E' un altro dei gravi problemi dei nostri giorni. Migliaia di giovani ritengono che il denaro permetta loro qualsiasi cosa, spesso spalleggiati dai genitori. Le bravate spesso finiscono in tragedia e si pagano a caro prezzo per tutta la vita.
Milano – “Non sono mai stato come quelli là. Figli di puttana, figli di papà. Non mi è mai mancato nulla a parte il cash…”, recita così una canzone di Sfera Ebbasta, 27 anni, rapper di Cinisello Balsamo. Il problema di molti giovani di “buona famiglia” sta proprio nel “cash”, nel denaro. Troppo e troppo facile.
Tanti soldi in tasca da spendere ma un enorme vuoto dentro. Ragazzi accomunati da un privilegiato contesto socioeconomico ma che tante volte crescono in famiglie dove i genitori delegano ad altri l’educazione dei figli e sono incapaci di educare, di porre paletti, di dire no, di creare un rapporto sano e stabile, perché troppo presi dal loro lavoro e impegnati in molteplici attività.
Genitori che compensano le carenze pagando prima scuole e poi università con rette esagerate, stratosferiche. Pensano di donare ai loro figli le migliori opportunità e il miglior livello di istruzione. Viceversa ottengono soltanto, nella migliore delle ipotesi, ragazzi viziati che pensano che tutto si possa comprare con i soldi di papà, anche un bel voto, il diploma, la laurea. Genitori che pensano di risarcire le assenze, l’anaffettività e i silenzi con “paghette” irragionevoli che finiscono in vestiti firmati, tecnologia, alcol, droga.
Tutto ciò che permette loro di sentirsi onnipotenti, superiori, adrenalinici, invece non sono altro che insicuri e fragili. Sono giovani che pensano di avere tutto e che tutto gli sia dovuto ma che invece a parte i beni materiali non possiedono nulla, non hanno relazioni e amicizie stabili, di sani principi e valori ideali nemmeno a parlarne.
Ragazzi annoiati che riempiono le giornate con le loro bravate finendo regolarmente in prima pagina. A volte però le loro prodezze da imbecilli possono trasformarsi in tragedia. Quando un genitore è famoso, o lo sono entrambi, e il caso assurge agli onori della cronaca la vicenda desta particolare scalpore e l’opinione pubblica si divide in due come sempre: innocentisti e colpevolisti.
L’ultimo episodio in ordine di tempo ha coinvolto Pietro Genovese, figlio di Paolo, famoso regista e sceneggiatore. Pietro è accusato di duplice omicidio stradale per aver travolto a Roma, il 22 dicembre dello scorso anno, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Nonostante Pietro abbia sempre affermato di essere partito a semaforo verde e di non aver visto le due sedicenni, nel suo sangue sono state trovate tracce di droghe e un tasso alcolemico superiore a quello consentito.
Il giovane, all’epoca dei fatti appena diciannovenne, era a bordo di un Suv e viaggiava a 90 all’ora in un tratto in cui il limite era 50, e pare stesse usando il telefonino. Il processo di primo grado, attualmente in corso, si basa su una serie di perizie complesse per stabilire se ci sia stato o meno un concorso di colpa da parte delle due ragazze, che potrebbero aver attraversato in maniera incauta, ma lo stato di alterazione del giovane risulterebbe comunque inconfutabile e pare non fosse la prima volta.
Ancor più scalpore ha destato la vicenda di Ciro Grillo, figlio del famoso Beppe, il comico genovese, oggi Garante del Movimento 5 Stelle. Ciro è indagato, unitamente ad altri tre amici, per un presunto stupro di gruppo in danno di una studentessa diciannovenne e presunte molestie sessuali nei riguardi dell’amica coetanea che era con lei. Le violenze si sarebbero consumate in un’ala della villa di Beppe Grillo ad Arzachena, in provincia di Sassari.
Gli inquirenti ritengono che dopo averle fatte bere, approfittando dello stato di torpore causato dall’alcol, i giovani abbiano abusato di entrambe le ragazze in maniera diversa ma con estrema violenza, stando alle indiscrezioni trapelate durante l’inchiesta. Ciro Grillo sarebbe il protagonista, addirittura, degli abusi perpetrati alla seconda ragazza come documenterebbe un video girato da un amico del ragazzo.
Di contro i quattro giovani si sono difesi dichiarando che le due ragazze sarebbero state consenzienti e avrebbero messo agli atti i video girati con i telefonini durante i rapporti sessuali. Adesso spetta al Gip archiviare il caso o rinviare a giudizio i quattro compagni di merende.
In ultimo, ma non per ultimi, come non ricordare i presunti assassini di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di 21 anni colpito a pugni e calci sino alla morte da Mario Pincarelli 22 anni, Francesco Belleggia di 23, Marco e Gabriele Bianchi rispettivamente di 24 e 26 anni in una piazza di Colleferro. Il quartetto di palestrati era composto da giovani pieni di soldi che non sapevano come trascorrere una serata senza emozioni. Ne hanno avuta una che graverà sulla loro coscienza per tutta la vita. Ammesso che ne abbiano una.
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