Concerto per la Terra di Earth Day Italia, ospitato presso l’Auditorium della Nuvola.
Le celebrazioni italiane di quest’anno si inseriscono nel contesto più ampio del G7 Clima, Energia e Ambiente, che si svolgerà a Torino dal 28 al 30 aprile. Nel capoluogo piemontese sono previsti due eventi principali, supportati dalla Regione Piemonte e ospitati nell’Environment Park: “Pace e Ambiente, dialogo interculturale ed interreligioso”, che vedrà la partecipazione di leader religiosi e culturali da varie parti del mondo, e gli “Stati Generali dell’ambiente per i Giovani”, un forum dedicato al dialogo intergenerazionale. E ancora, in Sicilia, la decima edizione dell’Earth Day Cefalù, dal 20 al 25 aprile. Organizzato dal Comune di Cefalù e sotto il patrocinio di Earth Day Italia, l’evento proporrà una serie di attività legate alla natura, allo sport, all’arte, al divertimento e all’intrattenimento per bambini. Il programma include escursioni guidate in zone naturali, laboratori creativi, rappresentazioni teatrali, esposizioni e molto altro.
A Milano ieri il Piccolo Teatro Strehler ha ospitato un evento focalizzato sulla tematica dell’inquinamento, un’iniziativa congiunta dei sindaci di Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso. Parallelamente, a Bolognasi è tenuto un convegno incentrato sulla transizione ecologica equa, organizzato dal Forum disuguaglianze e diversità, dalla Caritas italiana e dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro (Conferenza episcopale italiana). L’evento ha visto la partecipazione del Cardinale Matteo Zuppi e del coordinatore del Forum, Fabrizio Barca.
Tra le curiosità, il doodle di Google di quest’anno mostra per la Giornata della Terra i progressi fatti da diversi paesi nel tentativo di preservare alcuni luoghi dagli effetti negativi del cambiamento climatico. Le lettere del logo di Google sono state sostituite dalle foto di alcuni dei luoghi in tutto il mondo “in cui persone, comunità e governi lavorano ogni giorno per aiutare a proteggere la bellezza naturale, la biodiversità e le risorse del pianeta”, ha spiegato la società. La lettera G mostra le isole Turks e Caicos; la prima O l’Arrecife Alacranes (la più grande barriera corallina del Golfo del Messico meridionale).
La seconda O è il Vatnajökull, in Islanda, il più grande ghiacciaio d’Europa; l’altra G il parco nazionale di Jaú, nella foresta amazzonica brasiliana; la L mostra la Grande Muraglia Verde in Nigeria, un ambizioso progetto avviato nel 2007 per realizzare una grande striscia di vegetazione lunga più di 7mila chilometri dalla costa occidentale dell’Africa, in Senegal, a quella orientale, in Gibuti; la E infine mostra la riserva naturale delle isole della regione di Pilbara, nella Australia occidentale.
Ma oltre le celebrazioni, l’Earth Day diventa anche una giornata di bilanci, molto spesso negativi, sulla situazione del Pianeta. Legambiente denuncia che da gennaio a marzo 2024 sono già 8 le città fuorilegge per le polveri sottili, avendo superato il limite previsto per il PM10 di 35 giorni in un anno solare con una media superiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc). Verona (Borgo Milano) con 44 giorni di sforamenti nei primi 91 giorni dell’anno, seguita da Vicenza (San Felice) con 41, Padova (Arcella) 39, Frosinone (scalo) 38, Brescia (Villaggio Sereno), Cremona (Piazza Cadorna), Torino (Grassi) e Venezia (Via Beccaria) con 36. Al limite Treviso (Via Lancieri) con 35 giorni di sforamento, Modena (Giardini), Milano (Senato), Monza (Via Machiavelli), Rovigo (Centro) 34.
“Da questo momento – fa notare Legambiente – le città fuorilegge non possono più sforare e l’emergenza dovrà essere affrontata sistematicamente per il resto dell’anno (nonostante la primavera renda il problema meno acuto e sentito da amministrazioni e cittadini) per evitare che il prossimo autunno, con il cambio di stagione, queste città rischino seriamente di doppiare gli sforamenti consentiti“. A mettere in serio rischio l’equilibrio del Pianeta, secondo il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, sono i conflitti e le guerre in corso. Così diffonde il monito a “avere cura del nostro pianeta perché in esso viviamo, respiriamo e costruiamo la nostra vita”, con la sottolineatura che ” impegnarci insieme per un ambiente sano è la prima condizione per rispettare e proteggere la salute e la vita nostra e delle persone che ci sono vicine”.
Per il leader della CRI, “i conflitti e le crisi umanitarie in corso, uniti alle recenti emergenze, sanitarie, sociali ed ambientali, stanno mettendo a rischio gli equilibri del nostro Pianeta e rallentando l’impegno assunto dall’Agenda 2030 in termini di sostenibilità ambientale. Tutelare la Terra e le sue risorse, contrastare povertà
e disuguaglianze sociali, tutelare i diritti umani, sono tutti elementi che, insieme, contribuiscono in egual misura ad un concetto di sviluppo sostenibile universale di cui la Croce Rossa Italiana, ogni giorno, è testimone, attraverso volontarie e volontarie impegnati sul territorio”, conclude Valastro.
Su su Facebook il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, sottolinea come la Giornata mondiale della Terra sia “l’occasione per ricordarci quanto sia fondamentale la salvaguardia del nostro pianeta. Un punto fondamentale dell’agenda del governo, con le sue azioni concrete volte alla tutela del territorio, per ridurne la vulnerabilità. Il dissesto idrogeologico, il rischio terremoto, la frequente siccità si affrontano soprattutto con una politica mirata alla prevenzione. Un lavoro fondamentale, che deve recuperare – conclude – le gravi omissioni del passato e che proseguiremo con tenacia per promuovere modelli di sviluppo efficaci e rispettosi dell’ambiente, in grado di garantire un posto migliore alle future generazioni”.
Dal viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, arriva invece il rinnovo dell’impegno a promuovere la circolarità. “La Terra si aiuta con azioni concrete. Come Mase, – spiega Gava – siamo impegnati per promuovere la circolarità e il riciclo delle materie prime, essenziali per garantire uno sviluppo sostenibile, e per un uso razionale del suolo e dell’acqua. Importanti sono anche le iniziative su decarbonizzazione e nucleare che l’Italia guiderà nella ministeriale Ambiente ed Energia, in cui si fisseranno traguardi alla portata di tutti, per una transizione giusta ed equa”.
Infine Carlo Petrini, inventore di Slow Food, ci racconta di “una Terra in cui il peso totale dei prodotti di fabbricazione umana, dagli edifici ai cellulari, è maggiore della biomassa vivente, ossia del peso di tutte le piante e animali messi insieme. In termini di massa, il cemento è il materiale che più di ogni altro spicca all’interno del mare magnum degli artefatti umani”. E poi arriva alla nota dolente: “La plastica ci circonda al punto tale da essere diventata parte integrante di noi. La mangiamo, – dice – la beviamo e la respiriamo: sotto forma di particelle impercettibili dai sensi umani, invade gli organismi degli esseri viventi, essere umano compreso. Non sorprende dunque che il tema scelto per la giornata mondiale della Terra 2024 sia: Pianeta contro Plastica”.
Poi Petrini affonda il colpo: “Gli scienziati che all’inizio del secolo scorso inventarono la plastica sarebbero inorriditi di fronte all’attuale stato di cose. L’introduzione della plastica ha permesso di semplificare e migliorare molti ambiti delle nostre vite, dall’ambito casalingo a quello sanitario (pensiamo ad esempio alle siringhe monouso) e ha permesso di realizzare oggetti o attività prima impensabili. La plastica è dunque una risorsa di valore, ma come ahimè spesso avviene quando si ha a che fare con un bene di elevata utilità, non sappiamo controllarci e agiamo compulsivamente. La plastica è economica, duttile, isolante, leggera. Soprattutto la plastica è durevole, si potrebbe azzardare col dire che è eterna. Eppure, ironia della sorte oggi è l’emblema della cultura dell’usa e getta”, conclude.