Lo storico mandamento di Cosa Nostra di recente è stato oggetto di un riassetto organizzativo che ha generato tensioni tra fazioni. Pioggia di arresti. Un commerciante incensurato alla guida del clan.
Palermo – Questa mattina, la Polizia di Stato ha sferrato un duro colpo alla criminalità organizzata nel capoluogo siciliano con l’operazione “Nuovo Corso”. Personale della Squadra Mobile di Palermo e della Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo (S.I.S.C.O.), su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 12 indagati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di stupefacenti e detenzione illegale di armi. Uno degli indagati è deceduto di recente, riducendo a 11 il numero degli arresti effettivi.
Una scissione nel mandamento “Noce“
L’indagine, coordinata dalla DDA di Palermo, ha messo sotto la lente il mandamento mafioso della Noce, comprendente le famiglie Noce, Cruillas-Malaspina e Altarello. Le attività investigative hanno delineato i nuovi assetti organizzativi delle cosche, emersi dopo una pressione giudiziaria che aveva colpito il mandamento negli ultimi anni.
Un elemento centrale emerso dalle intercettazioni è la scissione interna alla famiglia mafiosa della Noce, divisa in due fazioni: una tradizionale, fedele ai dogmi storici di Cosa Nostra , e una più giovane e innovativa, ma ugualmente riconosciuta. La spaccatura, pur non sfociata in atti di guerra aperta, sarebbe stata innescata da una decisione unilaterale di uno storico capomafia, che prima di morire avrebbe designato i vertici delle famiglie senza consultazioni democratiche. Questa imposizione ha alimentato tensioni, ma la coesistenza tra le due anime è rimasta pacifica.
Estorsioni, rapine e controllo del territorio
Le indagini hanno documentato numerosi episodi di estorsione a danno di cantieri edili e attività commerciali nella zona. Tra i casi ricostruiti, spicca una rapina avvenuta nel giugno 2023 ai danni di un commerciante, preceduta da danneggiamenti e vessazioni da parte di soggetti legati alla cosca. La vittima, dopo la denuncia, ha permesso di identificare i presunti autori, oggi tra gli arrestati.
Significativo il ruolo della mafia nella vita quotidiana: l’inchiesta ha evidenziato come la società locale si rivolga agli uomini di Cosa Nostra per risolvere problemi come la concorrenza tra piccoli imprenditori o dissidi personali, un segnale preoccupante della penetrazione criminale nel tessuto sociale.
Traffico di droga e armi
Le piazze di spaccio rappresentano un altro pilastro dell’attività illecita del mandamento. Gli indagati gestivano i canali di approvvigionamento degli stupefacenti, un business cruciale per l’autofinanziamento della cosca, mentre le indagini hanno confermato la detenzione illegale di armi, ulteriore strumento di controllo del territorio.
L’operazione “Nuovo Corso”
Il blitz, scattato all’alba, ha coinvolto circa cento agenti, tra Squadra Mobile, S.I.S.C.O., Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale, Polizia Scientifica e Unità Cinofile Antidroga, con il supporto di un elicottero del Reparto Volo di Palermo. Oltre agli arresti, sono state effettuate perquisizioni nei confronti di altri indagati non colpiti da misure cautelari, su delega della stessa autorità giudiziaria.
L’operazione segna un passo avanti nella lotta alla mafia palermitana, colpendo i nuovi vertici emersi dopo anni di indagini e arresti. La DDA, guidata dal procuratore Maurizio De Lucia, continua a monitorare le evoluzioni di un’organizzazione che, pur frammentata, mantiene una forte influenza sul territorio.