La logistica tradizionale, specie dopo la pandemia, ha subito una radicale trasformazione. Oggi il cliente richiede la merce in tempo reale, subito. Per soddisfare questa esigenza ci viene incontro la spedizione multimodale ovvero un trasporto combinato, mare/aria o aria/mare per sommare i due modi di trasporto: celeri per via aerea e più lenti, ma contenuti nei costi, via mare.
Roma – La logistica, quale futuro? La tanta decantata “società globalizzata e interconnessa” che avrebbe dovuto soddisfare all’istante ogni desiderio del consumatore, ha subito gravi danni dalla pandemia e dagli ultimi sconvolgimenti geopolitici. A farne le spese sono state le catene di approvvigionamento, dove il trasporto si è rivelato l’anello più debole. Ora come possono le aziende continuare a soddisfare le richieste dei consumatori che richiedono beni disponibili all’istante? Secondo gli esperti una prima opzione è la spedizione multimodale.
Si tratta di un trasporto combinato, mare/aria o aria/mare per sommare i due modi di trasporto: celeri per via aerea e più lenti, ma contenuti nei costi per via mare. Per attuarlo è necessaria la presenza di un centro adeguato allo scopo che favorisca la fluidità delle merci. Storicamente, per millenni, il Golfo Persico è stato centro di scambi commerciali. Quindi è sembrato naturale che abbia ancora un ruolo fondamentale nelle ambizioni degli Stati della zona.
La pandemia, tuttavia, ha interrotto le catene di approvvigionamento globali e l’effetto immediato è stato il forte aumento delle tariffe di spedizione. A questo aspetto se ne è aggiunto un altro, ovvero l’impennata degli acquisti online, visto che molte persone sono state costrette a restare a casa per il lockdown e non potevano che fare compere che così. I maggiori fornitori di servizi logistici si sono dovuti inventare qualcosa per cercare di abbassare i costi e offrire un servizio celere. All’avanguardia si è rivelato il Bahrain, un piccolo Stato disteso su un arcipelago di 33 isole nei pressi delle coste occidentali del Golfo Persico, con la sua strategia multisettoriale.
E’ stato creato un centro con un tempo medio di consegna di due ore e collegamenti aerei con 60 Paesi, grazie alla miscela tra norme, operatività, efficienza portuale, digitalizzazione e il porto a due passi. Decisiva in questo processo è stata la tecnologia “blockchain” (catena di blocchi). Ovvero una rete informatica di nodi che gestisce in modo univoco e sicuro un registro pubblico composto di dati e informazioni, come le transazioni, in modo aperto e distribuito, senza che sia necessario un controllo centrale. Ah, quali miracoli compie la tecnologia informatica! Il covid ha dato la svolta definitiva al cambiamento dell’economia globale che, comunque, era già in fieri. Anche i vezzi dei consumatori si stanno evolvendo.
Sono richiesti alta qualità e pronta consegna e la logistica si è dovuta adeguare. Per offrire una risposta quanto più esauriente possibile, i maggiori fornitori stanno parcellizzando le loro operazioni per eliminare il rischio di concentrazione o le interruzioni scaturite da guerre o calamità naturali. Così va il mondo, se vi pare!