MILANO – FOCOLAIO Al TEATRO LA SCALA? FALSO ALLARME.

Se ne riparlerà quando i teatri potranno riaprire. La notizia dei 45 contagiati del teatro La Scala era fasulla. Il sovrintendente Meyer ha reso il famoso teatro più sicuro e propone soluzioni anticontagio.

Milano – I 45 deboli positivi rilevati fra il personale dipendente del Teatro La Scala nei giorni scorsi sarebbe stato un falso allarme. E la notizia, di conseguenza, era una bufala. Lo avrebbe assicurato all’agenzia di stampa Ansa il sovrintendente Dominique Meyer il quale, con la collaborazione del primario di Malattie infettive dell’ospedale Sacco Giuliano Rizzardini, da un anno a questa parte ha messo in piedi un sistema di controlli rigorosi.

Tamponi molecolari per tutte le persone coinvolte in una produzione prima di iniziare le prove, poi per chi non può mettere la mascherina (per motivi strettamente professionali) tamponi molecolari ogni due settimane e tamponi rapidi ogni settimana. Oltre tremila accertamenti per una spesa di circa 200 mila euro, con una spesa complessiva per contrastare i contagi che in totale supera il milione di euro.

Proprio grazie a questa blindatissima rete, dal controllo successivo è emersa la negatività (tranne per due casi) del gruppo scaligero. Ma l’incidente nel capoluogo lombardo ha scoperchiato un problema che riguarda tutti i teatri in vista di quella che poteva essere una possibile riapertura delle sale prevista dal 27 marzo, solo in zona gialla. Con l’ultimo decreto legge sono saltati, di nuovo, tutti i programmi con un ulteriore blocco del comparto artistico.

Dominique Meyer

Da qui l’iniziativa di Meyer il quale ha proposto una soluzione unica:

“…Decidere che tutti gli artisti che non possono portare la mascherina, come cantanti coristi ballerini, fiati e attori di prosa, siano vaccinati – dice il sovrintendente francese – io lancio un appello, non per la Scala, ma per tutti i teatri italiani, di opera, di prosa, per le sale da concerto. tratterebbe di poche migliaia di vaccinazioni che permetterebbero di far ripartire tutto il settore…”.

Nessun focolaio ma per riaprire bisognerà attendere tempi migliori

Alla Scala si continua comunque a lavorare a porte chiuse, e si pensa a quando spostare le riprese della Serata Nureyev che verrà trasmessa su Rai 5. Mentre le realtà più piccole attendevano il 27 marzo con un misto di timore e speranza. Poi l’Italia si è di nuovo blindata e addio sogni di gloria:

“…Manca solo il vaccino perché se vogliamo riaprire i teatri – conclude Meyerdobbiamo creare le condizioni di sicurezza…”. Chissà quando.

 

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