“Donne, non rinunciate a ciò che chiunque si intrattiene in un rapporto amoroso merita!”
Orgasmo: bandiera in cima all’Everest, ciliegina sulla torta, vincita milionaria alla lotteria…e per qualcuno, purtroppo, utopia mai raggiunta.
Se per un uomo è abbastanza naturale raggiungere l’apice della libido, per molte donne, sfortunatamente, sembra che il grande traguardo sia instabile, intermittente e a volte completamente assente. Sono anche abbastanza certa che alcune donne, vuoi per poca conoscenza del proprio corpo, vuoi per incapacità di lasciarsi andare, vuoi per un’attività amorosa poco attenta del partner, non abbiano mai raggiunto un orgasmo. Davvero triste! E ancora più deludente è il fatto che alcune donne non lo giudichino per nulla importante, considerando l’attività sessuale “più che altro” un mezzo per rendere soddisfatto il partner. È facile intuire che con questi presupposti la libido femminile scende ai minimi storici.
Il termine stesso, che deriva dal greco orgasmós, ovvero dalla forma del verbo orgáō ‘sono in preda al desiderio’, è piuttosto eloquente e permette di comprendere il valore del culmine del piacere, durante un amplesso, nel ménage d coppia. Concordiamo sul fatto che l’orgasmo è indubbiamente un momento di estremo appagamento dei sensi e che, pur non rappresentando l’unico obiettivo di un rapporto sessuale, auspicabilmente dovrebbe esserne una lieta conseguenza. Ma per tutti è così? Certo che no. Sarebbe sempre tutto troppo bello e troppo facile.
In un mondo evoluto come il nostro, dove la gratificazione per quasi ogni richiesta è immediata, restiamo impotenti di fronte al grave problema dell’assenza di orgasmo. Vagando nelle reminiscenze dei miei studi ho ricordato quanto l’orgasmo fosse considerato sacro e importante presso i popoli antichi che già ne facevano oggetto di studio, dibattito e trattazione. Ciò non solo è ulteriore conferma del fatto che anticamente vivevano l’amore e il sesso in modo più libero di oggi, ma ci porta a comprendere come un aspetto importante del rapporto sessuale, dal punto di vista del genere femminile, sia spesso trascurato. Si dice che fare l’amore sia benefico per il corpo e per lo spirito. Ben lo sapevano gli antichi Egizi che consideravano il sesso una naturale medicina indispensabile per mantenere buona salute e longevità grazie alla sensazione di benessere raggiungibile con l’orgasmo. Gli antichi ravvisano nel culmine del piacere, durante il rapporto amoroso, un atto sacro in quanto lo stato di ebrezza avvicinava l’uomo al divino. Quando il sesso era sacro, l’orgasmo era “estasi”, parola che dal greco significa “stato di stupore della mente, uscir fuori di sé”, uno stato di grazia, dunque, in cui l’uomo per qualche attimo poteva toccare il cielo. Non è meraviglioso?
Conclusione: fare l’amore fa bene, farlo bene fa meglio. L’orgasmo maschile, come sappiamo, è più palese e facilmente verificabile poiché culmina con l’eiaculazione, unico modo per consentire al genere umano la riproduzione, indispensabile da sempre! Ma riguardo alle donne invece… forse il “senso” più profondo dell’apice del piacere è stato lasciato da parte e trascurato poiché non sembrava affatto vitale ai fini della procreazione. E spesso ci si è interrogati sul vero senso dell’orgasmo femminile.
I Greci pensavano addirittura che nell’atto sessuale le donne provassero più piacere degli uomini, un piacere eccessivo tanto da dover essere controllato. Il mito dell’indovino Tiresia che nato uomo e, a causa di un incidente occorsogli mentre passeggiava sul monte Citerone, trascorse un periodo della sua vita nei panni di una donna, sembra confermare questa convinzione. Infatti costui, interpellato da Zeus ed Era, come competente in materia in seguito alla sua singolare esperienza, per mettere fine a una loro contesa che aveva come oggetto l’intensità del piacere provato dagli uomini e dalle donne durante il rapporto sessuale, rispose: “…Dividendo in dieci parti il piacere che l’accoppiamento provoca, l’uomo ne prova una parte, la donna nove…”.
La risposta scatenò la furia di Era che per punirlo lo rese cieco. L’indovino aveva, infatti, rivelato qualcosa che le donne tenevano ben segreto, qualcosa di inaccettabile soprattutto nella maschilista società ateniese: la donna in qualche modo in camera da letto superava l’uomo, almeno nell’ottenere maggior appagamento!
Duemila anni fa Ovidio, scrittore latino, invece, forniva consigli per trarre il massimo della soddisfazione da un incontro amoroso auspicando il contemporaneo raggiungimento del culmine del godimento da parte dell’uomo e della donna, ma, al tempo stesso, incoraggiava quest’ultima, all’occorrenza, a fingere l’orgasmo con una serie di accorgimenti al fine di compiacere il proprio partner o per abbreviare i tempi del sesso.Dunque già in epoca romana ci si poneva quesiti sull’orgasmo femminile, misterioso, a volte presente, a volte assente….
Concluderei con un’esortazione: “Donne, non rinunciate a ciò che chiunque si intrattiene in un rapporto amoroso merita!”. Lasciando la parola agli antichi, l’orgasmo non è la ciliegina sulla torta, ma la farina stessa di cui è fatto l’impasto.
Buona ricerca!