Per un probabile refuso sul DPCM di Agosto alcune compagnie aeree precludono l'ingresso a bordo a chi non indossa una mascherina chirurgica. Chi ne ha di altro tipo deve riporle in tasca e andarsi a comprare quelle ospedaliere alla più vicina farmacia. Sennò si rimane a terra, dicono alcune Compagnie aeree.
Milano – Se hai la mascherina Ffp3 o di altri tipi non voli, bisogna necessariamente indossare quella chirurgica. Detta così sembrerebbe una bufala se non fosse che numerosissimi passeggeri stanno vivendo sulla propria pelle questa pantomima che ogni giorno va in scena all’interno degli aeroporti italiani. Se ancora non fosse chiaro: se si ha una mascherina di “grado superiore” rispetto a quella chirurgica non si può salire sull’aereo. Bisogna avere obbligatoriamente quella classica per via di una semplice “aggiunta” sul DPCM di Agosto:”… A bordo obbligo di mascherina ..chirurgica..per tutto il periodo del viaggio e da cambiarsi ogni 4 ore...”.
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La stessa cosa è accaduta oggi ai passeggeri del volo Easyjet EJU 2849 delle 17.30 in partenza da Milano “Malpensa 1” e diretto a Catania: a chi indossava la mascherina con i filtri o di altri tipi è stato detto di recarsi in farmacia e dotarsi della mascherina classica, quella azzurra o verde di carta, tanto per intenderci. Un vero e proprio paradosso che poi è passato all’assurdo quando alcuni passeggeri hanno fotografato le hostess che indossavano, all’interno dell’aereo, mascherine di grado superiore. E non quelle “chirurgiche” che pare siano diventate obbligatorie mentre non lo sarebbe più, per esempio, l’auto-certificazione. Ma il condizionale è d’obbligo.
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A creare confusione, lo abbiamo detto, è il testo del Dpcm del Governo a firma Conte che parla di mascherine «chirurgiche», definizione che si presta a diverse interpretazioni da parte delle Compagnie aeree. Per alcuni si tratta di un refuso, per altre invece il testo del Decreto vuole significare da chirurgiche in su. Alcune compagnie ignorano l’argomento mentre altre, come Alitalia, lo interpretano alla lettera. Il fatto è che, ad ogni modo, nel caso specifico del volo Easyjet 2849 delle 17.30 del 24 agosto, la Compagnia ha usato due pesi e due misure redarguendo chi indossava mascherine non chirurgiche ma consentendo poi al personale di volo di utilizzarne altre. Sulla tematica abbiamo già sollecitato l’Enac affinché chiarisca l’arcano e comunichi ai passeggeri norme chiare e univoche di comportamento in aeroporto e a bordo degli aeromobili. Attendiamo risposte.
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